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"Ah sì? Ma non mi dire!"
"Ti giuro! Era talmente ubriaco che ha cominciato a parlare spagnolo! Era pure bravo!"
Il racconto di Yuta fece ridacchiare la piccola Nina. Ma non una di quelle risate sincere. La ragazza spostò una ciocca di capelli dietro la spalla e non distolse lo sguardo dagli occhi di Yuta. Uno sguardo dolce ma allo stesso tempo desideroso di lui.
Lo voleva tutto per sé e nessuna le sarebbe andata vicino.
Insieme a quella risata falsa come se si stesse godendo veramente il suo racconto, gli accarezzò il braccio con una mano delicatamente per fargli capire che fosse interessata a lui. E Yuta ci cascò eccome. Ma prima che potesse invitarla ad uscire con una frase ad effetto, il telefono di Nina squillò rumorosamente interrompendo la magia del momento. Così pensò Yuta.
Nina prese il telefono e controllò chi avesse mandato il messaggio.
Fece segno al ragazzo di aspettare un paio di secondi, tempo che rispondesse, per poi congedarlo con un «Ci vediamo dopo».
"Sì, a dopo..." Rispose Yuta con una leggera punta di tristezza negli occhi. Voleva passare più tempo con Nina perché, per lui, avevano tante cose in comune.
Nina, invece, non si accorse di nulla e si precipitò nel giardino sul retro della scuola.
Il suo incontro era lì che la stava aspettando.

Era appena iniziata la scuola e per Nina era il secondo anno.
L'estate fu sorprendentemente avventurosa. Un'estate così non l'aveva mai passata: solitamente si ritrovava chiusa in casa per quei tre mesi per il troppo caldo a guardare il cellulare, film o serie tv. Niente di produttivo a detta sua. Ma quell'estate era stata magica: riuscì ad andare al mare, anche se per solo un paio di giorni, ma per lei potevano essere abbastanza; fece amicizia con tanta gente perché finalmente riuscì ad andare ad un paio di feste da sola dato che la sua amica Soyoon era l'unica che viaggiava, tra le due.
Anche lei aveva storie da raccontare ma non ne vedeva l'utilità di dirle a dei ragazzi per fare colpo come faceva Yuta.
Ah... Yuta. Per lei era solo un avventura. Si conobbero ad una di quelle famose feste. Nina non seppe mai chi l'avesse organizzata ma poco importava.
Era stato Yuta ad approcciarla al bancone degli alcolici in quella grandissima cucina e Nina stette al gioco perché a lei piaceva avere attenzioni.
Yuta era un ragazzo senza scrupoli, senza peli sulla lingua, e si buttò a capo fitto con la frase «Hai una bussola? Perché mi sono perso nei tuoi occhi»
Era squallida come battuta, a Nina non piacevano quelle frasi d'abbordaggio, ma sul momento non le importava. Voleva solo divertirsi.
Successivamente, chissà come, si ritrovò a messaggiare con Yuta più del dovuto. Nina credeva che lui sentisse un collegamento con la sua terra natia dato che erano entrambi di origini giapponesi; anche se Nina, a differenza del ragazzo, non nacque in Giappone e non ne conosceva la cultura o la lingua.
Questo perché non aveva un rapporto così profondo con i genitori da poter chiedere della loro vita passata.
Comunque Yuta Nakamoto fu l'inizio di tutto.
Nina si rese conto che avere così tante attenzioni non era affatto male.
Ci sguazzava in quelle attenzioni. Ma la parte più bella era non doverle necessariamente ricambiare, perché a Nina, di loro, non importava.

"Ehi, piccola!"
La figura di Johnny incombeva su quella di Nina. Quando si abbracciarono il ragazzo poteva tranquillamente sollevarla da terra. E quasi lo fece.
La ragazza avvolse le braccia attorno al collo di Johnny e lui sentì il profumo di shampoo al cocco provenire dai suoi capelli. Lo faceva impazzire.
"Sei riuscita a finire matematica?" Chiese lui riferendosi a quando Nina gli scrisse in preda al panico perché c'erano degli esercizi che non riusciva a finire. Vedeva già una bella nota sul registro per non averli fatti. Meno male che un suo compagno si propose di aiutarla.
"Sì, mi è venuto un lampo di genio!" Mentì Nina facendo uno dei suoi soliti enormi sorrisi.
Gli stessi che Johnny ammirava tanto perché anche nel panico più totale, lei non smetteva di sorridere.
"Ti offro qualcosa da bere, vieni."
A Nina piaceva molto Johnny perché era l'unico che la viziasse anche se con piccole cose. Quando era con lui non poteva, o non voleva, aprire il portafogli.
Yuta invece era più propenso a regalarle il suo tempo che oggetti materiali.
Johnny lo conobbe per caso una mattina presto: Nina voleva iniziare a correre e così, entrambi con un paio di pantaloncini e scarpe da ginnastica, s'incrociarono sul bordo delle strisce pedonali ad aspettare che il semaforo divenisse verde.
Sapevano chi era l'uno e chi era l'altro: capitava di incrociarsi tra i corridoi della scuola, ma non parlarono mai. Forse perché Johnny trovò qualcosa in comune con lei solamente quella mattina.
Da lì cominciarono a correre insieme tutto i giorni.
"Cosa vuoi?" Chiese dolcemente Johnny a Nina. Erano in fila al bar dell'istituto e la ragazza era concentrata a leggere i diversi tipi di bevande proposte sulla lavagna.
Invece Johnny aveva gli occhi puntati sulla ragazza. Sapeva benissimo cosa avrebbe preso. Non gli serviva leggere il menù.
"Mmmhh... prenderò un semplice cappuccino"
Rispose Nina.
La fila stava scorrendo e quando riuscirono ad arrivare davanti al bancone, Nina notò quanto fosse carino il ragazzo che ci lavorava.
Lesse sulla targhetta il nome: Taeil.
Era sicuramente più grande ma a Nina non importava.
"Ciao! Cosa ordinate?"
Il sorriso del ragazzo contagiò Nina e lei salutò di rimando cordialmente.
"Un caffè liscio e un-"
Johnny venne interrotto dalla ragazza.
Voleva dirlo lei il suo ordine. Non voleva che Taeil pensasse ci fosse qualcosa tra loro.
"Un cappuccino, grazie"
La voce di Nina divenne più acuta del normale e Johnny se ne accorse.
Infatti i suoi occhi vagavano tra Nina e il ragazzo.
Notò anche come lei lo guardasse con uno sguardo quasi sensuale ma anche un po' imbarazzato.
Johnny mise una mano sul fianco di Nina. Fortuna volesse, per la ragazza, che Taeil non potesse vederla perché coperta dal bancone.
"Ecco a voi!" I due presero il proprio ordine, Johnny pagò, e prima che se ne andassero, Nina rivolse un ultimo sguardo ammiccante a Taeil ricevendo un sorriso sbilenco da quest'ultimo.
Johnny prese nota mentalmente di non portare più Nina al bar dell'istituto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08, 2023 ⏰

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