Capitolo 3 - Primi indizi di mistero

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Lilith si trovava ora sola all'interno della Stanza del Terrore, circondata da una penombra inquietante. Mentre i suoi occhi si abituavano all'oscurità, iniziò a esplorare l'ambiente circostante alla ricerca di indizi o segnali su come procedere.

Le pareti erano coperte da vecchie tappezzerie scrostate e macchiate, alcune delle quali nascondevano forse segreti celati dietro strati di tempo. Lilith si avvicinò a una delle tappezzerie e notò che sembrava leggermente spostata, rivelando una fessura tra il muro e il bordo. Con curiosità, tirò delicatamente la tappezzeria, scoprendo un piccolo passaggio segreto che portava a un corridoio buio.

Senza esitare, si addentrò nel corridoio, armata solo della sua determinazione. La luce fioca delle candele posizionate lungo le pareti creava ombre spettrali che sembravano danzare intorno a lei. Il corridoio la condusse a una porta di legno massiccio, ornata da intagli gotici.

Dietro la porta, Lilith scoprì una sala con un grande tavolo coperto di oggetti enigmatici: pergamene antiche, candele non ancora accese, un calamaio e una penna. Sul tavolo c'era anche un libro con una copertina di pelle consumata e un lucchetto dorato che lo teneva chiuso. Era evidente che questo luogo nascondeva segreti importanti.

Lilith prese in mano il libro e iniziò a sfogliarlo. Le pagine erano piene di disegni e simboli criptici. Scoprì che le pergamene contenevano indizi su come procedere, ma erano scritte in una lingua antica e misteriosa. Doveva risolvere questi enigmi per avanzare nel gioco.

Nel frattempo, il ticchettio del tempo si faceva sentire, e Lilith sentiva che ogni momento era prezioso. Decise di accendere una delle candele e di mettersi al lavoro, consapevole che il mistero si stava gradualmente svelando e che forse, alla fine, avrebbe svelato non solo gli enigmi dell'Escape Room, ma anche quelli del suo cuore, legati a Druke e alla sua affascinante presenza in questa avventura oscura.

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