3. Mai andare al cinema da soli

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Si stava dirigendo verso il bagno, che non era molto lontano dalla sala in cui veniva proiettato il film.
Nel corridoio desolato si sentiva il rimbombo degli audio delle altre sale, ma nonostante ciò si percepiva una sensazione di quiete, se non di desolazione.
Entrò nel bagno dall'aria fatiscente, anche questo senza anima viva come il resto del corridoio e rigorosamente con la carta igienica finita. << Merda>> esclamò. << Ci mancava giusto che la carta fosse finita, vuol dire che mi arrangerò>>
Uscito dal bagno si accorse che tutte le luci erano spente, e non si sentivano più i film che andavano a loop da mezza giornata nelle sale.
Non si preoccupò di ciò, molto probabilmente era una strategia per risparmiare sulla corrente elettrica. Del resto era risaputo che gli anni d'oro del cinema erano finiti, e che l'ultimo motivo per cui non aveva fallito è che era l'unico multisala della città.
Apri la pesante porta della sala 8 e si sedette al suo posto, mancavano solo due minuti alla fine della pausa, eppure era ancora solo in sala, nonostante fosse certo che prima c'era un' altra persona.
Si spensero le luci e partì il conto alla rovescia per l'inizio del film ma c'era qualcosa di strano in tutto ciò. Non se ne preoccupò troppo,pensando che si trattasse solo di uno scherzo della stanchezza, ma per una frazione di secondo vide con la coda dell'occhio qualcuno che andava verso il proiettore.
Subito lo schermo si spense e partì una registrazione.
Non appena realizzò il tutto un brivido lo percorse fino alla nuca: nella registrazione, c'era lui.
Era tutto un filmato di quello che aveva fatto dall'inizio del film fino a quel momento, il tutto accompagnato da una musichetta inquietante, degna di un film horror.
Non riusciva più a ragionare, era paralizzato sulla poltrona, un solo pensiero gli passava per la testa, quello che quella che stava per vivere era l'ultima notte della sua vita.
Trovò la forza di alzarsi, e sperando che si trattasse solo di un brutto sogno, si diresse di corsa fino all'uscita del cinema.
Ad accoglierlo c'era qualcuno, con una felpa rossa e il cappuccio alzato. Era girato di spalle ma era certo che si trattasse del ragazzo che era in sala con lui prima della pausa del film.
Allora si avvicinò, ma non appena lo fece si accorse che si trattava di un manichino.
Avrebbe voluto urlare ma aveva la gola bloccata dal terrore: incollato al manichino c'era un biglietto.

Spero che ti sia goduto il film caro amico mio, ci ho messo molto tempo e molto impegno per realizzarlo. Ovviamente non è ancora ultimato, sai manca ancora l'ultima scena, quella in cui esali il tuo ultimo respiro, ma purtroppo penso che non riuscirai a vederla.
Grazie per esserti prestato per le riprese e grazie per il tuo sacrificio, era necessario, altrimenti il Capo si sarebbe potuto arrabbiare.

Il commissario lesse e rilesse perplesso la lettera.
Quello a cui si trovava davanti era un caso davvero strano.
Da quello che gli avevano riferito avevano sentito delle urla al vecchio cinema abbandonato durante la notte, e pensando si trattasse dei soliti vandali i passanti avevano deciso di chiamare la polizia.
Non erano vandali.
Era qualcosa di peggiore, quasi paranormale.
Alla radio avevano appena mandato un messaggio: nella sala 8 avevano trovato un cadavere, troppo mutilato per attribuire un età. In quello che rimaneva della sua mano avevano trovato una pellicola.

Storie di paura per non dormire la notteTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang