4 // pt.2 Dieci anni: estate

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Ormai le giornate di Harry erano contornate da una noia sconfinata: Niall era partito con i genitori e sarebbe tornato solo tra un mesetto. Ed anche se Harry riusciva sempre a trovare qualcosa da fare, si sentiva sempre insoddisfatto, come se una parte di lui mancasse.

Ed un giorno, tanto per cambiare, decise di andarsi a fare una bella passeggiata, e stavolta non ci voleva la madre, nulla di personale, ma poteva riuscirci da solo...tanto non aveva bisogno di sostegno se il problema non si presentava nemmeno (e sia chiaro, il problema era Louis).

Quindi si cambiò le scarpe mettendosi quelle da tennis, e partì...dopo aver urlato alla madre in cucina che andava a farsi la passeggiata.

Prese la solita stradina, quella che passava davanti all'abitazione piccolina di Louis.

Mentre camminava si guardava intorno, riuscì a ricordarsi quanto amava la campagna:

uccellini che cantavano, ronzio delle api, sole caldo estivo, ombra rinfrescante di quercia e tanta tanta pace.

Pace che durò circa venti secondi, perché un pallone da calcio gli sfrecciò vicino la testa. Ok, si era appena visto morto.

Non ci volle molto a realizzare che quel pazzo che lo aveva quasi centrato in pieno, era Louis. Inizialmente si spaventò, poi vedendo la faccia sorpresa di Louis, si terrorizzò.

Com'è che si dice? da bene in meglio?!? Dalla padella alla brace?!?

<<Oh! ciao Harry!>> salutò Louis tranquillo.

Ad Harry ci volle un po', ma riuscì a biascicare un veloce "ciao Louis", poi, vedendo che dalla'latro lato della strada Louis non si muoveva nemmeno di un passo, decise di andare a prendere la palla da calcio che gli era volata dietro, per restituirgliela subito

Non era difficile, diciamo.

Ma dopo averla presa, se la rigirò tra le mani, era rovinata, usata, e sapeva di Louis.

Gli ricordava Louis, in un certo senso. Solo dopo si rese conto a quale grande cavolata stava pensando. Stava per girarsi per andare verso il liscio e ridargliela, ma voleva farlo 'con classe, doveva farsi apprezzare da Louis, era la sua occasione.

Solo che prima di fare qualsiasi altra cosa sentì una mano toccargli la spalla; brividi.

<<Harry? mi ridai la palla?>>

ah, ecco cosa, si era imbambolato come un deficiente. Ma certo.

Comunque si girò subito stavolta, gliela porse e sorrise apertamente. Non doveva farsi scoraggiare.

Louis la prese in mano, sorrise a sua volta (forse la prima volta che Harry avesse mai visto), e poi iniziò ad allontanarsi con la palla sottobraccio.

Che gran delusione, Harry ci aveva sperato, aveva sperato con tutto se stesso che Louis gli avrebbe detto qualcosa in più, una parola, una sillaba in più gli sarebbe bastata, forse.

Quando osservò Louis scomparire dietro il cancello di casa sua...beh, era pronto a tornare a casa e restare triste.

E lo stava per fare, lo stava facendo, si stava voltando per tornare indietro.

Ma una voce squillante lo fermò all'istante, facendo acquisire ai suoi occhi quel luccichio speciale:

<<Harry! ti va di entrare in casa?>>

Harry non ci pensò nemmeno due volte, non volle nemmeno rispondere, si fiondò verso Louis correndo.

Il resto fu veloce; Harry non smetteva di sorridere, Louis sorrideva confuso dal sorridere di Harry, e anche i loro occhi sorridevano quando si incontravano.

Era diventato tutto un sorriso.

Oramai si erano un po' sciolti e l'imbarazzo iniziale divenne solo un ricordo;

Giocarono a pallone, risero anche molto: Harry faceva schifo, letteralmente. E Louis lo aiutava per questo, gli spiegava delle cose, anche se Harry nemmeno le ascoltava, affogato dalla felicità e dalla soddisfazione.

Quando entrarono in casa per fare merenda allora Harry si rese conto che era tutto in disordine, e che le bottiglie di alcolici non mancavano. E quello forse fu l'unico momento un po' triste.

Il liscio poi gli fece fare un tour completo della casa, compresa la sua camera che era davvero piccola, ma accogliente.

Loro non si rendevano conto, ma il tempo passava.

Si stava facendo ora di cena e sicuramente la madre di Harry si sarebbe incominciata a preoccupare presto:

<<Ehm, Louis io mi sa... che-che sia ora che vada. Mamma si starà preoccupando>> Mentre lo diceva, Harry, sentiva una fitta al cuore, non voleva andare via ora che era riuscito nella sua "impresa". E se poi Louis avesse continuato ad ignorarlo?



Vi lascio nell'ignoto. Comunque gli è andata bene ad Harry eh?

-Anita

Little love // Larry StylinsonWhere stories live. Discover now