Min-jee aveva un pesante mal di pancia e sentiva che quei due bocconi di riso e zuppa si stavano divertendo a fare sali e scendi lungo il suo esofago, in più tutte queste sue sensazioni si andavano ad unire alla sua ansia da esame rendendole complicato anche respirare.

Era seduta su una panchina nel corridoio, proprio di fianco al bagno in modo che se avesse avuto il bisogno di rimettere avrebbe fatto in fretta. Se ne stava accovacciata su sé stessa, con il volto pallido e i brividi di freddo ad accarezzarle il corpo.

Ad un certo punto la ragazza vide la luminosità calare appena intorno a sé, confusa alzò lo sguardo e i suoi enormi occhi, nascosti dietro le lenti dei suoi occhiali da vista, si scontrarono con un altro paio di occhi piccoli e affilati contornati da lunghi capelli castani lisci, un sorrisetto palesemente finto come contorno.

«Min-jee! Anche tu qui oggi?» esclamò a voce alta e squillante quella ragazza «Harin...Sì, oggi c'è l'esame di letteratura...» rispose debolmente Min-jee facendo annuire l'altra.

Harin spalancò i suoi occhi, fingendo preoccupazione sia con lo sguardo che col tono di voce, da cui si intuiva benissimo la nota di finto buonismo «Ma sei pallida, oh povera cara! Stai bene? Sembri in ansia» Min-jee sospirò appena, alzando gli occhi al cielo «Sì, sto bene...è solo ansia»

«Non preoccuparti è un esame facilissimo, io l'ho già fatto – La ragazza controllò l'ora sul suo telefono e subito esclamò – oh è tardi! Mi devo incontrare con una mia amica, ma tu poi fammi sapere come è andata ok!? Fighting! Ora scappo, salutami Kookie ok?!» e così come era arrivata se ne andò.

«Si certo... come no, mio fratello non vede l'ora di ricevere un tuo saluto» sussurrò a sé stessa Min-jee, una smorfia a contornare il suo viso. Se c'era una persona che Min-jee non sopportava quella era, senza ombra di dubbio, Hwang Harin. Una ragazza della sua facoltà che, però, non sapeva nemmeno come prendere una penna in mano, sempre troppo concentrata a flirtare con tutti i ragazzi dell'università e in particolar modo con suo fratello Jungkook.

Un improvviso conato di vomito la fece correre nel bagno, facendola piegare sul water fino a farla liberare. Uscì dal bagno leggermente barcollante, le gambe tremolanti e il volto cadaverico sembrava stesse per svenire da un momento all'altro.

Fortunatamente, proprio in quel momento, arrivò Sarang. La bionda la riconobbe subito e seguendo il suo istinto fece cadere a terra la sua borsa e corse a reggere la sua migliore amica, aiutandola poi a sedersi sulla panchina.

«Min-jee che succede?! Cosa hai?» chiese preoccupata mentre la stringeva tra le sue braccia «N-nulla Sarang, credo che l'ansia mi stia divorando...ho appena vomitato. Sicuramente l'incontro con Harin ha dato la spinta al mio scombussolamento fino a farmi rigettare tutta la colazione»

«Hai incontrato quella vipera?! Se fossi arrivata prima le avrei dato una bella lezione... Si è messa a giocare sulla tua ansia vero?» Min-jee sorrise appena, divertita dalla solita reazione di Sarang «Sai che quello che dice lei non mi interessa...ha detto che vuole sapere come andrà il mio esame e vuole che le saluti Jungkook» Sarang scoppiò in una risatina finta «Quella stronza crede davvero che tu possa fallire in un esame, povera illusa. Poi, vuole che le saluti Jungkook ahah, come se lui avesse tempo da perdere per ricevere i suoi saluti ahahah»

Min-jee mantenne il sorrisino divertito, ma la sua testa, diventata troppo pesante, crollò sulla spalla della bionda che cambiò subito espressione e fece correre una sua mano ad accarezzare il volto dell'amica «Sei un po' calda...non ti lascio fare l'esame in queste condizioni, chiamo Kook e ti faccio venire a prendere» Min-jee provò a ribattere, ma Sarang aveva già preso il suo telefono e avviato la chiamata.

«Kook, Min-jee sta male»

[Arrivo, rimani con lei]

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My Amygdala ||Min Yoongi||Where stories live. Discover now