La partita

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Mi ripresi dalla mia mattinata movimentata rilassandomi fissando il vuoto,non sentivo niente come al solito,la pioggia che cadeva sui marciapiedi del mio paesino,il freddo che penetrava in ogni parte del mio corpo,ero impassibile come sempre.
Improvvisamente una lacrima rigò il mio viso,e quasi come se avesse un radar per le lacrime mia madre spalancò la porta..
'Ale,dai su preparati,che succede? Hai pianto? Cosa ti preoccupa piccola?'
Piccola. Quanto odiavo quando mi chiamava così,quanto odiavo il suo modo insistente di voler controllare i miei sentimenti e poterli conoscere,quanto odiavo la sua immensa preoccupazione per me.
Poteva sembrare infantile il fatto di non sopportare una madre troppo premurosa,ma è il mio carattere,nel momento in cui sto male preferisco chiudermi in me stessa,non mi piace raccontare le mie disgrazie,o comunque non mi va a genio il fatto che le persone conoscano i miei punti deboli,perché nel momento in cui ti volti quei punti deboli verranno attaccati.
Le risposi quindi in modo stranamente calmo e indifferente
'Non ho niente,lasciami in pace che devo prepararmi per la partita'
Detto questo uscì dalla stanza senza dire una parola [...]
La pioggia cadeva,ed io osservavo i paesaggi di montagna e il dolce sapore del lago avvicinarsi,la macchina sgommava spesso,rischiavamo di andare fuori strada con tutta quella pioggia.
Ero felice,per una volta lo ero davvero,ero felice di poter riabbracciare Alessia e di cenare insieme a lei,volevo raccontarle tutto di Mattew.
Arrivammo a destinazione ed aveva smesso di piovere,quasi come un segno del destino,vidi Alessia davanti alla palestra,presi la rincorsa cercando di non scivolare per via della pioggia e mi scaraventai tra le sue braccia,erano così morbide e rassicuranti;quasi come se volesse darmi un 'buona fortuna' immenso per la partita,anche se avremmo dovuto giocare contro.
Entrammo in palestra,dopo l'allenamento pre-partita iniziammo a giocare.
Vincemmo noi,ovviamente,un po' mi dispiaceva per Alessia,ma la nostra squadra era quasi imbattibile 😌.
Corsi a salutarla dopo la partita.
'Ehi Ale!'
'Ehi! Bella partita eh!'
'Già,allora ceniamo insieme?'
'Certo,ehm l'unica cosa è che non potremmo parlare troppo di Mattew,ci sono altre mie compagne di squadra a cenare con noi'
'ah,va bene'
Risposi un po infastidita,lei se ne accorse ma fece finta di nulla,ci incamminammo verso il bar della palestra,non avevo per niente voglia di conoscere gente nuova,in particolare amici di Alessia di cui sarei stata gelosa.
Varcai la porta del bar,è quasi impassibile salutai le compagne di Alessia,quando alle mie spalle sentii una voce dolce e acuta al tempo stesso..
'Ehi,ciao!'
Mi voltai,una scia di profumo invase le mie narici,stavo per svenire,vidi degli occhi,occhi azzurri misto verdi e grigi,non capivo da dove potesse provenire tutta quella bellezza,la fissai,non sapevo il suo nome,non sapevo proprio chi fosse,ma mi venne l'istinto di sorriderle.
'Ehi,ehm.. Tu saresti?' Tentai di non sembrare interessata,quando la sua identità mi importava più di qualsiasi altra cosa in quel momento.
'Io sono Ellens,Ellens Leoni,tu chi sei?' Mi chiese con aria interessata
In quel momento tremavo,i suoi occhi mi facevano perdere il senso della ragione,quel sorriso,quelle labbra che non riuscivo a smettere di fissare,quel profumo.. Rimasi immobile qualche secondo,e poi mi presentai
'Io sono..ehm.... Sono Alexandra,Alexandra Capretti'
Non avevo mai balbettato,non balbettavo mai,ma in quel momento il mio cervello ed il mio cuore erano completamente andati.
Ci sedemmo,e anche se eravamo l'una dalla parte opposta dell'altra ci fissammo tutto il tempo,quando qualcosa ci interruppe..
'ehi Alex,non mangi? devi spiegarmi di Mattew eh!'
'Ah già,no non ho molta fame.. Beh Mattew è uno stronzo,questo già lo sapevi,spesso quando mi vede felice inizia a tirarmi per il culo,anche solo con lo sguardo,come se senza di lui non potessi essere davvero felice,ma lo sto dimenticando,ed ho la sensazione che lo dimenticherò presto'
Detta questa frase mi voltai verso Ellens,e le feci un sorrisino malizioso che ricambió.
La serata continuo tra risate e selfie,tutto questo senza mai smettere di guardarla.
Quando me ne andai mi abbraccio,preferì abbracciarla per ultima per non confondere il suo profumo con quello delle altre.
Arrivata a casa mi addormentai,mi addormentai con il suo pensiero fisso nella mia testa,per la prima volta mi addormentai con il sorriso,per la prima volta non era a Mattew che pensavo..

Ti invito nei miei desideri nascosti.Where stories live. Discover now