Capitolo 1

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Era da un paio d'ore che correva senza meta, cercando di seminare  quel maledettissimo proprietario della locanda che aveva appena derubato. Certo non una delle sue mosse migliori, ma quando aveva visto il figlioccio di quel balordo cercare di fregare una fanciulla solo perchè piccola e ingenua aveva deciso di giocare al loro stesso gioco, che poi fossero loro quelli derubati era solo un altro paio di maniche.

Sapeva di poterli facilmente seminare se solo fosse stato al massimo delle sue forze, ma così non era e una fitta più forte alla zampa posteriore gliel'ho ricordò proprio in quel momento. Riusciva a percepirli poco lontano da lui e per questo aumentò velocemente il passo quando all'improvviso un'insieme di odori cominciarono a solleticargli il naso. 

Lavanda e vaniglia. Sembravano star disegnando una scia davanti a lui e senza pensarci due volte, prese a seguirla. Aveva perso il conto del tempo che passò ad inseguirla quando in un moto di lucidità si rese conto di non essere più seguito, aveva aumentato così tanto il suo passo da averli completamente lasciati dietro, neppure la zampa sembrava un grosso impedimento per lui al momento. Tutto sembrava condurlo solo a quella scia e sapeva esattamente cosa voleva dire, li aveva trovati. 

Ancor prima di avvicinarsi abbastanza da percepirli e farsi percepire a sua volta, capì che gli odori che stava seguendo appartenevano a due lupi distinti e questo lo fece solo caricare di più d'adrenalina, non vedeva l'ora di conoscerli. Mentre si avvicinava a loro, iniziò a chiedersi se fossero nella foresta per correre in forma di lupo o se stesse succedendo qualcosa di più grave. Iniziò a capire di dover quotar maggiormente la seconda opzione quando percepì altri lupi e si chiese se non fosse il caso di attendere che le persone diradassero prima di palesarsi. Cambiò idea quando diversi ringhi arrivarono alle sue orecchie e una certa ansia prese a farsi largo dentro di lui. 

Lui che da sempre era solo, stava iniziando a temere per la vita di qualcuno che neppure conosceva. Nonostante incominciasse a sentirsi più stordito del solito e non solo a causa del morso alla zampa ma soprattutto per quegli odori che si stavano facendo sempre più forti e prepotentemente lo stavano invadendo. 

Un paio di ringhi più forti e minacciosi del precedente gli fecero venire una serie di brividi su tutta la schiena e seppe che l'idea che stesse succedendo qualcosa ai suoi compagni non era più solo un'idea. Corse ancora più velocemente, con una zampa squarciò la tracolla del suo zaino nella quale c'erano tutti i suoi averi così da poter correre più velocemente. Il pensiero di star abbandonando tutto ciò che era la sua vita precedente per correre in soccorso dei suoi compagni lo fece sentire ancor più sicuro di sé.

Li sentiva così vicini, sapeva che un altro paio di zampate e sarebbe arrivato da loro ma non voleva metterli in pericolo così si decise a rallentare solo per studiare un attimo la situazione prima di intervenire. Non sapeva se loro lo avessero percepito a quel punto ma sperò di non essere per loro una fonte di distrazione. Si nascose dietro un cespuglio abbastanza grosso da celarlo allo sguardo altrui ma non così tanto fitto da permettergli di guardare oltre. 

C'erano una decina di lupi per ambo le parti, sembravano due schieramenti nemici, quelli che dovevano essere i suoi compagni gli davano le spalle e non poté distinguerli chiaramente ma essere finalmente vicino a loro lo fece fremere dall'emozione. Quello che doveva essere l'alfa del branco nemico stava schiacciando sotto la sua zampa un lupo ferito e quel pensiero fremette di rabbia. Il pensiero di ritenersi già parte di quel branco, lui che non aveva mai avuto neanche una famiglia, lo fece sorridere. Si ricompose velocemente quando vide il lupo prendere per la calotta il più piccolo e lanciarlo verso il suo branco. Un ringhio basso gli uscì dal muso a quel gesto così sfrontato dell'altro.

Accadde poi tutto in pochi attimi. Uno dei suoi due compagni dovette percepirlo perché si girò nella sua direzione, dove nessuno prima di quel momento stava guardando. L'alfa nemico se ne accorse e con un ghigno sul volto prese a correre verso il suo compagno, sicuramente deciso a sfruttare quel suo momento di distrazione ma lui lo vide e balzando fuori dal cespuglio che lo nascondeva gli corse in contro. Nel momento in cui quell'alfa aprì le sue fauci per attaccare la giugulare il suo compagno incontrò invece la sua. Le zanne si serrarono intorno al suo collo senza lasciargli scampo e un dolore lancinante prese a farlo guaire dal dolore. Sì sentì poi lanciare contro qualcosa di estremamente duro, un alberò pensò, poi tutto si fece caotico intorno a lui. 

Riuscii a pensare soltanto che anche se lui fosse morto aveva appena salvato la vita a uno dei suoi due compagni e di questo non poteva che sentirsi felice. Mentre il freddo e il buio lo abbracciarono, incrociò lo sguardo con due paia di occhi rossi e "Co-compagni" fu tutto ciò che gli disse prima di lasciarsi andare al dolore. 

Lavanda e VanigliaWhere stories live. Discover now