Red trail

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Le luci dei grattacieli di Los Angeles illuminavano la strada che stavamo percorrendo nella Honda Argento di Clover Roden, l'ultima notte prima dell'inizio del nostro 4° e ultimo anno di liceo, una malinconia cresceva dentro mentre la mezza notte che avrebbe segnato la fine dell'estate si stava avvicinando...Non che mi interessasse passare una serata in discoteca per festeggiare, ma lo feci per far felice la mia migliore amica Emma Parson, altrimenti non avrei mai pensato di andarci.

Quella sera avevo uno strano senso di "ansia"...Per qualche strano motivo, sentivo che tutto stava per cambiare, ma non ci feci caso e mi costrinsi a concentrarmi su come non farmi notare.Emma mi diede un vestito nero da indossare e dei tacchi del medesimo colore, che detestavo...Dio, come mi sentivo ridicola, tutto quello che mi bastava era starmene per conto mio a casa, ma come al solito mi facevo sempre condizionare.

-A cosa stai pensando, Madison?- mi chiese Clover dal posto guida, guardandomi dallo specchietto retrovisore.

-Che odio la discoteca e voi per avermi costretto a venire- sbuffai poggiando la testa sul finestrino, osservai come le macchine sembravano scomparire dopo aver lasciato una scia rossa alle loro spalle e pensai alla fine dell'anno, su come le persone nella tua vita abbiano lasciato una lunga scia rossa e di come essa si stia dissolvendo lentamente, che presto scomparirà del tutto.

-Dai, ti aiuto a conoscere qualche ragazzo carino, ci sono gli amici di Jace Robertson, sono....Madonna, non puoi neanche immaginare come siano belli e....- incominciò Emma, ma la interruppi con la mia solita affermazione:

-Non me ne frega un cazzo- sbuffai stendendomi su tutti e tre i sediolini posteriori, guardando il tettuccio dell'auto.

-Cerca almeno di non essere una rompi palle-ribatté Clover continuando a guidare, sperando che cambiassi idea, ma se così pensava allora si sbagliava.

-Okay-sospirai mentre la mia mente vagava e immaginava possibili conclusioni di quell'estate....Ad esempio sarei potuta rimanere a casa, con un pacco enorme di pop-corn a guardare uno degli 8 film di Harry Potter, oppure leggere le solite fanfiction che c'erano in giro su Wattpad...Insomma tutto sarebbe stato meglio di quella stupidissima discoteca.

Arrivammo dopo 10 minuti e , finalmente, potei scendere e sgranchire le gambe dopo tre quarti d'ora seduta su delle scomodissime sedute di pelle consumata.

-Sei pronta?-mi chiese Emma stringendomi per un braccio.

No che non lo sono, odio le discoteche, le persone, l'alcool e tutto quello che richiami la parola vita sociale, risposi in mente, ma quello che dissi fu un tantino diverso.

-Si- annuii, ma cosa mi passava per la testa?Sarei dovuta sgattaiolare sul sediolino anteriore e guidare fino a casa mia, ma ormai eravamo ben lontane da dove avevamo parcheggiato.

All'ingresso c'era un uomo enorme, e per poco non lo scambiai per una statua.
-Prevendite-chiese, ma non capii che cosa voleva.

-Mad vuole quel cartoncino che ti ho dato- mi spiegò Emma, come se fossi un'inesperta...Be' avrebbe potuto avvertirmi anche in macchina, aveva 45 minuti a disposizione, ma no, era troppo impegnata ad entusiasmarsi con Clover per gli amici di quel tizio...Jace e qualcosa, non ricordavo neanche il suo cognome.

Diedi il cartoncino alla guardia difronte a me, le altre due fecero lo stesso, poco dopo aver controllato tutte e tre le prevendite ci fece entrare.

Appena lì, l'odore di chiuso e di alcool mi entrò nelle narici e subito la mia espressione cambiò da "Che merda di posto" a "Fatemi uscire di qui"...Non vidi più niente, la pista era piena di persone, non si riuscivo neanche ad ammirare il pavimento.

-Mad!-mi chiamò qualcuno e riconobbi subito quella voce...Thomas...Lui era l'unica persona che, oltre ad Emma, mi chiamava con il mio soprannome.

-Che ci fai qui?-domandai appena mi raggiunse, gli sorrisi e sapere che il mio migliore amico si trovasse in quel luogo rendeva il tutto meno schifoso di com'era già.

-Potrei farti la stessa domanda-obiettò.

-Be' mi hanno costretto quelle due-indicai Clover ed Emma che, come al solito, si erano già allontanate da me, lasciandomi da sola.

-Vuoi venire con me?Stiamo un po' insieme-domandò, mi fece vedere il suo tavolo, era allettante, ma non accettai, avevo promesso ad Emma di stare con loro, e dovevo mantenere la promessa.

-Va be', quando vuoi venire sei la benvenuta-concluse e se ne andò verso il suo tavolo, pieno di ragazzi e ragazze...Insomma, tutto il suo gruppo di amici era riunito lì.

-Madison!-mi chiamò qualcun altro, ma ovviamente riconobbi subito la voce squillante di Clover in mezzo a un sacco di persone.

Mi girai e lei mi fece cenno di raggiungerla, dovetti spingere ragazzi ubriachi a destra e manca per raggiungerla, ma finalmente riuscii ad arrivare al bancone.

-Mad, noi andiamo a cercare Jace, tu aspettaci qui- affermò Emma e insieme scomparirono tra la folla, lasciandomi sola nel bel mezzo del nulla, di nuovo.
Decisi di raggiungere Thomas, ma una voce mi fermò.

-Vuoi qualcosa da bere?-mi chiese un ragazzo alla mia sinistra, mi girai e lo vidi, aveva gli occhi marrone scuro tendenti al nero, capelli dello stesso colore, un pearcing al sopracciglio e due ai lati della bocca, molti tatuaggi e infine uno sguardo perso nel vuoto, come se potesse svenire da un momento all'altro.

-No-risposi seccamente e mi girai per guardare altro.

-Allora vuoi ballare?-mi prese un polso e mi girò verso di lui, il suo sguardo adesso aveva inquadrato me, e in quel momento mi sentii la persona più sfortunata del mondo..

-Senti, tu, io non so né voglio ballare, quindi puoi anche ballare con queste due accanto a me, okay?-indicai due ragazze a caso, con uno strattone liberai il mio braccio e camminai via.

-Aspetta!-mi chiamò ancora lo stesso ragazzo.

-Cosa c'è?-risposi, notai che stava davvero male- Un momento, stai bene?-gli chiesi mettendo da parte il mio lato indifferente per un istante.

-Sto bene, sto sempre bene, non preoccuparti, tu come stai?- domandò soffocando una risata...Era ubriaco fradicio, non sapevo cosa fare, avrei dovuto scrollarmelo di dosso e continuare a camminare, ma la mia coscienza mi avrebbe tormentata se gli fosse successo qualcosa.

-Oh Dio-imprecai -Senti...Adesso ti porto fuori e chiacchieriamo un po', va bene?- non aspettai una sua risposta, lo trascinai con me fino all'uscita e una volta fuori da quell'inferno camminammo fino a delle panchine lì accanto.

Non ho mai amato l'aria fresca come in quel momento, speravo solo che Emma non mi avrebbe ammazzato per essere uscita da sola con uno sconosciuto, ma lo si vedeva in faccia che stava male.

-Mi piace questo posto- disse improvvisamente il ragazzo moro guardandosi intorno.

-Ti senti meglio?-gli chiesi e lui annuì subito.

-Io mi chiamo Madison, tu come ti chiami?-mi presentai e gli porsi la mano, lui la guardò prima di capire che doveva stringerla.

-Dylan- strinse la presa e continuò a guardare il cielo.

[N/A]
Spero che vi piaccia questo primo capitolo, essi sono piccoli perché c'è ne saranno molti, non preoccupatevi.
Ci vediamo al prossimo.
Addio.

-Brodie

Maybe I'm Insane |Dylan O'Brien|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora