Arrowhead - Daryl Dixon

Pt 2

Il gruppo fissò Daryl completamente incredulo mentre li informava del suo incontro con Presley. Si guardarono l'un l'altro, borbottando sommessamente dei pericoli che quella ragazza poteva causare.

"Penso che sia l'ultima volta che la vedremo." Daryl ha ammesso. Si raccolse lo sporco sotto le unghie.

"Tuttavia, non è sicuro che lei vada in giro ad attaccare le persone in quel modo." disse Rick, continuando a scuotere la testa incredulo. "Siamo al sicuro all'interno della prigione, ma cosa succede se dobbiamo fare un'altra corsa? Siamo quasi fottuti con lei che corre in giro a sistemare i nostri uomini."

"Mi ha colto di sorpresa." Daryl borbottò sulla difensiva. Era vero. Aveva visto la freccia, e il minuto successivo, stava subendo una certa forza che lo investiva. Anche se la ragazza era stata leggera, lo aveva colto di sorpresa e non si aspettava una vera vita umana. I camminatori almeno emettevano una sorta di suono o calpestavano un bastone, lei era rimasta completamente silenziosa.

"Ci penseremo domattina." disse Hershal, zoppicando verso il resto del gruppo. "Abbiamo tutti bisogno di una buona notte di sonno, domani dobbiamo strappare il terreno e piantare dei raccolti. Domani il cervo di Daryl farà un ottimo stufato".

Il gruppo si allontanò esitante, ogni persona si trasferì nei propri blocchi di celle. Daryl borbottò mentre saliva le scale in una piccola stanza che fungeva da camera da letto. Non aveva intenzione di dormire in uno di quei posti come una specie di criminale. Così, aveva trascinato lassù alcuni materassi e messo alcuni scaffali sulle pareti. La stanza mancava di un arredamento professionale, ma era comunque abbastanza carina per lui. Era privato, anche con una serratura sulla maniglia della porta.

Si sedette sui materassi, tirando fuori un oggetto sottile. La ragazza se n'era andata troppo in fretta per recuperare la sua freccia dal cervo. Era lungo e sottile, nero lucente con piume lucenti all'estremità. Aspetto costoso, anche quasi sentimentale.

"Ragazza, faresti meglio a non causare problemi."

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"Zeva". Presley cinguettò mentre si avvicinava alla Jeep. Una piccola testa nera sporgeva dal lato del passeggero. Alla vista del suo padrone, le orecchie di Zeva si rizzarono e la sua lingua cadde dalla sua bocca. Scosse la testa come se stesse abbaiando, ma il cane sapeva che era meglio non emettere suoni.

"Hey ragazza." Presley tubava mentre grattava il cane dietro le orecchie. Tornò al suo vecchio falò, un sottile filo di fumo continuava a salire verso l'alto. Aveva in programma di rimanere qui solo per qualche altro giorno prima di trasferirsi. Sarebbe partita oggi, ma aveva bisogno di rifornirsi. Anche se non le dispiaceva sopravvivere solo con la carne, non c'era esattamente abbastanza condimento per rendere la carne così soddisfacente. Non importa una lattina di fagioli o pesche sarebbe carino ogni tanto. Pertanto, l'indomani sarebbe corsa in città e si sarebbe accampata lì per un'altra notte, per poi ripartire la mattina seguente.

Speriamo che quell'uomo non causi problemi.

I due rimasero in silenzio mentre Presley preparava lo stufato, usando solo meno acqua possibile per assicurarsi che non fosse troppo acquoso. Il processo non ha richiesto molto tempo, solo poche ore dopo e stavano mangiando fino a quando le loro pance non erano piene. Lo stufato era abbastanza buono. Le erbe aggiungevano un po' di sapore e le radici erano appaganti. Sebbene non fosse un piatto da ristorante, ha fatto il suo lavoro nel riempirle la pancia. Zeva ha leccato la sua parte nel giro di pochi minuti, ma Presley ha assaporato il gusto.

Quando ebbe finito, bevve un sorso d'acqua e ne versò un po' nella ciotola di Zeva. I due assaporarono in silenzio la luce scoppiettante del piccolo fuoco, il cane nero appoggiato alla zampa della sua padrona che le grattava dietro l'orecchio. Era in notti come queste che dimenticava tutto, che si sentiva davvero al sicuro. Quei momenti furono di breve durata, ma li amava comunque..