Storie di paura per non dormire la notte

9.Polaroid

Stavo rovistando in soffitta, quando trovai la mia vecchia polaroid. Era messa male, ma nonostante ciò decisi di vedere se scattava ancora foto.
Allora inquadrai il vecchio mobile polveroso che avevo davanti, e incredibilmente, la stampa partì. La foto si stava sviluppando, ma percepii subito qualcosa di strano: nella foto la polvere e le ammaccature non c'erano, anzi, quella vecchia cassettiera sembrava nuova di pacca.
Decisi di provare a scattare un'altra foto, questa volta alla bambola di porcellana vicina alla cassettiera.
Qualcosa non tornava.
Anche quella foto era strana, sinistra, paranormale.
Il sangue mi gelò nelle vene: nella fotografia, la dolce e innocua bambola che avevo davanti, era totalmente distrutta, ed era coperta da misteriose chiazze rosse.
Ad un certo punto sentii un rumore alle mie spalle. Che si trattasse di un topo? O magari era un insetto?
No. Conoscevo la risposta, anche se non volevo accettarla. Chissà, forse la mia era solo paranoia, ed era quasi impossibile che nella soffitta ci fossero entità sovrannaturali.
Con movimenti cauti e la tensione alle stelle, afferrai la polaroid, la girai con l'obbiettivo puntato verso di me, e scattai . Il rumore della foto che usciva adesso in quella situazione sembrava essere cento volte più forte, e dannazione, la polaroid appena scattata ci metteva un'eternità a svilupparsi, forse era malfunzionante, dopotutto erano passati cinque minuti da quando l' avevo scattata. Tutti quei minuti interminabili per nulla
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente. Era il momento di fare la cosa più logica.
Presi polaroid e foto varie, e scesi le scalette che portavano dalla soffitta al corridoio, chiudendo a chiave la botola.
Mi diressi in salotto e appoggiai le foto sul divano, di fianco a me.
Notai subito una cosa.
L'ultima foto si era sviluppata, e di fianco al mio volto preoccupato potevo scorgerne un'altro,molto simile al mio, ma con gli occhi rossi. E cosa ancora più inquietante, aveva la bocca cucita.