La piccola si gira verso la donna che annuisce, mi prende la mano e mi porta fuori dalla cucina dopo che lascio il bicchiere di latte in custodia della zia.

L'avevo anche fatto bene... e mi sto privando dal berlo.
Usciti in giardino, la bambina con la treccia mi spinge seduto sulla poltrona a dondolo sedendosi anche lei col mio aiuto.

"Come ti chiami piccolina?" le chiedo.
Lei alza la testa nella mia direzione sorridente.

La guardo un attimo vedendo come sia una bella bambina. Ha un visetto puro e dolce, degli occhi a cucciolo grandi e marroni e un nasino minuto.

"Gyeongah... e tu?" chiede flebilmente e osservo le sue guance colorarsi leggermente di rosa.

"Lix" rispondo sedendomi più comodo sulla poltrona.

"Quindi Lix oppa, tu conti e io mi nascondo poi mi trovi. Ok?" detto questo non aspetta nemmeno che io dica qualcosa che scende da sola dalla poltrona e si allontana di poco.

"Aspetta aspetta oppa! Conto io e vai a nasconderti. Vai vai vaiii" prende la mia mano tirandomi giù dall'altalena.

Corre verso la veranda dandomi le spalle. Mi tolgo le ciabatte lasciandole sull'erba. Cautamente corro dietro la casa scoprendo l'enorme giardino del retro che frequento meno rispetto al solito.

Mi nascondo dietro il capannone degli attrezzi facendo attenzione a non pestare i fiori piantati nell'aiuola di confine dietro essa.

"Arrivo oppa!" la sento urlare e immediatamente sorrido.
Come se fossi ancora piccolo sento l'euforia salire quindi mi morde le nocche per non fare versi per non farmi scoprire.

Mi è sempre piaciuto nascondino non importa con chi volessi giocarci mi portava sempre il sorriso.

Sbircio oltre lo spigolo del capannone e la vedo vicinissima a guardarsi in giro, avvicinarsi da una parte e poi allontanarsi di lì.
Scorgo l'occasione di correre verso la tana ma mi scopre e riesci a prendermi per poi finire a rotolare nell'erba.

Ridacchio leggermente prima di andarle vicino.
"Stai bene Gyeongah?" le chiede aiutandola ad alzarsi.

"Oh sì, sto benissimo. Oppa è il tuo turno ora." saltella e mi spinge contro la veranda "Conta. Mi nasconderò così bene che ci metterai un sacco a trovarmi" facendomi la linguaggia sorride per poi indicarmi di iniziare a contare.

"1... 2... 3..." comincio tenendo gli occhi chiusi.
Continuo la conta fino ad arrivare a quindici quando la avverto urlando di star arrivando.

Come prima cerco nei dintorni ma non è qui. Vado nel retro, dove mi trovavo io ma non si trova neanche qui.
Continuo a camminare fino ad arrivare alla porta per il seminterrato e inizio a preoccuparmi di averla persa.

Poi rifletto e torno alla tana vedendola dietro la veranda ad aspettarmi.
Mi avvicino lentamente e mi sorprende facendomi urlare dallo spavento e allo stesso tempo ridere.

Si stende sull'erba travolta dalle risate e mi abbasso anche io per sedermi accanto a Gyeongah.

"Non voglio più giocare a nascondino" esordisce.

"E perché? Hai vinto tu entrambe le volte" le ricordo punzecchiandole il fianco e facendola ridere.

"Sì, ma ora voglio guardare il cielo. Lo guardi con me, oppa?" domanda.
Non rispondo rimanendo imbambolato a guardare il vuoto.

"Oppa? Oppaaa! Lix oppa?!" mi comincia a scuotere e quindi le presto la mia attenzione vedendo l'adorabile broncio che tiene.

"Dimmi Gyeongah" le rispondo.

"Guardi il cielo con me?!" domanda di nuovo e accetto sorridente.

Ma non mi aspettavo che mi spingesse a sdraiarmi così forte come lei si è buttata.
"Guarda quella nuvola:" indica "sembra un serpente con un uovo in gola a strozzarsi" spiega con naturella facendomi ridere fortissimo per la serietà con cui lo dice.

"Vuoi fargli una foto?" le chiedo guardandola.

"La foto è quella che si fa con il...? come si chiama?"

"Telefono?" suggerisco e annuisce.
"Oh no, io non la faccio con il telefono ma con una macchina fotografica perché vengono meglio" le spiego e lei annuisce freneticamente con un ampio sorriso.

"Vuoi che vengo con te? Non avrai paura vero?" domanda prontissima per alzarsi in piedi.

La guardo confuso con un sorrisino e le domando come mai mi propone questo.

Guardandola ora ripenso a Hyunjin

"Perchè io conosco questa casa." proferisce "Oh no no no vai da solo, non vengo con te" ridacchia coprendosi la bocca e si sdraia di nuovo sull'erba.

Scuotendo la testa entro attraverso veranda nella casa, salgo nel secondo piano e cammino nella mia stanza aprendo subito l'armadio per ricercare la mia prediletta macchina fotografica.

La prendo in mano e la osservo un attimo ripensando a Gyeongah.
Assomiglia tantissimo a Hyunjin. Quando rifletto il suo visetto sulla mia mente essa si sovrappone su quella del ragazzo corvino.

Scuoto la testa e faccio veloce a tornare da Gyeongah che è ancora sdraiata sul prato.
"Wow, è questa?" domanda rizzandosi in piedi e correndo subito incontro a me.

"Sì è questa. Vieni qua," le indico il terreno sdraiandomici "ti mostro. Quale nuvola vuoi che fotografiamo?" le domando appena si stende.

"Questa, oppa"
È esattamente la nuvola di prima che non si è mutata ancora. Mi sbrigo a ritrarla e mostro la foto alla bambina che si illumina come il sorriso felice che tiene sulle labbra.
"Gyeongah, vieni: ti faccio delle foto" le suggerisco e le prendo la mano avvicinandoci alle aiuole.

Le indico di accovacciarsi e stendere le mani a fiore sotto al mento mentre guarda alla sua sinistra il cespuglio di rose tenendo un'espressione neutrale in viso.

Le insegno nuove pose, adorabili, vivaci e felici coi fiori poi sull'erba, sulla poltrona sospesa, nello spazio relax nella veranda.

Mi abbasso sostenendomi sulle punte dei piedi mentre anche Gyeongah si avvicina e sfogliamo le foto nella fotocamera assieme. Tengo un grandissimo sorriso soddisfatto, orgoglioso e compiaciuto alla vista di tali bellezze.

"Felix! Gyeongah! Venite dentro!" è la zia Park che ci sta chiamando.

La bambina comincia a correre in giro ma io la riesco a sollevare in tempo facendole il solletico. La tengo sulle mie spalle e entro in casa attraverso la veranda incontrando la donna con un vassoio in mano.

"Dovete mangiare" ci riferisce con un sorriso guardandoci come a dire: 'cosa devo fare con voi' .

Entro nella sala da pranzo facendo accomodare Gyeongah sedendomi pure io mentre zia Park lascia l'ultima caraffa d'acqua a tavola prima di sedersi anche lei affianco alla più piccola.

"Gyeongah assomiglia tantissimo a Hyunjin, però..." ammetto senza trattenerlo.

"Sai quando si dice che quando due persone stanno molto tempo assieme tendono ad assomigliarsi." spiega "Gyeongah assomiglia a Hyun appunto perché hanno passato tanto tanto tempo insieme prima"

Annuisco comprendendo e continuo a mangiare con gusto il pranzo che lei ha preparato così bene...

Magari potessi mangiare questo tutti i giorni...

"Zia Park, ma sei l'unica che lavora qui? Voglio dire: non è faticoso fare tutto questo da sola?" le chiedo un po' sconcertato per questo motivo.

Non voglio immaginare nemmeno la fatica che le costa se fosse sola a fare tutto da sola in una casa così... enormesca.

"Felix fammi il piacere ti prego... sarei già crepata prima ancora di iniziare. No no, ci sono altre tre persone che vengono ma visto che oggi c'era poco da fare sono venuta io." racconta con un lieve sorriso "Io venivo tutti i giorni per stare con Hyunjin e per.. diciamo 'monitorare' i lavori? Poi li facevo anche io tranquillamente"

Che paura che ho preso... stavo pensando davvero al peggio del peggio...

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100 Days || нуυηℓιχWhere stories live. Discover now