Prohibido. - Oneshoot

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"Heeei Ari mi senti?" la voce di mia cugina Jazmine interrompe tutte le mie fantasie. Sfrego le cosce tra di loro per placare momentaneamente l'eccitazione e intercetto lo sguardo di Justin sulla mia nuca. "Perdonami tesoro, dimmi" le presto attenzione e un pò me ne pento. Quel sorriso così simile al suo."Guarda cosa è uscito dal mio uovo!" sbotta enusiasta mostrandomi una piccola tiara di plastica argentata. Ha delle pietre finte incastonate, di un azzurro vivo e primaverile."Quasi bella quanto te! Ti invidio!" la assecondo, e quando me la porge più vicino al viso faccio per esaminarla con fare critico per poi portare le mani alla bocca: "Splendida! Da vera principessa quale sei!"La prendo dalle sue manine e gliela assicuro sulla testolina. Lei mi sorride riconoscente e mi regala un inchino."Stanotte resti anche tu a dormire dalla nonna?" mi chiede all'improvviso, abbracciandomi i fianchi."Non so, Jaz. Non ho niente qui, non sapevo che voi dormiste dalla nonna" le rispondo, accarezzando i suoi capelli dello stesso colore di Justin. I suoi occhioni mi guardano dal basso, colmi di tristezza e delusione."Tranquilla, credo di avere una maglia in più in macchina e la nonna avrà sicuramente uno spazzolino nuovo da qualche parte" la voce di Justin mi accarezza delicata l'orecchio, non pensavo ci stesse sentendo. Mi volto verso di lui, sorpresa e incrocio il suo sguardo speranzoso: so dove vuole arrivare."Allora è fatta!" sorride raggiante Jazmine stringenomi ancor di più tra le sue braccine. Cerco di non immaginarmi nulla di quello che succederà stasera e sorrido anch'io ai miei cugini."Avvisa anche Frankie però, sai quant'è geloso!" esclamo facendola ridere e lei subito saetta in direzione di mio fratello."Sei un maledetto idiota" sussurro a Justin ma lui se la ride bellamente. "Divertiti, non pensarci" mi risponde lui, abbracciandomi stretto e sfiorando il mio collo con le labbra per un secondo.


*


Scendo le scale velocemente ma senza far rumore. La casa è talmente silenziosa che riesco a sentire il respiro di Jazmin dalla stanza che condividiamo. Mi avvio in cucina a passo spedito, cercando di orientarmi con le mani nelle stanze buie finchè non vado a sbattere contro qualcosa. Qualcosa fatto di pelle e respirante. Qualcosa che odora di Justin. Prima ancora di rendermi pienamente conto di essere caduta rovinosamente sopra di lui, il mio cuore perde un battito."Cristo Santo!" sbotta lui e io cerco di tappargli la bocca con tutte e due le mani. "Mi ci è voluta un'ora di racconti per far addormentare Jaz e non ho nessuna intenzione di ricominciare" sussurro a mo' di spiegazione e lui mi bacia il palmo della mano. Vorrei tanto poterlo guardare in quei suoi occhi splendidi e perdermici per sempre.Mi rialzo lentamente e lui con me. Ora che mi sono abituata alla stanza quasi completamente buia, illuminata dalla luce della luna che questa notte è quasi piena, riesco quasi a distinguere perfettamente la sua figura."Ho sete" borbotto nel tono più basso che riesco a produrre e riprendo la mia traversata verso la cucina, ignorando il suo petto nudo. Non era vero che aveva una maglia in più, mi ha semplicemente dato la sua e ora giro per casa di mia nonna con una canotta da basket che a stento mi arriva sotto al sedere.Arrivata a destinazione afferro il primo bicchiere dalla credenza e lo riempio dal lavandino. Non lo guardo, ma posso sentire i passi di Justin alle mie spalle e il suo sguardo sulle mie cosce nude.Bevo immediatamente l'acqua, tutta d'un sorso, per rinfrescarmi e pensare ad altro; ma appena poso il bicchiere sul fondo del lavandino le sue mani si fanno strada sui miei fianchi, cingendomi da dietro. Mi annusa dolcemente i capelli, infilando il capo nell'incavo del mio collo e io sento le ginocchia deboli, incapaci di sostenermi."Mi manchi, Ari" sussurra e mi stringe più forte."Anche tu, da morire" confesso io, lasciando uscire dal mio corpo tutto ciò che ho accumulato in questa settimana, durante la quale non l'ho visto neanche una volta."Sei così bella, dannazione! E questa canotta ti lascia seminuda e così esposta alla mia fantasia.. Non resisto più!" mormora, quasi stesse parlando con se stesso. Immediatamente la presa sui miei fianchi si fa più salda e mi volta verso di se. Mi solleva dal pavimento e mi fa sedere sul piano lavoro della cucina e quasi fosse un gesto automatico io schiudo abbastanza le coscie da fallo incastrare perfettamente tra esse."Baciami, neanche io resisterò a lungo" sussurro sulle sue labbra e prima che possa incitarlo di nuovo mi bacia. Mi bacia violentemente, con passione, accarezzandomi ovunque possa arrivare con le mani. Lo sento toccarmi il polpaccio, poi il ginocchio e poi ignorare la barriera della canotta e sfiorarmi il bordo degli slip. Gemo solo al pensiero mentre lo aiuto a sfilarmeli, sollevandomi dal piano lavoro. Lo vedo appallottolare la mia biancheria per infilarsela nella tasca dei calzoni."Ti voglio da stamattina, e tu me lo hai negato" mi ammonisce, mordendomi piano il collo mentre con le dita sfiora la mia apertura già pronta ad accoglierlo. Ma lui non le presta attenzione, e fa per concentrarsi sulla protuberanza turgida che è il mio clitoride. La sua tortura è lenta, sia quella sul collo che quella tra le mie cosce. "Justin..ti prego" ho il tempo di sussurrare che sento le sue labbra piegarsi in un sorriso contro la mia pelle e lo vedo inginocchiarsi tra le mie gambe e divaricarle quanto più è possibile."Brava Ari, continua a pregarmi" mormora, prima di poggiare la lingua dove prima vi erano le sue dita. Mi succhia con violenza il clitoride per poi leccarlo facendomi sentire tutta la lingua, lentamente."Cristo Justin, di più.." riesco a mormorare mentre stringo con forza i bordi del piano di lavoro tra le dita e spingo il bacino verso la sua bocca. Lo voglio, ogni parte di me lo vuole.Mi guarda mentre mi tortura ed è in quello sguardo che riconosco le mille emozioni che provo anche io. Presa da una scossa di piacere puro socchiudo gli occhi e mi mordo il labbro inferiore per evitare di gridare. La sua lingua mi penetra tra il dolce ed il violento, in un movimento elegante e passionale che mi fa andare in tilt."Justin" cantileno e, non so se purtroppo o per furtuna, si allontana dalla mia intimità per tornare a baciarmi con passione. Il sapore dei miei umori sulle sue labbra mi fa gemere nel bacio.Con gesti veloci e sicuri delle mani gli abbasso i pantaloncini insieme ai boxer, svelta. Non riesco più ad aspettare e neanche lui, visto che appena è libero da quelle trappole di cotone si spinge in me con una sola spinta."Oh Dio, Ari.." ansima incastrando la testa tra la mia spalla e il mio collo. Finalmente siamo completi entrambi.Mi afferra immediatamente per i fianchi e inizia a spingersi in me frenetico, bisognoso, mentre io cerco di andargli incontro quanto più mi è possibile.I nostri gemiti soffocati gli uni dalla carne dell'altro, l'incontro dei nostri corpi. Tutto si mescola in una melodia armoniosa e passionale.Le sue mani forti mi tengono per i fianchi mentre le mie sono ancorate alle sue spalle, e ci teniamo stretti, l'uno dentro l'altro finchè l'orgasmo non ci coglie, appagante e travolgente.Quando lo sento riempirmi con tutto il suo piacere mi rendo conto di quanto questa cosa sia sbagliata, proibita. Di quanto questo nostro noi sia sporco.Mentre lui ancora mi tiene stretta io lo spingo via con i palmi delle mani premuti sul suo petto. Inizialmente cerca di opporsi ma poi mi lascia scivolare giù dal marmo mentre si rialza i pantaloncini. Lo osservo con cura, cercando di capire come qualcosa di così bello, quasi angelico, possa indurre a una tentazione così erotica."Io-Io credo di andare di nuovo sopra, sai, a dormire" farfuglio voltandomi e puntando dritta alle scale. Ora che lui non è più dentro di me mi dovrei sentire vuota, troppo leggera e invece mi sento fin troppo pesante."Hei Ari, aspetta" mi richiama lui, sfiorandomi la spalla con le dita. Quelle dita che mi stavano portando all'orgasmo. Mi volto e mi basta riposare lo sguardo sul suo addome scolpito per sentire di nuovo la dolce voce della tentazione provenire dal profondo del mio animo. Eppure questa volta non credo di volerlo in quel senso, vorrei solo stringelo, sentire il suo calore sulla pelle come da bambini, dormire insieme e ascoltarlo russare, coccolarci."Stai dimenticando la biancheria" mi sorride, porgendomi la palla di cotone che sono diventate le mie mutandine nella sua tasca."Grazie" sbotto brusca, elimianndo dalla mia mente quelle immagini infantili."Ari, è tutto okay?" mi chiede lui, subito insospettito dal mio cambio di tono e come sempre appena i suoi occhi incontrano i miei io non riesco a frenare la parte più sincera di me. Svuoto il mio cuore su di lui, tutta la verità e i miei pensieri proibiti."Perchè io e te dobbiamo solo scopare in posizioni scomode? Perchè i preliminari li dobbiamo fare da vestiti, poi io ti abbasso l'elastico delle mutande e poi è tutto finito? Perchè non ci siamo mai spogliati con calma, perchè non ci siamo mai corteggiati?" cerco di spiegargli il groviglio che ho in testa, lo sguardo fisso nel suo e posso notare un tremore che gli prende il labbro inferiore."Ari.. credo che tu stia esagerando, qualche volta sono riuscito a toglierli i pantaloni!" cerca di farmi ridere prendendomi in giro e allungando di nuovo il braccio per cingermi a se ma questa volta mi scanso."Justin, non è normale questa situazione. Io.. non mi accontento più di queste sveltine rubate. Credo di aver bisogno di più" gli confesso, abbassando per la prima volta lo sguardo. Al suo silenzio mi volto per andarmene. Non avevo dubbi, mi sa che sono l'unica tra i due a pensare qualcosa del genere di noi due."Dai, Ari. Aspetta!" mi richiama lui, seguendomi nel corridoio tra la cucina e la salada pranzo."Aspettare cosa, Justin? Che qualcuno scopra che io e te non siamo più cugini, figli di due fratelli? Non saremo mai qualcosa di giusto, ammettilo. È stato sbagliato sin dall'inizio, quella notte al lago.." sussurro io, cercando di resistere all'impulso di rifugiarmi tra le sue braccia."Te lo ricordi ancora?" chiede lui, le labbra curvate in un sorriso dolce che coinvolge anche me."Come potrei dimenticare.." mormoro io, sorridendogli a mia volta e questa volta quando le sue braccia mi cercano non oppongo resistenza."Hei, Ari, guardami" mi chiama lui, facendomi sollevare la testa dal suo petto caldo ed accogliente.Alzo lo sguardo dritto nel suo, trovandolo felice ed emozionato."Non interrompermi, sono serio. Ci tengo veramente tanto ad informarti che per me tu non sei mai stata solo sesso. Sin dalla prima volta che ti ho visto in costume dopo i tredici anni ho sognato di stringerti come faccio adesso. Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto e credimi, forse c'entra il fatto che ci somigliamo ma non mi importa affatto perchè sei l'unica con cui mi piace passare tutto il mio tempo libero. Sei indipendente, sempre pronta alla battuta, sensuale ed orgogliosa. Sei diventata una donna unica. E sono quasi sicuro che stasera mi sto spingendo così oltre perchè sono ormai ubriaco di te e del tuo odore, ma volevo anche dirti che ti amo" parla piano, tranquillo e pacato ma ogni sua parola viene tradita dal battito accelerato del suo cuore contro il mio petto."Cristo Justin, ma come ti viene in mente una cosa del genere, vuoi prendermi in giro?" gli chiedo ridendo, sicura del suo scherzo. Non è la prima volta che azzarda discorsi del genere, aggiungendo un 'sei da sposare' alla fine. Ma le parole 'ti amo' non erano mai uscite da quelle labbra carnose e così simili alle mie."Ari, ti ho detto guardami. Negli occhi, dico" mi riprende lui e io eseguo, poi riprende a parlare: "Anche tu mi ami e lo so per certo. L'hai detto tu, quello che abbiamo non è normale, ma è speciale. Pensaci. Abbiamo sempre bisogno di tenerci in contatto, anche con uno sfioramento. Sin da bambini, sempre insieme" mormora avvicinandosi piano alle mie labbra e quando faccio per parlare mi zittisce con le sue. È un bacio strano, dolce, delicato, casto. Le sue labbra sfiorano le mie con delicatezza, poi le lasciano andare e subito dopo le sfiorano di nuovo. Presa da un impulso involontario, lo stringo più forte a me ma poi penso che tocca a me dire qualcosa e così riporto le mani sul suo petto, allontanandolo nuovamente."Hai ragione, ti amo. E anche tanto, credo. Non riesco neanche ad immaginare una vita sensa te.. ma come si fa? Io e te siamo cugini, cugini consanguinei. Se ci scoprissero sarebbe.. da pazzi!" cerco di farlo ragionare ma lui scuote la testa, negando ogni mia parola."Il matrimonio tra cugini non è ne incesto ne illegale!" mi rimbecca lui e per poco non cado al suolo. Ma come gli vengono in mente certe cose?"Se non la smetti con questa storia del matrimonio ti rado i capelli a zero nella notte!" lo minaccio e lui mi stringe più forte. Ora che sono tra le sue braccia mi sembra tutto quasi normale, spontaneo.

|| Prohibido|| - A Jariana Story.Where stories live. Discover now