26. Caldo e freddo

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<<Non ci pensare neanche>> insiste, riportandomi nella posizione dove mi trovavo prima e restando dietro di me, probabilmente per impedirmi di scappare ancora.
<<Ti sembra una cosa normale questa?>> sbotto, voltandomi per fronteggiarlo occhi negli occhi. <<Insomma...Io non ho neanche il porto d'armi!>> rifletto <<Non è...Illegale?>>
Lui scuote la testa <<Ho un amico nel settore, non preoccuparti, non finirai nei casini>>
<<Hai un amico>> ripeto.
<<Sì>>
<<Hai solo amici spagnoli?>> domando sarcastica. Prima Simon, adesso questo. Per la cronaca, a scatola chiusa posso già affermare che Simon mi sta molto più simpatico di questa new entry.

<<Non è spagnolo, se proprio vuoi saperlo, ma con un nome importante, la distanza conta poco>> riflette cominciando a camminare per la stanza, probabilmente perchè sa che non me ne andrei mai da sola da questo posto, quindi se lui non imbocca l'uscita, non lo farò neanche io. Stupida debolezza!
<<Forza>> mi incoraggia come se fino ad adesso avessi soltanto buttato parole al vento, facendo finta di niente.
<<Spara un colpo, Rose>>

Guardo la sua pistola tra le mie mani, la stessa che qualche tempo fa ho trovato sotto il cuscino su cui ero bellamente adagiata. Non ci posso credere che siamo davvero arrivati a questo punto!
Se quel giorno qualcuno mi avesse fatto un piccolo spoiler di questo momento, probabilmente gli avrei riso in faccia sguaiatamente.
Oppure avrei pianto, visto quanto ero scossa per Cole...

<<Io...>> mi soffermo sul metallo freddo a contatto con le mie dita. Con la manicure di Sandy, questa è proprio una visione ossimorica: le margherite e le pistole non stanno molto bene insieme.
<<Non so farlo!>> torno nuovamente nel panico quando il mio cervello realizza nuovamente l'assurda vicenda, per un attimo me ne ero anche dimenticata.

<<Ti ho fatto vedere già due volte come si fa!>> esclama lui, disperato <<Arretri il carrello e poi premi il grilletto!>> sbuffa e annuisco, pronta ad arrendermi momentaneamente per uscire il più velocemente possibile da questo posto.
Okay, non c'è altra soluzione.
<<Prometti che se io lo faccio, poi ce ne andiamo?>> lo imploro con lo sguardo e anche il mio tono angosciato deve contribuire nell'impresa.
<<Prometto>>
<<Una volta sola, chiaro?>>
<<Cristallino>>
<<Va bene>> ripeto a me stessa, annuendo animatamente per convincere quella parte ancora reticente di me che mi sta urlando a squarciagola di non ascoltarlo.

Con il corpo ancora scosso da qualche fremito causato dall'ansia, stringo più forte la pistola e stendo il braccio per portarla più avanti.
Nel corso della mia vita, non sono poche le volte in cui mi è capitato di guardare dei film polizieschi o di leggere libri gialli. Se dovessi paragonarmi con quelle immagini che la mia mente ha elaborato sui protagonisti, direi che non abbiamo proprio un bel niente in comune. A cominciare dalla sicurezza, per arrivare alla stabilità.

Forse sto concentrando tutte le mie energie sulla mia mano destra, è probabile che sia così, perchè proprio parlando di stabilità, penso che se qualcuno poggiasse anche solo la punta di un suo dito sulla mia spalla e vi applicasse una leggera forza, cadrei senza alcun accenno di garbo.
Non avrei mai pensato di avere l'opportunità, un giorno, di trovarmi nei loro panni e sentirmi così sospesa.

Sono piena di incertezze, consapevole di essere in una posizione sbagliata e muovo di continuo le mie gambe in avanti e indietro ma non trovo nessuna soluzione.
<<Metti la gamba destra leggermente più avanti della sinistra, ti aiuterà ad attutire il rinculo, e mantieni anche la mano sinistra sotto l'arma, così da tenerla ferma più facilmente dopo lo sparo>> mi suggerisce e mi volto a guardarlo. Se ne sta qualche metro lontano da me mentre mi guarda con un sorrisino fastidioso.
A momenti mi infastidisce anche dargliela vinta!

Under the same night sky Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ