Non mi sono mai arresa, nemmeno quando vedevo i ragazzi che si allenavano con me trovare un posto loro ed io rimanevo indietro, a guardarli gareggiare in televisione.
Mia madre mi ha chiamata Emersyn, significa coraggioso e potente, non ho mai senti...
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Dedica i tuoi passi, Solo a chi ti viene incontro
[Charles] L'enorme cancello di metallo si apre con l'arrivo del taxi, cedri altissimi fanno ombra al viale sterrato che percorriamo.
Osservo il paesaggio con occhi sognanti, godendomi la bellezza delle colline toscane ed immaginando una piccola Emersyn Lefevre correre a piedi scalzi sui prati che ci circondano.
Quando scendo dalla macchina ringraziando mi trovo davanti ad un casolare antico, con i mattoni a vista.
È tutto così pittoresco da sembrare finto, sicuramente una realtà totalmente differente da quella in cui sono cresciuto io.
Vedo spuntare Emersyn con un sorriso enorme dipinto sul volto "buongiorno ma chérie." esclamo ricambiando con gioia.
Rimango imbambolato dalla sua bellezza, ogni volta che la vedo sento le stesse emozioni della prima volta travolgermi il cuore.
Indossa una salopette di jeans e sotto ad essa una semplice canottiera corta bianca.
Le sta tutto a meraviglia. Mi lascia sempre senza fiato.
[Emersyn] Sentendo la sua voce mi lascio travolgere dalla felicità, gli corro in contro ridendo come una bambina.
Lui in risposta mi afferra dai fianchi prendendomi in braccio.
Lo bacio con slancio sentendolo subito ricambiare.
Quando il bacio finisce sorridiamo ancora con le bocche appiccicate.
Mi godo il calore del suo corpo contro il mio ancora un po, poi decido di scendere per evitare di traumatizzare nonno.
Nonostante le sue lamentele afferro la valigia e la trascino all'interno della casa
Osserva con attenzione ciò che lo circonda come se tentasse di captare ogni minimo dettaglio "che fai giudichi l'arredamento?" domando prendendogli lo zaino dalle mani per appoggiarlo sul divano "no sono solo estremamente curioso di conoscere il luogo in cui ha trascorso i momenti più felici della tua infanzia Ems." constata spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Gli sorrido con il cuore che batte a mille, Charles ascolta sempre ciò che dico con attenzioni ricordando ogni minimo dettaglio di me.
Penso non mi abituerò mai a questo modo che ha di prendersi cura di ogni strato della mia anima.
Gli faccio cenno di seguirmi in cucina dove ci sediamo davanti ad una tazza di caffè, raccontandoci che è successo in questi giorni e ridendo come due bambini.
Optiamo per un tuffo in piscina, c'è la temperatura perfetta per oziare nell'acqua.
Passiamo il tempo a schizzarsi e farci dispetti a vicenda, probabilmente lui nemmeno si rende conto del modo in cui fa venire fuori la mia bimba interiore.
