L'incontro

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Luna

Quella mattina, dopo aver trascorso un'intera eternità a passeggiare lungo la pittoresca costa, avevo deciso di fermarmi e godermi un po' di serenità sulla spiaggia. Avevo scelto un bel posto, lontano dalla folla, e mi ero accomodata su un asciugamano, con gli occhiali da sole che mi riparavano gli occhi dal sole cocente e un libro di Jane Austen che mi teneva compagnia. Il sole era un faro dorato nel cielo, e il mare era un tappeto di perline scintillanti, e ogni tanto, una brezza marina veniva a rinfrescarmi, rendendo la giornata semplicemente perfetta.

Era uno di quei rari momenti di pace, quando sembra che il mondo si fermi, e tu sei lì, nel tuo piccolo angolo di paradiso. Ero talmente immersa nei miei pensieri, nelle avventure amorose di Elizabeth Bennet, che non ho notato subito il ragazzo che stava uscendo dall'acqua, la sua tavola da surf sotto braccio come un cavaliere con la sua lancia dopo una battaglia.

Era alto e slanciato, con la pelle che aveva preso un colorito dorato grazie alle lunghe ore passate sotto il sole. I capelli bagnati gli cadevano sulla fronte in ciocche disordinate, ma lui sembrava non curarsene. Aveva un sorriso dipinto sul volto, uno di quei sorrisi che si spargono come luce, che ti costringono a sorridere a tua volta, anche se non hai idea del perché. E c'era qualcosa nella sua risata - un suono che ricordava il fruscio delle onde contro la riva - che ti faceva sentire a tuo agio, come se lo conoscessi da sempre.

Sì, quello era Leo. Anche se in quel momento non lo sapevo. Non sapevo chi fosse, non sapevo che avrebbe rubato il mio cuore, non sapevo che quella giornata avrebbe cambiato tutto. Ma guardandolo in quel momento, con il sole che brillava sulla sua pelle abbronzata e il mare che faceva da sfondo, sapevo solo una cosa: quella sarebbe stata un'estate indimenticabile.

Mentre Leo avanzava lungo la spiaggia, la sua figura imponente che si stagliava contro il sole accecante, sentii il mio stomaco contrarsi in un nodo. Lo osservavo avvicinarsi, le sue lunghe falcate quasi spensierate sulla sabbia calda, e un'ondata di nervosismo mi attraversò.

Non sono mai stata una grande socializzatrice, anzi, tendo a diventare piuttosto timida quando mi trovo di fronte a persone nuove. E Leo... beh, Leo era un tourbillon di energia. Irradiava una vivacità, un'allegria contagiosa che quasi mi intimidiva. Mi faceva sentire come se fossi stata travolta da un'onda, incerta su come rimanere a galla.

Ma nonostante l'apprensione, c'era anche un briciolo di eccitazione. Perché in fondo, non era questo il motivo per cui ero venuta qui? Per sperimentare nuove avventure, per incontrare nuove persone, per vivere appieno ogni singolo momento?

"Ciao, posso lasciare la mia tavola qui un attimo?" chiese, indicando un punto vicino al mio asciugamano.

"Certo," risposi, alzando lo sguardo dal mio libro, "Fai pure."

"Sei nuova qui, vero?" chiese, mentre metteva giù la sua tavola.

"Sì, sono qui solo per l'estate," risposi, sollevando gli occhiali da sole sulla testa.

"Ah, l'estate qui è il top. Onde perfette, sole fino a tardi... ti piacerà," disse lui, dando un'occhiata al mare.

"Tu fai surf da molto?" chiesi, indicando la sua tavola.

"Da un sacco di tempo, sì," rispose, grattandosi la nuca. "Non è niente di speciale, ma mi piace. Ti dà una bella carica."

"Sempre voluto provarlo," ammisi, sorridendo. "Ma sono un po' impacciata."

Lui rise. "Tutti all'inizio. Se ti va, posso mostrarti qualche mossa base un giorno."

"Sarebbe fantastico," risposi, sorpresa dalla sua offerta.

"Allora, ci vediamo. E buona lettura," disse, facendo un cenno verso il mio libro.

"Grande, grazie! Alla prossima," risposi, osservandolo mentre si dirigeva verso l'acqua.

Non c'è stato niente di clamoroso o straordinario in quell'incontro. Nessuna dichiarazione grandiosa, nessun gesto da film. Era solo un ragazzo bagnato con una tavola da surf, e io una turista con un libro in mano.

Ma nonostante la casualità di quell'incontro, c'era un palpabile senso di eccitazione nell'aria. Un brivido di anticipazione, un timido presagio di quello che avrebbe potuto essere. In quel breve scambio di parole, una nuova possibilità sembrava essere sbocciata, un nuovo percorso appena aperto.

Non so se fosse la luce del sole che brillava sui suoi capelli bagnati, o il modo in cui il suo sorriso sembrava illuminare tutto intorno a lui, ma in quel momento, sapevo che quell'estate non sarebbe stata più la stessa. Leo, con la sua tavola da surf e il suo sorriso contagioso, aveva appena introdotto un elemento di novità inaspettato nella mia tranquilla vacanza estiva, e non potevo fare a meno di sentirmi elettrizzata per quello che sarebbe potuto accadere.

Passioni intrecciate Where stories live. Discover now