Capitolo I

18 1 1
                                    

La notte procedeva con un ritmo irrequieto,accompagnata da un silenzio di tomba.Gli occhi aperti erano accerchiati da occhiaie purpuree più o meno spesse,il tutto annebbiato da pensieri fitti come nebbia ,che non avevano intenzione di sostare.
Un lungo strascico di domande  si accumulava man mano nella mia mente,senza aver risposta:ora come non mai ero sola,cosa mi sarei aspettata,che qualcuno rispondesse senza accusarmi di essere malata?

No di sicuro,ma continuai persistentemente a fissare il soffitto stuccato fino a che non mi appisolai con la testa posata sulla cassettiera affianco al letto,che non dava cenno di movimento.

Più che sognare in quel periodo avevo una grande intensità di deja vu,che ignoravo continuamente,ma che poi mi finivano sottopelle senza darmi tregua la notte.Credetti perfino che la voce interiore che possediamo tutti sin da quando siamo piccoli io ora mai non ce l'avessi più,dato che con tutte le sedute ed i farmaci che mi stavano somministrando con la scusa che avessi la mente poco lucida dopo il mio "trauma" nell'edificio mi stavano assopendo pian piano,probabilmente sarei morta presto,chi potrebbe mai vivere così?

La domanda che mi si poneva spesso era questa:loro non lo sapevano,ma io ho ucciso quasi quanto Zack,e la cosa mi tagliava quanto una lama appena affilata,perché lui sì ed io no?Forse evitavano di attribuirmi colpe perché ero minorenne,o forse speravano che la mia vita prendesse una piega positiva...come no,magari crederci .

Ancora presa dal sonno socchiusi gli occhi azzurri e posi lo sguardo sulla porta bianca della mia stanza,anch'essa non di colore particolarmente differente.

Le pareti erano azzurro chiaro,quasi bianco,i mobili erano tre :una cassettiera bianca ,un letto singolo con lenzuola bianche ed una scrivania,con una sedia sempre bianca .L'unica cosa che in quella stanza mi dava un po'di allegria era una piccola finestra affianco alla cassettiera,dalla quale pendevano un paio di tendine bianco latte che svolazzavano al soffio del vento.

Dalla piccola finestrella si poteva intravedere la bianchissima e purissima luna piena ,accerchiata da una miriade di stelline lucenti che davano colore al brillante cielo blu autunnale ... come quella notte con Daniel

Daniel

Un'altro deja vu si faceva strada nella mia mente,questo era particolarmente angosciante .Mi venne in mente Danny .Stava registrando la seduta psichiatrica quando mi accorsi di non essere più nella sua clinica,e poi ..

Scossi la testa contrariata

Non potevo essere così debole ,dovevo respingere quei pensieri "forse avrebbe aiutato" me lo continuavo a ripetere finche smisi di crederci e cedetti in un pianto isterico,rimanendo senza pensieri .

Mi chiedo ancora perché Zack non mi abbia uccisa appena fuori dall'edificio a sei piani,tanto lo avrebbero arrestato lo stesso ,No?

Piccola immagine da screenshottare

Ragazzi,spero vi sia piaciuto il primo capitolo del racconto❤️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ragazzi,spero vi sia piaciuto il primo capitolo del racconto❤️

Io vi saluto qui, al prossimo venerdì 😜

Ciao

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 20, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Angels of death - Rachel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora