Controllando Ian Gallagher.

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Mickey osservò il ragazzo, ammirando segretamente il suo atteggiamento aggressivo. Aveva anche la strana sensazione di avere incontrato questo tipo prima, ma non avrebbe saputo situare il dove o il quando.


Il giovane Ian continuò a guardarlo stancamente. "Mickey Milkovich, giusto?"

"Come cazzo sai il mio nome?" sbottò Mickey, abbassando la guardia.

Ian lasciò cadere le braccia e sorrise con consapevolezza. "Viviamo nello stesso quartiere da tutta la vita. Sei di due classi superiore a me...o lo saresti, ma non sei stato bocciato un sacco di volte?"

"Vaffanculo" sputò Mickey, non apprezzando che questo coglioncello avesse la meglio. Questa cosa del rapimento sarebbe andata in maniera assolutamente più liscia se il cazzo di ragazzino non avesse saputo chi era lui.

"Eravamo nella stessa squadra di baseball quando eravamo bambini", continuò Ian. "Mi sembra di ricordare che avevi pisciato sulla prima base"

"Come-cazzo-ti-pare" disse Mickey, passando vicino al ragazzo e andando verso la porta.

"Paghi per quella birra, o cosa?"

"Vaffanculo" disse Mickey proseguendo per la sua strada fuori.

"La metto sul tuo conto!" gridò Ian prima di scrollare il capo e tornare dietro al bancone.

"Chi era?" chiese Kash, arrivando di fronte al negozio, gli appunti dell'inventario in mano.

"Nessuno di importante" disse Ian mentre metteva una banconota da cinque dollari nel registratore per coprire la birra di Mickey.

Mickey attraversò la strada e si riaccovacciò dietro al cassonetto delle lattine, i suoi fratelli gli lanciarono occhiate. "Che cazzo guardate?" scattò, ancora divertito dalla sua interazione con la testa rossa.

"Allora?" chiese Colin. "Cos'è successo?"

"Il ragazzino ha una gran faccia da culo" disse Mickey mentre apriva la birra e diede un lungo sorso.


Quasi un'ora dopo, la porta del Kash-and-Grab si aprì e i fratelli Milkovich si raddrizzarono in trepidazione. Guardarono con il respiro sospeso Turbante in Testa che serrava la porta e poi si girò verso la testa rossa. Si dissero qualcosa e poi Turbante in Testa era chinato a baciare teneramente il rossino.

"Cazzo, sono due froci" sussurrò Iggy.

"Avrò piacere nel colpire la faccia del ragazzino adesso" sussurrò Colin di rimando.

Mickey restò semplicemente seduto in silenzio mentre guardava Ian e Turbante in Testa che si baciavano. Costrinse i propri occhi altrove, dicendosi che la scena lo faceva vomitare.

"Il ragazzino se ne sta andando con quel cazzo di Turbante in Testa, è grandioso, porca troia!" sibilò Colin. Mickey recuperò la pistola dal cappotto e si voltò a osservare i fratelli. "Allora sarà meglio agire in fretta"

Nel giro di qualche secondo, i tre fratelli si alzarono dai loro posti nascosti, mettendosi le maschere, e affrontarono le checche che si baciavano.

"Mani in alto, cazzo!" gridò Mickey.

Ian e Turbante in Testa sollevarono entrambi le mani in aria, i volti totalmente bianchi per lo shock e la paura.

"Stai giù!" urlò Mickey, dando un calcio al ginocchio di Turbante in Testa e facendolo cadere al suolo con un guaito di dolore.

"Che cazzo!" gridò Ian, le braccia ancora in aria anche se era ovvio che volesse chinarsi e aiutare il suo ragazzo.

"Chiudi la cazzo di bocca!" urlò Mickey, puntando la pistola su Ian mentre i suoi fratelli picchiavano Turbante in Testa. Afferrò Ian bruscamente per il braccio e iniziò a strattonarlo.

"Andiamocene, teste di cazzo!" gridò ai fratelli.

Iggy e Colin diedero a Turbante in Testa gli ultimi calci, lasciandolo sanguinante e malconcio al suolo.


Mickey spinse Ian duramente, facendo inciampare e quasi cadere il ragazzo. "Cammina" ordinò, la pistola premuta con forza sulla schiena di Ian.

"Perché state facendo questo?" chiese Ian una volta raggiunta la macchina dei Milkovich.

"Chiudi la cazzo di bocca e sali su" disse Mickey, aprendo la portiera e spingendo Ian all'interno. Salì sul sedile posteriore con lui mentre Iggy e Colin andarono davanti, entrambi senza fiato e sballati dall'adrenalina.

Si tolsero tutti le maschere mentre l'auto partì e tagliarono la corda, lasciando una fitta nuvola dal tubo di scappamento alle loro spalle.

Mickey rise, col fiatone e poi guardò verso Ian, vedendo che sul volto di Ian sorgeva la realizzazione di quanto accaduto, i suoi occhi tristi.

"Mickey?" chiese Ian, la sua voce sembrava ingenua. "Perché stai facendo questo?"


Per una frazione di secondo, Mickey rimpianse tutto. Poi si costrinse a guardare altrove e conficcò con forza la pistola contro il fianco di Ian. "Chiudi la cazzo di bocca."








BELLA GENTE.

CI TENGO A PRECISARE DI NUOVO CHE LA STORIA NON E' MIA, MA DI UNA RAGAZZA INGLESE E LA TRADUZIONE E' DI UNA RAGAZZA DI EFP

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora