SAME OLD MISTAKES

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La vita è così orribile che la si può sopportare soltanto fuggendola

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La vita è così orribile che la si può
sopportare soltanto fuggendola.
E lo si fa vivendo nell'arte.
GUSTAVE FLAUBERT

ERA frustrante la sensazione di ritrovare il pacchetto di sigarette finito.

Isla fumò almeno quattro sigarette nell'arco di mezz'ora, con il tentativo di alleviare la tensione, dimenticando di contare le seguenti.

Camminava a testa alta, con i piedi che si muovevano da soli e lo sguardo che cercava, fra le vetrine di negozi e bar, un posto dove poter consumare qualche bicchiere di Gin Tonic, solo per alleviare un dolore che divenne, con gli anni, amichevole. Doran non la chiamò neanche una volta.

Ella inciampò, ancora una volta, in una trama che non era la sua. Secondo il pensiero di Isla, le trame non si potevano cambiare, non con un cuore tanto dannato come il suo.

I due erano soliti a frequentare un solo bar, o almeno...era un'abitudine di Doran che, di conseguenza, passò a lei.

Non attese tanto ad entrare nel locale, le luci viola cambiarono colore in blu e viceversa, troppe persone ballavano, altri soggetti si divertivano a fare scommesse sulle corse dei cavalli che davano il televisione e altri condannati si baciavano in maniera casuale, probabilmente a causa dell'alcol che avevano in corpo o per inesperienza.

In lei vinse il desiderio, il bisogno e l'euforia di sentire il suo corpo bruciare sotto l'alcol, cercando di anestetizzare la sofferenza della delusione amorosa con Doran.

Isla cercava di perdonarsi per ciò che era, senza sperare di diventare migliore di così.

Si sforzava di perdonarsi per non riuscire a comprendere l'amore che meritava di dare e ricevere.

Faceva ammenda con se stessa per i continui passi indietro che faceva, e, infine, cercava di perdonarsi perché, nonostante non sentisse più la voce della madre ricordarle quanto la odiasse quando era in tenera età, lei non riusciva ancora a fidarsi delle persone che le dicevano che sarebbero state con lei per sempre.

Perdonati Isla, sei solo umana.

Si sedette al bancone, accomodandosi su uno sgabello libero e, non appena un cameriere la vide, si diresse verso di lei per l'ordinazione.

«Cosa ti preparo?»

«La cosa più forte che puoi farmi, per favore.»

Il barista rise leggermente e iniziò a preparare un drink con base superalcolica, come da lei richiesto.

«Fammi indovinare...» Iniziò il ragazzo da dietro il bancone. «Il ragazzo ti ha lasciato in asso?»

«Preferirei lo facesse, ma è peggio: non siamo fatti per stare insieme, eppure ci proviamo, ferendoci a vicenda.»

Il cameriere rimase in silenzio, annuendo con la testa e non trovando le parole giuste da poter dire.

Isla non riuscì a vedere che alcolici gettò nel suo bicchiere ma, non appena sentì la botta arrivare al fegato, strizzò gli occhi. Isla posò i soldi sul bancone e lo sporse in avanti, per far si che potesse prenderli.

FOR A FIRE MUSEWhere stories live. Discover now