Probabilmente neanche ricordava la discussione della sera prima, in caso contrario non gli avrebbe rivolto la parola per primo.

"Buongiorno principessa" sorrise Jisung, un po' per sfotterlo, un po' perché lo trovava tenero appena sveglio.

"Come ti senti?" gli chiese Minho, e Jisung non capì perché glielo stesse chiedendo.

"Uhm bene, credo. Ho un po' di fame" al ché Minho aprì gli occhi, come se si fosse finalmente svegliato del tutto.

"Ti preparo la colazione? Cosa ti piace? Pancakes e latte, oppure biscotti?"

"Mangio quello che mangi tu" disse semplicemente Jisung, sorridendo internamente per come l'umore del maggiore fosse cambiato radicalmente dalla sera prima.

"Okay, aspetta qui" disse alzandosi e andando a preparare qualcosa in cucina.

"Dove dovrei andare?" ridacchiò tra sé e sé, tanto era certo che Minho non l'avesse sentito.

Il moro restò in cucina almeno per mezz'ora, poi tornò in salotto con un vassoio pieno di cibo. Lo appoggiò sul tavolino davanti al divano e aiutò Jisung a mettersi seduto comodo, con un cuscino dietro la schiena.

"Ho preparato i pancakes, se non ti piacciono ci sono anche biscotti e cereali" disse, prendendo le due tazze con il latte caldo dal vassoio e dandogliene una.

"Vanno bene i pancakes" disse sorseggiando il latte, e Minho gli avvicinò il piatto con i pancakes.

Il maggiore si sedette accanto a lui sul divano questa volta, e prese anche lui da mangiare per fare compagnia a Jisung.

Il castano da parte sua, non mangiò tantissimo, e sembrava sempre farlo un po' sotto sforzo, ma Minho si accontentò di vederlo mangiare.

"Da quant'è che non mangiavi prima di venire qui?" gli chiese il moro, sperando di non infastidirlo.

"Mhh credo una settimana, forse di più" a sentire ciò, Minho strabuzzò gli occhi.

"Perché?" chiese con un biscotto ancora in bocca, cercando di non avere una reazione eccessiva davanti a Jisung.

"Diciamo che non ho un buon rapporto con il cibo" disse silenzioso, mordendosi il labbro.

Minho si accorse del disagio che stava provando il minore in quel momento e cercò di cambiare argomento.

"Stanotte ti ho cambiato le fasciature. Credo che la ferita abbia fatto infezione, dovremmo...andare da un dottore" disse con calma l'ultima frase, ricordandosi della reazione di Jisung quando quella notte gli disse di voler portarlo all'ospedale.

"No, non posso" rispose semplicemente lui infatti, ma Minho non si arrese.

"Ma così potrebbe peggiorare!"

"Ho detto no, Min! Sai quante domande farebbero per una ferita da arma da fuoco?? Quei bastardi mi manderebbero in prigione!" disse guardandolo male e Minho abbassò lo sguardo.

"Lo so, ma dobbiamo fare qualcosa. Io non sono un medico, Jisung! Non so neanche come curarla quella cosa!" disse più agitato, indicando la ferita.

Jisung si morse il labbro consapevole, e rimasero in silenzio per qualche secondo.

"Come hai fatto per tutti questi anni? Non dirmi che ti sei sempre curato da solo, perché non ti credo" ruppe il silenzio Minho, ricevendo un'occhiata dal minore, che sbuffò e sputò il rospo.

"Avevo un amico, una specie di medico che lavorava nell'esercito. Mi ha sempre aiutato lui"

"Perfetto, chiamalo!" disse Minho, guardandolo sollevato.

Mad Love - MinsungWhere stories live. Discover now