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nella scuola di "amici", il giorno delle audizioni avvolto nell'atmosfera di tensione e aspettativa era giunto. i futuri concorrenti erano seduti sugli scalini, in attesa di essere chiamati al centro del palco per esibirsi.
tra di loro c'era viola, una ragazza con una grande passione per il ballo.
lo studio risuonava di passi frettolosi, conversazioni a bassa voce e cuori che battevano all'impazzata, compreso quello della ballerina.
era così in ansia che aveva paura che il suo battito accelerato potesse essere sentito da tutti.
viola aveva sempre amato danzare sin da quando era una bambina. il suo corpo leggero e armonioso era un'opera d'arte in movimento, e la sua versatilità sulla pista da ballo era davvero impressionante. sapeva di avere tante insicurezze, ma la danza era l'unica certezza che le permetteva di liberare la mente.
era in grado di trasformare qualsiasi musica in una coreografia coinvolgente, e i suoi passi erano come poesia visiva.
la conduttrice iniziò a chiamare i primi candidati. molti riuscirono ad ottenere la maglia, altri furono costretti ad abbandonare lo studio.
la leva di fronte alla postazione dei professori era il più grande incubo di ogni ragazzo, poiché se un giudice la abbassava e nessuno la rialzava, bisognava tornare a casa. viola non sarebbe mai riuscita a superare una sconfitta del genere.
non riuscì nemmeno a godersi le esibizioni dei primi cantanti e ballerini, aveva la testa offuscata.
i suoi pensieri tornarono ad avere un filo logico solo quando sentì il suo nome pronunciato da maria.
viola aveva sempre avuto una strana avversione per la "erre moscia". in qualche modo, quel suono la faceva rabbrividire e le provocava un fastidio profondo. era grata che il suo nome non contenesse quella lettera, poiché non avrebbe sopportato quel suono stridente.
si alzò lentamente con la paura di svenire sul posto per l'ansia e si mise al centro del palco.
quando la maestra celentano apparve davanti ai suoi occhi, il suo cuore iniziò a battere sempre più forte.
si era sempre limitata a vederla attraverso la televisione e adesso che era proprio di fronte faceva un certo effetto, ma cercò di non farsi influenzare e scacciò via tutti i pensieri negativi.
la leggendaria insegnante aveva la reputazione di essere esigente e implacabile, ma anche di riconoscere il talento genuino quando lo vedeva e la ragazza era pronta a dimostrare di essere all'altezza per poter entrare nella scuola.
i suoi piedi non riuscivano a stare fermi mentre maria leggeva la sua lettera di presentazione, piena di emozioni e fragilità, nonostante avesse solo 20 anni.
<<mi chiamo viola e abito a milano con la mia famiglia e il mio cane. non dovrei mai essere lasciata da sola con me stessa, perché iniziano ad affiorare le mie paure, le mie insicurezze e i rimpianti che non mi permettono di dormire. per me le mezzanotti diventano i pomeriggi.
la mia più grande fobia è lo specchio, non riesco a sopportare il mio riflesso, perché trovo sempre qualcosa di sbagliato. l'unico modo per fuggire da questi pensieri è la danza, il mio posto sicuro.>>
la scena era intensa e commovente per via delle parole toccanti, rivelando una profonda lotta interiore nell'animo della ragazza.
la conduttrice la osservava attentamente e cercava di trasmetterle sostegno e comprensione, perché dietro quelle paure, sapeva che viola era dotata di un talento straordinario e un cuore gentile. voleva confontarla, ma temeva che ciò avrebbe solo distratto la ballerina, non permettendole di eseguire la coreografia alla perfezione. così si limitò a parlare per chiedere la base ai tecnici.
la musica iniziò, e viola si scatenò in una coreografia di modern su "hold back the river" di james bay.
il suo corpo si muoveva con grazia e potenza su tutto il palco, trasmettendo un'energia straordinaria rimasta rinchiusa fino a quel momento.
mentre viola danzava con maestosità, la maestra celentano osservava attentamente ogni suo movimento.
gli occhi esperti seguivano ogni passo, ogni salto, ogni gesto.
nessuno le tolse la base, segno positivo, altrimenti la ragazza sarebbe andata nel panico.
la sua esibizione era finita con il pubblico che applaudiva intensamente.
la prima opinione che volle sentire fu quella della maestra celentano, la più temuta, sulla cui faccia si formò un piccolo sorriso, confermando il suo talento.
<<viola, si vede che studi da quando sei piccola e che ogni movimento ti viene naturale, senza fare troppa fatica. hai una tecnica impeccabile, i tuoi movimenti sono puliti e oltre a ciò sei anche in grado di trasmettere tanto e fidati che non è un aspetto scontato. sei nata per stare sul palco e sono sicura che tu possa benissimo spaziare in altri stili. dato che io sono un'amante degli elementi versatili, ti dico che per me meriti di entrare in questa scuola>>
le parole della celentano erano come una benedizione per viola. l'emozione la travolse quando le dissero che il banco era suo. era ufficialmente entrata nella scuola di "amici", una conferma del suo talento e una promessa di crescita artistica.
gli altri giudici, raimondo ed emanuel, condivisero la loro opinione, sostenendo che la ballerina fosse molto preparata e sarebbe stato un piacere lavorare con lei. spettava a viola scegliere il suo professore d'appartenenza, anche se già aveva le idee ben chiare.
la sua avventura era iniziata, e adesso avrebbe avuto l'opportunità di esplorare e brillare in molti stili di danza. era un momento che avrebbe segnato la sua vita per sempre.
corse ad acchiappare la sua felpa e prese posto in uno dei banchetti vicino a dustin, un ballerino scelto dalla celentano.
tutto aveva assunto un sapore diverso, ora che indossava la maglia del programma.
osservò con attenzione le esibizioni dei pochi concorrenti che erano rimasti e la puntata terminò.
la nuova classe di "amici" si era ufficialmente formata e fu mandata dalla produzione in casetta.
viola si pizzicò il braccio, cercando conferma che tutto ciò che stava vivendo non fosse un sogno. ma la realtà le era davanti quando un ballerino di nome tiziano, appena scelto da emanuel, le assicurò che fosse davvero all'interno della scuola più conosciuta d'italia.
<<smettila di torturarti il braccio, tutto quello che stai vivendo è reale>> il ragazzo dai capelli ricci accennò un piccolo sorriso per poi proseguire con la valigia verso la casetta.

dimmi che non è un addio. kumoWhere stories live. Discover now