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«Ecco fatto.» con il braccio mi asciugai il sudore e mi pulii le mani sfregandole tra di loro. Avevo cambiato le lampadine e controllato gli airbag come detto prima e adesso mi ritrovavo davanti al signor Harrison, aspettando che mi desse i soldi e la mancia.

Estrasse dalla tasca posteriore dei jeans il suo portafogli di cuoio costoso e afferrò una banconota da cento dollari, «Penso che possano bastare, il resto è tutta mancia.» sorrise chiudendo il portafoglio e inserirlo nuovamente nella sua tasca posteriore.
"Ha ragione Jaden, quando sorride ha una faccia da schiaffi".

«Grazie mille.» dissi riponendo la banconota nella tasca dei miei jeans. "I soldi per gli airbag e le lampadine li cambio dopo". Feci per girarmi e andare di nuovo nell'altro garage, ma il vocione del signor Harrison mi fece rigirare, «Senti, sei prudente alla guida?» mi domando aprendo lo sportello dell'auto.
"Certo signor Harrison, i pochi punti rimasti sulla mia patente lo confermano".

«Certo.» risposi schietto.
«Bene, mica potresti venire qui a pomeriggio?» mi porse un biglietto da visita che non esitai ad afferrare, era l'indirizzo della sua casa. «Ho bisogno di un nuovo autista, lei mi sembra proprio perfetto.» "Sono lusingato." sorrisi di rimando alla sua affermazione, «Oh, grazie mille, verrò sicuramente a pomeriggio.» annuii.
Bingo, lavoro extra per Andrew.

«Grazie a lei, arrivederci!» rispose salendo in macchina e feci retromarcia. Ricambiai il saluto con un cenno di mano e tutto fiero ritornai da Jaden.

Fischiai per richiamare la sua attenzione che non affrettò ad arrivare perché lo vidi spingersi con il carrellino, «Indovina chi ha preso una mancia da ottanta dollari e un nuovo lavoro?» sorrisi chinandomi alla sua altezza prendendo il biglietto da visita e la banconota giocandoci davanti al suo viso.

Jaden spalancò gli occhi, «Non ci credo che bastardo!» risi prendendolo in giro e alzandomi tutto felice ritornai al mio garage.
Forse questa giornata non è iniziata così male.


††‡††

L'una era appena scoccata e l'ora di incontrare il signor Harrison arrivava sempre più veloce.
«Fate una pausa!» urlò Matthew battendo le mani.
Ognuno di noi si sedette al proprio bancone, mangiandosi il panino come spuntino.

La figura dei miei amici con in mano dei panini mi fece sorridere per prenderli ancora di più in giro, «Portami con te, la figlia è davvero un bocconcino, magari diventa la mia ragazza e posso avere un po' del suo patrimonio!» esclamò Kai venendo vicino a me e dandomi una pacca forte sulla spalla per incitarmi.

«Sei un maiale Kai, ha diciott'anni tu ne hai ventidue!» lo riprese Jaden dandogli uno schiaffo sulla nuca. Kai borbottò un flebile "Ahia" e si mutò subito.

Sorrisi con la bocca piena di panino e masticai, ingoiando subito dopo per parlare, «Posso chiedere se servono delle guardie del corpo, in tal caso farò i vostri nomi.» alzai le spalle.

«Magari guarda, ci faresti un enorme favore!» esclamò alzando le mani al cielo Mike, «Per quanto ami le macchine non ne sopporto più di questa topaia!» continuò sussurrando per non farsi sentire.

Jaden rise, «E tu ci vedi tutti e tre con un completo elegante, occhiali da sole e degli auricolari e walkie-talkie per comunicare tra di noi?» indicò se stesso e poi Kai e Mike.

Scossi la testa ridendo, «Non credo proprio.»
Sono talmente stupidi che invece di controllare la figlia, il figlio, la mammina e il paparino inizieranno a fare i cretini con i walkie-talkie.

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