𝐕𝐈𝐁𝐑𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍𝐒 - 𝟎𝟏

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Ed anche se era ancora stancante dover lavorare più ore del dovuto e studiare come una pazza almeno quando tornava a casa letto e cucina non erano a pochi passi di distanza.

Aveva sognato di vivere in quel palazzo dalla prima volta in cui aveva visto i progetti. Era suo zio che li stava costruendo e sapendo che anche Maya desiderava diventare un'architetto le mostrava spesso i suoi progetti e le chiedeva consigli per vedere se aveva la stoffa per diventare un buon architetto.

Era innamorata di quel posto da così tanti anni che quando aveva messo piede al suo interno per la prima volta era scoppiata a piangere.

Se lo meritava. I suoi genitori, nonostante fossero infinitamente ricchi, non le avevano mai reso la vita facile come altri genitori con la loro stessa ricchezza facevano. Gli era grata in realtà ma non significava che era stato stancante è faticoso e che delle volte avrebbe desiderato avere un piccolo aiuto da parte loro.

Ma alla fine tutto era andato per il verso giusto e Maya era fiera di se.

Casa sua era meravigliosa, all'università andava tutto bene e presto si sarebbe laureata, riusciva perfino ad uscire con i suoi amici ma... c'era un ma.

Un fastidiosissimo ma.

E quel ma aveva iniziato a darle fastidio dalla prima notte che aveva passato nell'appartamento dei suoi sogni.

Erano appena le quattro del mattino la prima volta in cui aveva sentito le sue pareti vibrare e quando poi si era resa conto che non era un terremoto si era rilassata ed aveva provato a dormire di nuovo ma quelle vibrazioni non smettevano di infastidirla e concentrandosi un pochino di più aveva sentito una voce.

Qualcuno stava cantando.

Alle quattro del mattino!

Aveva sopportato la prima notte, forse stava dando una festa. Ed aveva sopportato la seconda notte e la terza, la quarta ed aveva sopportato per quindici notti, le aveva contate, ma alla fine non era più riuscita a trattenersi.

Era possibile che il suo vicino di casa doveva mettersi a cantare sempre di notte?! Non poteva cantare di pomeriggio? Cos'aveva contro gli altri momenti della giornata? Era un vampiro per caso? Se cantava quando tutti erano svegli si disintegrava? Cantava per scacciare un demone che lo tormentava durante la notte? Qual era il suo problema?!

Così dopo la quindicesima notte passata in bianco per via delle pareti che vibravano a causa del suo vicino canterino era scesa in pigiama al piano terra per lamentarsi con il portinaio.

«Chi vive all'ultimo piano?» sbottò facendo svegliare il povero portiere di soprassalto, non avrebbe comunque dovuto dormire durante il suo turno quindi gli aveva anche fatto un favore. All'uomo ci volle qualche minuto per capire ciò che stava succedendo e dopo essersi strofinato un occhio giurando di non aver dormito la guardò confuso.

«Cosa ci fa sveglia a quest'ora signorina?»

«Ho bisogno di sapere chi vive all'ultimo piano! Per essere precisi chi vive nell'appartamento 61A?» chiese con occhi spalancati sembrando probabilmente una pazza agli occhi dell'uomo, o forse la cosa che lo fece sbiancare fu sentire il numero dell'appartamento.

«Io» si schiarì la gola agitato, «ci sono così tante persone in questo palazzo non conosco tutt-»

«L'altro giorno ti ho sentito mentre ti vantavi con uno dei tuoi colleghi proprio perché conosci tutti» disse facendolo sbiancare ancor di più.

«Mi stavo dando delle arie» borbottò diventando improvvisamente rosso, «ma se vuoi puoi dirmi cos'è successo»

«È successo che canta e canta e canta! DI NOTTE! E LE PARETI VIBRANO! ED IO NON RIESCO A DORMIRE!» si massaggiò le tempie con fare stressato e lo guardò con fare supplichevole, «Io lavoro, mi fanno lavorare più di quanto dovrei, vado all'università e durante il mio tempo libero studio e studio, la notte mi serve e so che probabilmente non può dirmi nulla riguardo al mio vicino per questioni di privacy e non la costringerò a dirmi nulla ma la prego potrebbe parlargli se lo vede? Può per favore dirgli di non cantare di notte?»

𝐕𝐈𝐁𝐑𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍𝐒 | 𝐣𝐣𝐤 𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐡𝐨𝐭Where stories live. Discover now