non ci scambiamo mai mezzo bacio...

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"dai andatevi a riscaldare che tra poco si gioca"

avverte Lorenzo, il nostro allenatore, da fuori lo spogliatoio.

tempo di cinque minuti che siamo già tutte fuori con il completino rosso amaranto, e un pallone tra i piedi.

"fate le solite cose che si fanno sempre, luna guida tu gli esercizi stavolta"
"vabene mister"
annuisco, di solito li guida il capitano.

"gambe stese e andiamo giù" un po' di stretching non fa mai male prima di una partita.

1-2-3-4....

"cambio, allarghiamo le gambe e portiamo le mani sulle caviglie"

1-2-3-4....

"di nuovo cambio, adesso allunghiamo il polpaccio destro"

"luna, avete finito?"
"si mister, fatto tutto"
"andate a rinfrescarvi che si entra"
"vabene"
"ah aspetta, vieni qui"

questa confidenza che ho con lui a volte mi spaventa.

mi avvicino, lasciando le altre entrare nello spogliatoio.

"eccomi"
"volevo farti provare un altro ruolo"
"oh vabene"
"proviamo punta ok? al massimo se non ti torna me lo dici che ti rimetto al solito"
"va benissimo mister"
"però devi cercare di tornare un po' e aiutare in difesa, so che lo fai già a cose normali ma in punta solitamente non si fa, ecco io voglio che tu lo faccia comunque, conto su di te"
"vabene mister, non la deluderò"

"che te stava a di?" mi chiede azzurra dopo esserci bagnate la testa per via del caldo
"ha detto che vuole farmi provare a sta punta"
"aia, faticoso"
"nah, però ceh che je potevo di"
"bo vabè te prova"
"eccerto"

*fischio di inizio*





















*fischio finale*

PARTITA VINTA, fatti i festeggiamenti giusti immagino, 2-0, è finita, ce l'abbiamo fatta.

"ei" mi prende da parte ari mentre uscivo dagli spogliatoi
"oi, ciao"
"giochi strabene" "ceh io non me ne intendo sia chiaro, ma la palla da sola in porta non c'è andata immagino"
"hahaha grazie" rispondo sorridendo e lasciandole un abbraccio.
"ti voglio bene, grazie che sei venuta" ammetto una volta trovata tra le sue braccia.
"di niente, mi piace vederti felice"

"cosa prendi?" mi chiede azzurra una volta davanti al pannello elettronico del MC Donald's.
"credo il solito" rispondo senza un minimo di impegno nel cercarne alti meglio. non possiamo controbattere il Crispi MC Bacon è e sarà sempre il migliore.
"immaginavo"
"tu?"
"stessa cosa"
"apposto, vedi che il Crispi non lo batte nessuno"
"mai"
"ari?" chiedo, guardandomi attorno nell'intento di trovarla da qualche parte
"non ne ho idea" afferma azzu continuando a ordinare il suo menù.
"vado a cercarla tu intanto prendimi l'ordine per favore, poi ti ridò i soldi"
"vabene" "dopo ci ritrovi a quel tavolo li" dice indicando un tavolino alto nell'angolo della stanza.
"okok"

esco, la differenza di temperatura tra dentro e fuori mi destabilizza, dentro sembra che ci siano i pinguini per via dell'aria condizionata, e fuori i tropici, con i cammelli e le palme.

la trovo lì seduta su una panchina, nel parcheggio.

"oi"
"oh"
"ma che fai qui?"
"non c'ho fame"
"che hai?"
"niente"
"che hai?" chiedo di nuovo, so che non è così
"a volte mi prende"
"brutti pensieri?"
"mh-mh"
"da non ci pensare, ora goditi sto giorno insieme" provo a rassicurarla prendendole la mano per portarla dentro.
"mh vabene dai" "mi piace un sacco vederti felice"
"che piccina che sei"
"no, tu"
"mh-mh sì certo"
mi abbraccia tenendo la sua iqoos in mano, e il telefono dall'altra. io ricambio sorpresa da sto fatto.
"anche io ti voglio bene" sorride.

rientriamo e ci sediamo al posto in cui azzurra aveva detto di essere.

"non mangi? nulla nulla?" chiedo ad ari mentre la vedo concentrata in una chat.
"non mi va" risponde secca
"dai"
"no"
"ma perché"
"perche no"
"mh vabene oh"
"senti ma alla tua amichetta li, le piaci?" chiede un una faccia schifata, posando il telefono
"chi? azzurra?"
"bo non so come si chiama, quella che era con te"
"si azzurra"
"si insomma lei, le piaci?"
"ma no amo" rispondi con una risata nervosa, perché dovrei?
"ti sta appiccicatissima"
"vabè ma abbiamo legato subito, è l'unica simpatica in squadra"
"mh vabè, e allora le piaccio io"
"ma no amo, è etero, o almeno così ha detto a me"
"meglio"
"ma perché?"
"così, mi sembra strana"
"vabè e se le piacessi io? che succederebbe?"
"niente, niente" leva lo sguardo da me e abbassa la testa
"mh"
"a me non importa, era solo per sapere"
"sisi" annuisco ridendo "senti ma non è che ti piaccio io?"
"no, no e no" arrossisce cercando di nasconderlo.
"mh vabene"
"e a te, ti piaccio io?"
"no" rispondo secca, mentendo.

l'ho capito, finalmente l'ho capito. mi sono innamorata di Arianna, quella semplice ragazza, e la amo in ogni suo pregio e difetto, amo le sue debolezze, amo il suo sorriso, amo la sua compagnia, e tutte le sue insicurezze, amo averla intorno, e passare tempo con lei, amo tutto di lei.
e non l'avrei mai pensato. con lei anche il cuore rotto avrebbe senso.
la amo, fino alla luna e ritorno.

il nostro cuore pompa 7570 litri di sangue al secondo, che è la quantità di benzina che necessaria per andare dalla terra fino alla luna
e viceversa. quando qualcuno dice 'ti amo fino alla luna e ritorno' intende dire che ti ama ogni volta che il suo cuore batte, perciò per tutta la vita.

ed è così.

mi interrompe i pensieri la voce di azzurra che irrompe al tavolo con la sua solita delicatezza.

"lú tieni il tuo panino"
"UO, grazie" "dopo ti ridò i soldi"
"ma no tranquilla"
"nono zittaaa"
"mhh"












"parchetto?" propone ari uscendo dal MC Donald's
"vabene" affermo
"idem" interviene azzurra.
"e sigarettina" puntualizza ari
"perfettissimo" aggiungo
"no quella no" risponde zuzu sfavorevole a ciò.
"azzurraaaaa" urliamo in coro io e ari con un tono scontento.
"dai"
































"sono sfatta, torniamo a casa?" chiedo ad ari dondolandomi sull'altalena come una bambina.
"si ora si va"
"andiamo daiii" mi lamento
"sii, fammi finire la sigaretta"
"uffa, muoviti che ho sonno"
"non puoi dormire sono le quattro di pomeriggio"
"sh ho sonno"
"vabeneee"

montiamo sul motorino e mi porge il casco da mettere, per poi salutare azzurra e andare a casa. finalmente.

"oooohhh che bello" entro e mi butto sul divano già pronta per il pisolino.
"no ma vai in camera" si lamenta ari
"non ho voglia"
"dai mi ci mettevo io qui"
"che scassa palleeee"
"eh lo so"

mi alzo dal divano e trascinandomi arrivo fino in camera. dove resto per tutto il pomeriggio.

"ei, bella ti svegli?"  mi appare una voce vicino all'orecchio. ari.
"si son sveglia" dico assonnata
"c'è sara, lo vuoi salutare?"
"ceh tu mi hai svegliato per farmi salutare Sara?"
"no ti ho svegliata perché sono le sette e mo si mangia"
"ah ecco, si vabè comunque ora arrivo"
"vabene"

insegnami ad amare// ARIETE  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora