Capitolo 2

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Il giorno seguente
Cazzo, sono in ritardo

Corro per il campus, urtando diverse persone e cercando disperatamente la classe di Teoria Analisi e Composizione che sembra giocare a nascondino finché non vado a sbattere contro un petto maschile, e per andare a sbattere intendo scontrarmi violentemente con il tipo e cadere letteralmente all'indietro con conseguente figura di merda.

"Guarda dove metti i piedi razza di imbecil-" tento di dire ma sollevando lo sguardo noto, con mio disappunto che ho sbattuto contro quel Taylor York che, fermo immobile e illeso nella sua postazione, mi sta fissando con un ghigno divertito.

"Buongiorno anche a te, Hayles"

Ridacchia Taylor poi si toglie una ciocca di capelli dal viso. Rimango imbambolata a fissarlo mentre si tortura i riccioli e un momento, che cazzo sto dicendo?

"Ora potresti anche smettere di fissarmi e lasciarmi andare in classe...?" sorride lui. Io avvampo, mi chino per raccogliere i libri e lo supero, dandogli una spallata per poi entrare nella mia aula.


"Kitty Kat, sono tornataa" canticchio, sarcastica, aspettandomi la mia coinquilina stravaccata sul divano a guardare la TV. E invece?

Gemiti sommessi provengono dal salotto, la scena che mi si presenta davanti é delle peggiori; non vi augurerei mai di trovarvi nella stessa situazione.

Katheryn Camsey é sul MIO divano, mezza nuda, e il suo pseudo-ragazzo sopra di lei, anch'esso mezzo nudo e, attenzione, STANNO POMICIANDO.

"Katy cosa cazz" Urlo, inorridita

"Hayley! Pensavo saresti tornata questa sera!"

"E invece no, ora smettetela di mangiarvi la faccia sul mio divano. Se fossi arrivata più tardi v-voi avreste f-fatto s-sesso! Qui!"

Okay, sono quasi sicura di star per avere una crisi di nervi.

"Tecnicamente sarebbe stato corretto, ti ricordo che hai scopato il mio migliore amico nella stanza degli ospiti di casa mia" si intromette il biondo, alzando un sopracciglio

"TU NON VIVI, NON MANGI, NON STUDI, NON DORMI, IN QUELLA STANZA"

Le mie grida portano l'uomo ad alzare le mani in segno di resa, a cercare la sua maglietta, rigorosamente gettata sul pavimento e ad allacciarsi la cintura dei pantaloni.

"Credo che sarebbe meglio se ci facessimo un giro." Sospira Kat, sistemandosi la maglia.

"Lo credo anche io" ribbatto, sarcastica. Dio, non voglio vederla mai più.

Dopo qualche ora, in cui la mia coinquilina ha deciso di non tornare per cena, mi vesto ed esco di casa.

Apro la portiera della mia auto, metto in moto e mi avvio verso la città. C'é una specie di cittadella, più che altro é un mega centro commerciale dove sono sono soliti riunirsi quelli del SAMC

Entro in un bar e cerco una buona compagnia. Purtroppo la trovo, visto che quasi immediatamente una testa riccia molto familiare mi scorge e si avvia verso di me con un sorrisetto da maniaco stampato in faccia.

"Ma guarda chi si rivede! Il destino non vuole proprio tenerci lontani" sorride lui

"No, il tuo amico non vuole proprio tenere a freno i bollenti spiriti e mi ha costretta ad una ritirata."

Sospiro, affranta. Non ho tempo per essere acida, devo bere così posso tornare a casa da ubriaca e non rovinarmi un venerdì sera.

"Oh."

Ha capito.

"Beh, anche io sono solo oggi. Potremmo farci compagnia a vicenda" ribatte senza nessuna traccia di malizia nella voce.

"Okay" sorrido.

Prendiamo qualcosa da mangiare mentre una band, sicuramente del campus, accorda gli strumenti.

La nostra conversazione varia: dal nuovo X-Men a quanto mi piacciano i Mewithoutyou.

"Momento, momento, momento. Ti piacciono i Mewithoutyou?" sbarra gli occhi lui.

"Perché? Non ti piacciono?"

"Scherzi? Io AMO i Mewithoutyou!" esclama con un sorriso a trentadue denti. Ricambio, in fondo non é così male. La mia illusione su di lui, dettata dal fatto che é andato via prima che mi svegliassi, é svanita lasciando posto ad un'impressione straordinaria del dolce e piccolo Taylor.

"Quindi... Che studi al SAMC?" chiede, poi addenta la sua pizza.

"Musica, suono quattro strumenti e canto." sorrido nel guardarlo sporcarsi di salsa.

"Figo! Anch'io, solo che non canto" biascica con la bocca piena

"Sei sporco lì..." gli indico l'angolo della bocca ma dopo svariati suoi tentativi, prendo un tovagliolo e lo pulisco come si fa per i bambini piccoli.

Paghiamo e decidiamo di farci un giro dal momento che qui i negozi fanno anche il turno di notte e le strade sono affollatissime. Decido di prendere la mano di Taylor che non si divincola e stringe la mia.

Il mio cellulare comincia a vibrare nella mia tasca e noto che Kat mi sta telefonando.

"Che vuoi?" rispondo, irritata

"Hayley, dove sei?"

"Sono al Foro"

"Da sola?"

"Sì"

Taylor mi lancia un'occhiata contrariata e mi lascia la mano per prendere il suo telefono.

"Ti raggiungiamo"

"Katheryn aspet-" Kat riattacca prima di farmi finire di parlare.

"Kat e quel tuo amico Jeremy ci stanno raggiungendo." sospiro

"Quindi immagino che questo sia il momento in cui scappiamo via, ci rifugiamo in una stradina e mi baci, no?" chiede, ma so alla perfezione che sta scherzando. Ha dimostrato di essere brillante più di una volta, con me. Finge di essere un completo coglione.

"No, ma solo per quanto riguarda la parte del bacio" gli sorrido ironicamente.

"HAYLEY!" sento una voce estremamente acuta dietro di me, e una risata bassa.

"Oh merda."

"Jerm, amico!" sorride Taylor e gli dà una pacca sulla spalla. Quello risponde con un buffetto e poi mi guarda malizioso.

"Cosa avete combinato, quindi?" chiede, con un sorrisetto.

"Oh, niente. Abbiamo mangiato come animali e abbiamo parlato di musica" sorride Taylor. In questo momento gli si potrebbe disegnare un'aureola in testa come nei cartoni animati.

"Non eri da sola?" chiede Kat. Cos'è, ora? Un club dei pervertiti? Cioè, abbiamo i precedenti, okay, ma stanno esagerando!

"Evitavo solo che tu mi facessi domande. E che mi guardassi con quell'espressione da arrapona!" rispondo, alzando di un'ottava il mio tono alla fine.

"Noi stavamo tornando, comunque. Adios!" informo i ragazzi, prendo Taylor per mano e lo trascino al parcheggio, giusto in tempo per sentire Kat urlarmi che non tornerà per la notte.

"Dove andiamo di preciso?" chiede Taylor, seduto sul sedile del passeggero.

"Al dormitorio. Al campus." rispondo con lo sguardo fisso sulla strada.

"Oh, io non alloggio là, sono in un appartamento con alcuni miei amici"

Risponde.

"Non avevo intenzione di riaccompagnarti, comunque"

"Ah"

Quando entriamo nella stanza-appartamento che condivido con Kat, Taylor mi osserva per capire cosa ho intenzione di fare.

"Guardiamo un film?" propongo, afferrando alcuni DVD dal mobiletto della TV.

"Okay" sorride.

Ci guardiamo Wayne's World finché non sento le palpebre farsi troppo pesanti. Allora spengo la TV e mi accoccolo contro Taylor e mi addormento.

Where The Streets Have No NameWhere stories live. Discover now