"Ragazzo, ti sei svegliato. Molto bene! Ho ragione di credere che la presenza di questa donzella abbia aiutato" sorrise teneramente a Samantha, prima di spedirla fuori dalla stanza per eseguire i dovuti esami e controlli.

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Rientrata in sala d'attesa, si trovò davanti a una scena che le fece sciogliere il cuore.

Erik, Nina, Kate ed Enzo si alzarono in piedi non appena la videro aprire la porta.

Erano lì per Fadi, erano lì per lei.

Corse incontro a Enzo e lo abbracciò. Lui ricambiò subito, senza la minima resistenza.

Questa era una di quelle occasioni speciali, in cui le parole non sarebbero bastate.

Nina le accarezzò la guancia, Kate le mise una mano sulla spalla. Erik la guardò con tenerezza e le chiese "come sta?"

"Bene non sarebbe la parola adatta. Gli hanno rotto il naso, incrinato delle costole, preso a calci in testa..." singhiozzò, guardando Enzo e cercando in lui conforto. 

"Però si è appena svegliato"

"Maledetti" le disse lui, in preda a una cieca rabbia.

"Già... non ricorda niente... pensate che l'ha trovato il padre..."

"Povero Yushua" Erik era l'unico a conoscere i genitori tra tutti loro, essendo amici da anni. Mettendosi una mano sugli occhi scosse la testa "ho ricevuto una chiamata da Carla qualche ora fa e avevo il telefono scarico, cazzo!"

"Non sentirti in colpa, da quello che ho capito sono stati qui tutta la notte mentre lui era sotto i ferri, stai tranquillo. È stato un miracolo che mi abbiano contattata stamattina. Ma come possiamo biasimarli, poveri, non hanno ancora ripreso la lucidità. Anzi, scusate, ma li devo avvisare che si è svegliato"

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I giorni successivi furono per Samantha molto complicati.

Innanzitutto, riuscirono a convincerla a tornare a casa a riposare -trascinandola letteralmente per il braccio.

"Samy, non ha senso che tu rimanga qua a fare da guardia alla porta. Puoi vederlo solo nel pomeriggio, lo sai, i dottori l'hanno detto esplicitamente"

"Ma sono riuscita a parlargli solo per cinque minuti! Quella fottuta infermiera mi ha cacciata subito!"

"Samy, parla bene! Ha solo fatto il suo lavoro! Sei riuscita a vederlo sveglio prima di tutti, hai constatato che sta bene..." Lisa disse l'ultima parola in modo fievole, poco convinta "ora devono fargli mille controlli, fino al pomeriggio di domani solo i suoi genitori potranno stargli accanto, è la prassi..." Samantha divenne rossa e abbassò gli occhi.

"Non avrai mica intenzione di rimanere qua altre ventiquattro ore, spero!"

"Invece sì!"

"Invece no! Ora vai a casa, mangi, ti lavi e provi a riposare un po'.  Sei qui da più di dieci ore"

"Ma se ci dovessero essere degli sviluppi..."

"Cara..." si intromise Yushua "per qualsiasi cosa ti prometto che ti contatteremo all'istante. Non ti preoccupare. Da ora in poi può solo che migliorare, l'ha detto anche il dottore"

Già, ma voi potete stare qua con lui, io no!

"D'accordo. Però, per favore, qualsiasi cosa... se chiede di me..."

Lisa le accarezzò la spalla, materna, e Carla le rispose di non preoccuparsi.

Così, quando rientrò a casa, si fece coccolare dal padre.

Fiamme Gemelle, amore e destinoWhere stories live. Discover now