Prologo

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-Fai della tua vita un sogno, e di
un sogno, la realtà.
(A. Saint-Exupéry)

6 anni prima

Il vento primaverile soffiava leggiadro nell'aria, portando con sé il profumo dei primi fiori di stagione. Il tramonto regalava vasti giochi di luce, che illuminavano interamente il piccolo parco giochi situato sulla collina di Savannah e con esso, gli occhi color cielo di una bambina.
Aveva il nasino all'ingiù, immerso nel millesimo libro della settimana.
A differenza di quello che speravano i suoi genitori, però, non era un'edizione scolastica: erano fiabe.

Adorava leggere di storie di cavalieri e principesse, vagare con la fantasia chissà dove e imparare cose nuove. Desiderava poter vivere una favola come quelle delle sue letture e incontrare il principe azzurro che le avrebbe giurato amore eterno.

Così sfiorava le pagine con espressione sognante, mentre se ne stava seduta su una panchina sgangherata, intenta ad arrotolarsi i capelli tra le dita piccole.

Non dava peso nemmeno all'orario, sebbene sapesse di dover rientrare a casa, dove una festa in suo onore la stava aspettando.
Era il suo compleanno e come ogni anno, i suoi genitori avevano allestito il retro del giardino con decori festivi.
Come sempre, suo padre aveva invitato vicini e parenti, ma lei dopo aver indossato il vestito rosa in tulle, in segreto era scappata via.

Non sopportava stare in mezzo alle persone, soprattutto, se avevano la sua stessa età.
Non sapeva come mai, in effetti, gli altri si divertivano a prenderla in giro. Si chiedeva se fosse per le trecce perenni ai lati della testa, per gli occhiali tondi grandi quasi tutto il viso, o semplicemente il modo in cui le sue iridi vedevano il mondo.

Aveva rubato un pezzo della sua torta, e insieme ad esso una candelina singola. Amava soffiarci sù, ed esprimere il famoso desiderio. Credeva fermamente che, se avesse tenuto gli occhi ben serrati e la mente focalizzata, prima o poi tutto ciò che sognava si sarebbe avverato.

Ovviamente, però, non succedeva mai.

«Non puoi stare qui. Questo posto l'ho trovato io ed è mio».

Una voce sconosciuta la fece trasalire. Si guardò intorno confusa, finché portò gli occhi sulla figura che se ne stava in equilibrio sulla struttura d'arrampicata in legno.

«Non è vero, vengo qui da prima di te» chiuse il libro e si avvicinò a lui. Non l'aveva mai visto lì. I suoi lineamenti non erano tipici della zona, così come il suo strano accento. «E poi, tu chi sei?»

«No, chi sei tu» ribatté il ragazzino mentre la osservava dall'alto.
Squadro' il suo corpicino e pensò di non aver mai visto qualcuno più buffo di lei.

«Una principessa delle fiabe, non vedi?».
Fece un giro su sé stessa, provocando una smorfia divertita sul volto di lui.

«Ma che dici, le principesse così, non esistono».

Lo disse con una convinzione tale, da farla arrabbiare. Come un giocoliere alle prese di qualche strano spettacolo, il ragazzino iniziò a camminare in equilibrio su un asse.

«Ma che stai facendo? Scendi di lì, puoi farti del male» lo rimproverò la ragazzina, che in quel momento iniziò a preoccuparsi.
Quale persona se ne andava in giro ad arrampicarsi in quel modo?

«Tanto non importerebbe a nessuno» rispose scrollando le spalle.

«Non dire bugie. A tua madre importa sicuramente».

«Io non ce l'ho una madre...».

Quella confessione obbligò la ragazzina a stringersi tra le braccia. Era una cosa brutta, eppure, lo disse con una semplicità sconvolgente.

«Quella torta e' tua?» continuò il bambino, indicando il dolce posato sulla panchina.

«Si...oggi è il mio compleanno» confessò sorridendo.

L'espressione del ragazzino cambiò repentinamente.
«Ah».

«Vuoi un pezzo? Possiamo dividerla, se ti va» propose la ragazzina, attirando la sua attenzione.

Senza farselo ripetere due volte il ragazzino la raggiunse. Era più alto di lei, i capelli castani erano scompigliati dal vento e il viso pulito era attraversato da un'espressione imbronciata.

«Ci sono le fragole?» chiese mettendosi a sedere.

«No. È al cioccolato...non ti piacciono le fragole?» la ragazzina si mise accanto a lui, facendo attenzione a non sfiorare le sue gambe con la stoffa rosa.

«No...sono allergico» chinò il capo, finché notò la candelina. «Aspetta, devi prima spegnere questa».

Con gentilezza, posizionò il piccolo cero al centro del dolce. Gli occhi della bambina si illuminarono di colpo.
«Devo esprimere il mio desiderio».

«Che cosa desideri?» chiese curioso il ragazzino.

«Non posso dirtelo, altrimenti non si avvera».

«Se lo dici tu» scrollò le spalle e tirò fuori un accendino dalla tasca accendendo il lume.

«Non lo dico io, funziona così. Tu, solitamente, lo esprimi a voce alta?».

«No...io, non ho mai ricevuto una torta» confessò con filo di voce il ragazzino.

Il cuore della bambina si strinse nel petto, così curiosa e confusa, gli fece una domanda.
«I tuoi genitori non te l'hanno mai regalata?».

Con il capo fece segno di negazione.
«Lo sai...oggi è anche il mio compleanno».

La ragazzina rimase di stucco.
Pensò alla strana e rara coincidenza che li aveva portati insieme in quel parco. Forse le stelle le stavano mandando un segnale. Forse era il destino. Così senza pensarci due volte, avvicinò la torta verso di lui.

«Allora tieni. Esprimi il tuo desiderio, e ricorda, devi solo pensarlo e mai, dico mai, dirlo a voce alta» spiegò con tono sapiente.

Il ragazzino guardò prima il dolce poi lei, stupito da quel gesto ricco di gentilezza.
«E tu?».

«Non importa...ora soffia». Gli sorrise sinceramente.

Il ragazzino l'ascolto'. Chiuse le palpebre e in quel momento pensando agli occhi celesti della ragazzina, tutto divenne chiaro.
Non aveva mai voluto niente dalla vita, ma in quell'esatto istante desidero' qualcosa di nuovo per lui. Avvicinò le labbra alla fiamma e soffio'.

"Desidero avere altri compleanni con una torta, e che lei, mi stia accanto per sempre".

La ragazzina balzò in piedi, iniziò a battere le mani.
«Ma come ti chiami?».

«Damien» rispose.

«Allora, buon compleanno Damien».

«E tu?» richiese il ragazzino di rimando.

«Nova».

«Buon compleanno anche a te, Nova».



Angolo Autrice ❤️
Eccoci qua con il prologo di Love me Again. Chiedo scusa per gli errori, provvederò a correggerli.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie 🙏 ❤️

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