1-Casa del boss

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Faceva freddo,anzi freddissimo.
Chuuya si sentiva come un cubetto di ghiaccio uscito da un congelatore nuovo di zecca.

Nella testa si ripeteva che non poteva permettersi di star a tremare come una femminuccia e che il fratello non avrebbe esitato un sol secondo.

Chuuya si guardò dietro e vide il volto pallido e infreddolito dell'ex-allevio di suo fratello,con le mani dentro la giacca e la giacca agganciata fin l'ultimo bottone.

Il tempo è una merda-si ripeteva chuuya in quella sua testolina rossa.

In seguito si chiese perché lui si fosse stabilito in quella zona irraggiungibile e spopolata di Londra.

Arrivato davanti alla porta chuuya si spostò una ciocca di capelli ramati dalla fronte,fece una nuvoletta col fiato e bussò alla porta per 3 volte alla porta.

3 volte che non si aprì.

E allora la sfondò con un calcio.

Per giustificarsi Chuuya si disse nella mente che la pazienza non era mai stata una mia virtù.

La sua casa è una casa di circa 65 m²,con 2 piani,1 bagno,1 cucina con salotto e 2 stanzine.

A quel tempo solo i nobili potevano permettersi le villette.

<Aku,sveglialo e portalo qui.>Ordinò il nano.

<Non è ancora abbastanza vecchio per fare il riposino o interrompilo in quello che sta facendo.
Intanto io preparo i telegrammi,li spedirò anche se lui non vorrà aiutarci.>

<Ricevuto.>Disse
Akutagawa Ryunosuke imitando il saluto militare.

Il ragazzino incomincio a correre per le scale,nella corsa inciampò e cadde e chuuya non perse tempo a deriderlo.

<Ma sei cretino?>

Aku lo guardò male alzando il dito medio e il nano ricambiò facendo lo stesso gesto.

Il ragazzino ritentò nella sua sua salita e stavolta ce la fece.

Chuuya applaudì sonoramente.

Il ramati prese una penna stilografica dal portapenne sul tavolo, rubò della carta elegante,la preferita dal suo boss e incominciò a scriverci un messaggio dall'importanza pari a quella che ha il formaggio per un topo.

<Muovete il vostro cazzo di culo.
La Port Mafia ritorna nel suo grande e splendindo splendore a spaccare culi.
Il ritrovo è dopodomani alle ore 17 a casa del Boss!
-Chuuya Nakahara.>

Poche parole scrisse:semplici e chiare.

Portandosi le mani alla bocca il nostro protagonista altro 1.60m,si portò le mani alla bocca e chiamò Whisky,il suo fidato amico nonché uccello viaggiatore.

Dopo pochi secondi il caro Whisky arrivò davanti alla finestra, sbatté il becco e Chuuya gli lego i telegrammi sulla zampetta sinistra per poi ripartire.

Dalle scale scense il BOSS:
Mori Ogai,36 anni,capelli neri lunghi fino alle spalle lisci,con Elise:una ragazzina dai capelli biondi e lunghi,e occhioni splendidamente azzurri.

<Chuuya!Santo cielo! Vedo che stai bene,ecco,quindi tornatene a casa e fammi fare i cazzi miei,devo ancora trovare un vestito che si adatti alla piccola Eli.>Disse visibilmente irritato,
ma non il nostro protagonista non riusciva a prendere sul serio un 36enne con addosso una tutina di babbo natale attilata e il blush sulle labbra.

Nakahara fece un sospiro.

<L'assassino di Verlaine è uno del governo.>La del nostro nanetto era piatta e determinata.Sul suo bel viso contornato da numerose lentiggine che lui tanto odiava,era dispinto un sguardo capace di incenerire la pietra.

Lo sguardo del BOSS si fece improvvisamente serio.
Verlaine significava molto anche per lui...lo considerava come un figlio.

<Ho intenzione di riunire la Port Mafia per fare un rientro con stile nella malavita e vendicare mio fratello.>Lo disse schiettamente con la voce che tratteneva la rabbia che si teneva dentro in quel momento.

<HSHSHSHKA,CHE HAI DETTO?
Lo sai che è impossibile messi come siamo ora!Non abbiamo risorse,armi,dispositivi di ricerca e una base.Non essere incoscente.>

Nakahara serrò il pugno e la mascella,si stava irritando.

<Tua madre.>

<Ohoh,calma!Per quanto sia un idea stupida cerco che ti aiuterò.
Sono sempre io boss della Port Mafia,no?
Iniziamo a valutare dove inizieremmo con la ribellione,ci stai Nakahara?>

<valutiamo.>

<Però prima vedi di riattaccarmi la porta!>

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Noi eravamo i cattivi, l'agenzia,invece,i buoni.
E la gente si aspettava che avremmo rispettato il nostro ruolo.
Ma parlando francamente:a chi piaceva rispettare le regole?-Si disse chuuya nella mente.

<Ok,l'omicidio di Verlaine è stata perfetto,non abbiamo trovato l'arma del delitto anche se quasi sicuramente è un coltello,o qualcosa dell'assassino.
È tutto ciò è veramente strano,perché com'è possibile compiere un omicidio senza lasciar alcuna traccia?
L'unico indizio che abbiamo è quello sul governo.
Verlaine aveva dei conti in sospeso con qualcuno di loro?>Fece un tiro di sigaretta per poi lasciar fuoriuscire il fumo guardando la nuvoletta formatasi,intanto si era legato i capelli ramati in una morbida coda bassa.

<Da quello che so no.
Però potrebbero anche averlo ucciso a caso, cioè: magari non stava facendo qualcosa di così legale e quindi l'ha ucciso o bho!Non saprei.>Ipotizzò Aku.

<Sei sicuro di ciò che stai dicendo?>

Aku annuì.

<Tutto ciò non combacia!Maledizione.>Chuuya sbatté una mano sul tavolo per poi portarsi la mano sulla tempia.

<Chuuya,torna alla scena del crimine e vedi se trovi qualcosa,so che è quasi impossibile visto che la sua uccisione è avvenuta 3 mesi fa,ma,mai dire mai no?>

<Ricevuto boss.>Infilò il cappotto e il cappello e escii di casa di corsa.

Il freddo gli pizzicava le guance e gliela arrossava così come la punta del suo nasino leggermente all'insù

Congelato avviò verso la zona del crimine.
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Controllò il cemento,il luogo,le case circostanti abbandonate ma non trovò nulla.

Era impossibilmente ovvio trovare una qualsiasi traccia dopo 3 mesi.

<È inutile che cerchi qualcosa,stupido, è notte.>Gli sussurra all'orecchio una voce:bassa,melodiosa,profonda ed estremamente calma.

Chuuya trasalì.
Il ragazzo fece un sorride beffardo.

Il ragazzo misterioso aveva al massimo 1 anni in più del protagonista, capelli corti castani, occhi ambrati,figura snella,alto, e da quello che sembrava pure il corpo muscoloso.

È attraente.
Penso chuuya.

<Ti consiglio di tornare a casa,ragazzino.
Questi posti sono pericolosi di notte.>

Indossava degli abiti pregiati.

Doveva essere un nobile.

<Lo stesso vale per te,figlio di puttana!>

E gli puntò una pistola alla fronte.

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