7. faccia a faccia.

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<treccine?!>
<dove sei?>
nessuna risposta.

<treccine?>

//Tom Kaulitz//

<treccine?!>
mi sentì chiamare.

a quanto pare codini era abituata a non avere amici ma non al restare da sola.

avevo chiamato un paio di amici oltre ai componenti della band di cui anche io ero partecipe, volevo che codini aprisse gli occhi, che si rendesse conto che oltre una vita noiosa e solitaria delimitata da quattro mura ed una strega c'era ben altro.

sua madre, Giselle Manson era un donna molto rispettata, mi ha sempre dato l'aria di una pazza e a dire il vero..
non mi sbagliavo.

<dove sei?>
la voce le tremava, vedevo i suoi capelli rossastri ormai sciolti dai codini da cui prese il nome svolazzare dai bruschi movimenti creati da lei;
sembrava così spaventata nel credere mi fosse successo qualcosa..

forse aveva paura per sé stessa, che se io non ci fossi stato lei si troverebbe allo scoperto.

<codini dimmi>

<sei uno stronzo!>
si avvicinò e mi diede una lieve spinta

<sei solo uno stronzo!>
ripetè ancora dandomi pugni sul petto

<codini, cosa credi di fare?>
guardai quei suoi occhi nocciola infuriati

<fanculo!>

<calma>
la presi dal gomito

<vieni>
la strinsi al mio petto, sapevo avesse paura,
paura di venir scoperta, paura di venir punita.

<shh.. è tutto finito>
dissi al suo orecchio.

*

la porta si aprì.

<eiiii>
urlò Axel, mio amico d'infanzia

//Grace Manson//

la porta si spalancò.
diverse persone, tra ragazze e ragazzi entrarono in casa.

spaventata da questa numerosa presenza mi nascosi dietro la schiena di 'treccine' ragazzo di cui il nome ancora mi sfuggiva

<Grace>
mi chiamò

<treccine..?>

<loro sono i miei amici, presentati>
mi prese dai fianchi e mi portò davanti a sé.

mi trovai praticamente faccia a faccia con oltre otto sconosciuti, la mia ansia iniziava a salire

<piacere, io sono Daniel>
mi strinse la mano

<Grace.. Grace Manson>

<mio dio!>
esclamò una

<sei veramente Grace Manson?!>
mi si avvicinò con grande sorriso

<emmh si..>

<scusa, che maleducata, il mio nome è Agnese>

<piacere mio>
le strinsi a mia volta la mano.

<Ella, il mio nome è Ella>
mi sorrise, le sorrisi.

<Ines>
l'ultima ragazza

<bene codini, ora ci sono i ragazzi che già hai visto>
parlò

<Bill, il gemello di Tom>

<Tom?>
chiesi non ricordando chi fosse

<si codini?>
mi rispose il ragazzo alto e scorbutico

<no nulla.. nulla>
balbettai.

ne avevo conferma, l'irritante e strambo ragazzo che mi ha letteralmente costretta a vivere a casa sua si chiamava Tom, il cosiddetto 'treccine'.

<Gustav, piacere>

<Georg>
li osservai per bene cercando di ricordarmi tutti i nomi.

<bene, andiamo!>

Agire da attori - Tom KaulitzWhere stories live. Discover now