SOCIETÀ E ASPETTATIVE

2 0 0
                                    

La paura è quella che ci dà un limite per non fare qualcosa di pericoloso, e quando non si sente di averne si compiono azioni pericolose o qualcosa di illegale, come faceva l'Innominato, che cerca di superare la paura e la compassione attraverso le sue azioni. Lui è un uomo che è riuscito a sopravvivere fino ad adesso dandosi dei limiti.

Tristezza, paura, compassione, insomma tutto ciò che riguarda la debolezza, sono sentimenti che si pensa che gli uomini non possono provare - come dice fra le righe l'Innominato. La debolezza non fa parte delle aspettative che la società ha sull'uomo, o meglio su uno stereotipo di uomo. L'uomo perfetto, per la società, deve: essere forte, non piangere mai, avere successo sia nel lavoro che con le donne, non far vedere i propri sentimenti, come dice in questo passo l'Innominato, per il quale chi si fa prendere da compassione non è più uomo. L'uomo contemporaneo sembra quasi uno di quegli eroi usciti fuori dai fumetti, dai film o dalle serie tv. Ad esempio, nelle pubblicità di profumi che si vedono in tv, viene proposto un preciso modello fisico dell'uomo e della donna: gli uomini sono muscolosi e le donne pronte ad aspettarli, magre e formose, come si aspetta la società. Il mondo dei mass media, dei social e dello spettacolo ci ha mostrato un'immagine precisa dell'uomo - e della donna - fin da bambini, e da grandi quei bambini rischiano di insegnare quelle stesse immagini stereotipate anche ai loro figli. Questo circolo vizioso va avanti da secoli. Le nuove generazioni crescono in una società fatta da precise aspettative, quelle stesse aspettative che impariamo anche negli ambienti quotidiani come la scuola, dove si continuano a difendere una certa idea di uomo e di donna.

Se l'uomo è tutto rivolto verso il mondo esterno, la donna, invece, per la società deve occuparsi della casa - l'uomo si pensa che non sappia farlo - e dei figli. Se è un uomo a svolgere i lavori di cura, questo è visto come un "mammone"; forte è il dibattito, riguardo a questa tematica, soprattutto negli ambienti LGBTQI+: due uomini o due donne sono capaci di crescere dei figli, di dare loro amore, di curare una casa e una famiglia. Questa, per me, è infatti formata da chi ti cresce e non solo da coloro con cui hai un legame di sangue, anche se la politica purtroppo ignora spesso i diritti delle famiglie arcobaleno e tenta addirittura di cancellarli, come se queste famiglie non fossero niente. Capita che famiglie con due madri devono sentirsi dire ogni volta dalla società: "dov'è il padre?", oppure "manca una parte fondamentale della famiglia!". Quello che non manca, purtroppo, è l'ignoranza della società e delle persone. Nel mondo della politica e del lavoro, le donne sono meno rappresentate e in generale guadagnano di meno, e pesa molto la mancanza di un salario minimo che porterebbe a un cambiamento radicale nella società e a migliorare le condizioni di vita di intere famiglie e, nello specifico, di quanti sono esclusi dal mondo del lavoro, spesso donne. Non dimentichiamoci delle persone trans che soffrono per non essere nati o nate nel corpo biologico a cui non si sentono di appartenere, e che invece di trovare una società che li/le aiuta, si trovano davanti ostacoli culturali, politici e sociali.

In conclusione, io credo che ci sia ancora molto da lavorare e siamo noi, le nuove generazioni, a dover combattere per i nostri diritti e per chi non li ha adesso e non li ha avuti, e per chi se li è visti togliere senza un briciolo di umanità.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 27, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

IL MIO ANGELO NEL MONDOWhere stories live. Discover now