1."So look me in the eyes, tell me what you see"

681 47 23
                                    


-Dimmi cos'è che rende la vita degna di questo nome, insegnami a cambiare, a fidarmi delle persone.
(Mostro)

Oggi

Non capisco perché nella mia vita accade sempre la stessa storia; io che ho dei piani e puntualmente la sveglia posta sul comodino non suona.

E non che mia madre si preoccupi di gettarmi giù dal letto!

Vedo l'ora quanto basta per obbligarmi a balzare in aria.
Rapida come la gazzella che ovviamente non so neanche di essere, indosso la divisa scolastica che consiste in una gonna a pieghe blu notte, una camicia e la giacca. Con l'ansia a mille, più per il pensiero di un possibile ritardo a scuola che per il resto, mi acconcio i capelli castani in una banalissima coda di cavallo e esco dalla mia stanza.

«...Nova sta scendendo. Hai fatto colazione?» sento dire da mia madre con una tranquillità innata.

«Si, ma grazie lo stesso signora Devis» accanto a lei nel suo abbigliamento impeccabile, c'è Trevis, che come sempre mi è passato a prendere.

«Chiamami Grace, quante volte devo ripetertelo...Oh, eccola».

«Mamma! Perché non mi hai svegliata?» le urlo contro, ma non le do il tempo di parlare perché afferro il biondino dal braccio e lo trascino fuori.

La Mercedes di Trevis è parcheggiata sul vialetto in ciottoli di casa mia e, ho tutta l' intenzione di gettarmici dentro. Potrei dare di matto da un momento all'altro se non arrivassi in tempo, sensazione peggiorata l'attimo dopo, appena sento le dita del mio fidanzato afferrarmi dal polso.
Con un gesto lento mi cinge la vita e con l'altra mano mi accarezza dolcemente.

Vorrei urlargli di muoversi, che non ho tutto il giorno, ma riesco a trattenermi.

«Posso ricevere un bel buongiorno dalla ragazza più bella del mondo?!» gli occhi azzurri mi fissano in attesa, così lo accontento lasciandogli un bacio a fior di labbra.

«Ehi amore, calmati ok? Andrà bene».

Diciamo che dire di "calmarsi" ad una che sta per avere una crisi isterica non è proprio di grande aiuto.

«Come faccio a restare calma? Sai che per me è un giorno importante. Se faccio tardi, come entrerò a Yale?».

Oggi, infatti, c'è la simulazione ai test d'ingresso. Sebbene manchino molti mesi, la Graves High School da l'occasione a studenti con ottimi voti e con possibilità economiche limitate di provare a ottenere una borsa di studio. Io, ovviamente, sono tra questi.

«Ce la farai...sei la ragazza del capitano dei Tigers, non scordarlo» sembra più una lode verso se stesso in realtà.

Ho tutta l'intenzione di controbattere, ma il suono assordante e ripetitivo di un clacson rompe quel momento, accompagnato dall'arrivo di una Jeep nera che si ferma davanti alla casa di fronte.
La sua casa.

«Ma che razza di modi. Mi chiedo come possano frequentare una scuola come la nostra».

E Trevis non ha tutti torti, ma suppongo che sia la stessa domanda che ci facciamo tutti.
Sicuramente, avere legami di parentela con la preside dell'istituto ha i suoi privilegi.

«Ehi, Baker» a parlare è il tizio al volante, che fissa il mio ragazzo in cagnesco.
Non so se lo faccia di proposito, Mavor sembra riserbare la stessa espressione per tutti.
«Che hai da guardare? Mica vuoi farmi una foto?».

«E rischiare di rompere il mio cellulare nuovo? Passo, Mavor».

«Avresti qualcosa di bello da vedere...».

Love me Again Donde viven las historias. Descúbrelo ahora