Non credeva nell'amore a prima vista, ma quello che gli era successo con Millicent gli si avvicinava tantissimo; era stato un pomeriggio al mercato di Ishtal, l'aveva guardata a lungo mentre lei e sua sorella giravano coi cesti pieni di frutta da portare al castello; anche lei lo stava guardando. Avevano continuato a scambiarsi occhiate in maniera ossessiva, continua e insistente anche nei giorni seguenti, finché lei si era stancata e aveva fatto un passo che Killian non aveva avuto il coraggio di fare.

Non era mai stata sua intenzione fare entrare quella ragazza nella sua vita pericolosa. Ma poi i sentimenti erano stati più forti della ragione e adesso non riusciva a starle lontano.

Millicent gli sorrise con una dolcezza che lasciava trasparire le sue insicurezze. «Dieci minuti e sono pronta.»
Poco dopo era già vestita, ma continuava a ritirarsi un pettine tra le dita senza districarsi mai i capelli. Lo mise via e decise di usare le mani.

Il pettine della sorella.

Killian glielo aveva visto stringere le mattine in cui tornava da lei dopo una notte trascorsa lontani l'uno dall'altra.

Ogni giorno gli si spezzava il cuore a vederla pensare e guardare il pettine.

Millicent aveva provato a convincere sua sorella a scappare prima dell'assedio al castello, ma la ragazza si era opposta; nessuno dei due gliene faceva una colpa, ma non passava giorno che Millicent non rivolgesse una preghiera agli dei per sua sorella. Diceva che il principe si sarebbe preso cura di lei, Killian lo sperava.

Magari un giorno tutte e due si sarebbero ritrovate, sperava anche quello, ma non voleva alimentare i sogni di Millicent, non mentre stavano per fare qualcosa da cui non sarebbero potuti tornare indietro.

Si malediceva per la vita che le stava offrendo, ma appena avrebbero lasciato l'isola avrebbero trovato una casa decente, questo glielo aveva promesso.

Una cosa per volta.

Si infilarono i cappotti e Killian fece scivolare la sua sciarpa attorno al collo di Millicent.
«Non ne ho bisogno, sto bene» protestò lei.
«Shh» tirò i lembi della sciarpa e si abbassò a baciarle la fronte. «Lasciami fare.»

Quando chiuse la porta, l'unica cosa che frenò Killian dal dare fuoco a quel posto fu il ricordo di tutti i momenti che aveva trascorso con Millicent e che l'avevano quasi fatto sentire un uomo rispettabile.

Ma poi chiuse la porta, e tornò a vestite i panni del mago bugiardo e doppiogiochista.

La camminata fino all'altro capo dell'isola sarebbe stata più agevole senza tutta quella neve; almeno la bufera si era fermata e il clima era stato più clemente con loro.

Killian reggeva la mano di Millicent e la stringeva a se ogni volta che il sentiero diventava troppo ghiacciato, ma lei lo seguiva senza proteste e silenziosa.

Nessuno dei due aveva fatto parola sulle armi che Killian portava appese alla cintura, né all'attrezzo per spezzare il tungsteno che Charles Crislain aveva progettato e costruito in tempi record, anche Millicent sapeva quanto fossero necessarie.

Quando scorsero il mare, Killian si fermò  un istante e si guardò intorno.
Il pozzo doveva essere lì da qualche parte.
La pianura era tutta bianca, ma il mare era più nero della notte, la schiuma si confondeva con la neve e la costa rocciosa nascondeva massi appuntiti ai quali non avrebe fatto accostare Millicent.

«Resta qui un attimo» disse.
Il fiato si condensava in nuvole bianche appena visibili.

Il sole rischiarò l'orizzonte e i contorni del paesaggio si fecero più definiti.
Killian si massaggiò gli occhi e le ciglia gelide gli fecero male.
E poi lo vide.

Nethereal, Vol.1 - La Casa della MagiaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon