[Tritto del Caduto] I ragazzi della camera Segreta - 2 -

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Il sangue viene spruzzato, dalla gamba di Le Diablei che si ritrova molteplici tagli profondi che si ritrova su di essa. Apollyon, prima che potesse colpirlo, aveva lanciato il braccio su cui aveva usato la formula magica. Esso, cambiando autonomamente la traiettoria con le unghie aveva perforato il sottile pantalone, colpendo il polpaccio dell'Agnello.

Apollyon:"Porca puttana, che culo che l'ho chiamato Killer quel braccio, adesso avrai a che fare con lu-"

Prima di cantare vittoria, l'agnello lo prende in mano e lo spezza. L'arma appena usata ormai è inutilizzabile.
E adesso si ritrova senza alcuna opzione, inoltre ello, con il suo tocco sottomette al suo volere il braccio, quale adesso afferra la gola del ragazzo, iniziando a fare forza.
In quegli attimi di panico, cerca un modo per uscirne fuori, ma pensare un piano al momento è veramente difficile, trovarsi con un braccio che ti sta stritolando la gola, non è proprio utile. Con la coda dell'occhio in quel caos, nota che tutta l'acqua e il sangue sono stati ripuliti. Una cosa del genere era successa anche alla cucina della sua casa. Potrebbe essere solo una coincidenza, ma non sarebbe possibile fare sparire tutte le macchie, pure sui vestiti.

Un momento prima di svenire, il braccio che lo sta strangolando, allenta la presa, venendo risucchiato da qualcosa di esterno. Anche le viscere, si levano, dolorosamente dalla schiena del ragazzo, quale riprendendosi, senza perdere tempo si allontana dal suo nemico, trascinandosi indietro e successivamente alzarsi. Adesso è libero dalle sue catene e può combattere senza problemi. Il volto del nemico inizia a cambiare radicalmente sembrando di più quello rappresentato dal tomo e dalla descrizione di quel cultista. Il vero Diablei è uscito allo scoperto, agitando la mano fa rivivere i corpi ormai deceduti dei suoi ex seguitori, e come un direttore d'orchestra muove il dito indicando a quelli che sono manichini senza vita come muoversi ed attaccare. Per prima cosa, si mettono in linea come muro per difendere il loro padrone. Ma Apollyon, deciso da ucciderlo, carica a testa alta, uno contro cinque, non glie ne frega nulla.
Ello, caricando forza sulle gambe esegue un salto senza precedenti, abbastanza in alto per superare la barriera e abbastanza in lungo per raggiungerlo, una mossa semplice che però gli assicura un vantaggio, quale però viene interrotto dalla scala che i manichini vanno a creare salendo uno sopra le spalle dell'alto. All'estremità si ritrova uno di loro che lo afferra, con entrambe le mani e lo blocca in volo, gli altri sostengono con facilità l'impatto.
Ma per fortuna che vedendo questa possibilità, le aveva tenute alzate, così quando sarebbe andato a stringere, le sue braccia sarebbero state libere. In questa posizione il ragazzo, mette in fila le dita e come se dovesse spaccare delle tegole, colpisce le spalle del manichino e con la forza scatenata gli disloca le articolazioni, per poi affondare ancora di più strappandogli la carne. Tutte le ferite che aveva in precedenza causato ai cultisti, sono state ripristinate quando si sono rialzati come manichini.

Non avendo più un sostegno, dovrebbe cadere, ma mettendo la mano destra sulla testa di esso si dà una spinta, che lo porta in alto, a quel punto quando è alla giusta altezza, porta il piede spianato verso la testa del manichino, sfondandogliela senza alcuna pietà. Finalmente sotto le sue suole un po' di cervella. Spera vivamente che distrutti non si rialzino di nuovo, per dare fastidio.
L'impatto causato, rende instabile la torre, quale inesorabilmente cade disfandosi. In caduta libera, afferra uno di loro, il più vicino che riesce a trovare e portandolo sopra di se, stringe i due lati opposti e poi, facendo forza alle estremità, lo strappa in due. Ne rimangono sempre tre, di nuovo, però non sapendo se si possano rialzare, decide di non compiere altre manovre in volo ed atterrare delicatamente sul pavimento ed, approfittando della spinta ottenuta, si poteva scatenare contro il vero nemico. Quale ovviamente aveva iniziato ad allontanarsi, con il Meuro.
Con una velocità tale, nemmeno Le Diablei può contrastarlo, questo si ritrova il collo stretto nell'interno del gomito. D'istinto lascia andare il Dio catturato e con le mani tenta di liberarsi dalla presa che si fa anche più stretta. Il ragazzo con ottimi movimenti di gambe, gli va alle spalle e chiude la morsa. Adesso ce l'ha in pugno rimane solo che ucciderlo e risolvere la questione. Sembra che questa prima missione possa finire. Ma con le ultime parole che gli potevano uscire dalla bocca, l'agnello urla:

Sradicatore di DeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora