Ma non ero così fortunata.

Tirando un morso alla mia ciambella, imboccai le scale e mi diressi verso l'aula di Storia Moderna, dove avrei dovuto trovare la mia migliore amica. Invece che ad aspettarmi lì fuori, però, Juni era in fila qualche metro più avanti, insieme ad un'altra decina di persone.

«Ehi, cosa stai facendo qui?» Le chiesi non appena l'affiancai. «Quale oscura forza ti spinge a fare la fila alle otto del mattino? O a fare una fila in generale, per quanto mi riguarda.»

«Oh, niente di che» borbottò; un insolito rossore le tinse le guance.

«Juniper Pope, non ti è concesso mentire alla tua migliore amica.»

«Niente di che, davvero, voglio solo assicurarmi di prendere i biglietti per il ballo prima che finiscano. O, a proposito, hai sentito che il tema sarà Masquerade Ball?» Sollevai un sopracciglio. «Non trovi un po' banale che abbiano scelto un ballo in maschera? Speravo in qualcosa di più originale e...» Lei continuò a blaterare e io la scrutai, dando un altro morso alla mia ciambella.

«I biglietti?» Mi focalizzai di proposito sulla parte che Juni aveva cercato di sminuire. «I? Al plurale? Nel senso per due persone?»

«Sì» esitò, e io non compresi se fosse imbarazzata. «Per me e... Elis.»

«Woh!» Esclamai, rischiando di affogarmi. «Stai comprando un biglietto per Elis?»

«Sì. Cioè, è così strano?»

«Strano? È fantastico, Juni. È solo che non me l'aspettavo. Tu che prendi l'iniziativa. Con un ragazzo. Non hai mai fatto una cosa del genere per un ragazzo. Sono fiera di te, J. Ti meriti il resto della mia ciambella.» Juni sorrise e afferrò il suo premio con aria trionfante.

«Non è un ragazzo qualsiasi, no?» Sollevò una spalla e un sorriso le arrossò le guance. «È Elis.»

«Credo che questa sia la cosa più dolce che ti abbia mai sentito dire.»

Arrivò il turno di Juni e il ragazzo seduto al tavolo sommerso di volantini e spillette con i nomi dei candidati a Re e Regina d'Inverno, le domandò quanti biglietti volesse.

«Due, grazie.» Quando ebbe pagato, il ragazzo le ficcò una spilletta in mano insieme al resto e, con un sorriso a metà tra il falso e il sociopatico, gracchiò:

«Vota Nova Devin!»

«Certo.» Fece Juni, per poi voltarsi e scaricare la spilla nel cestino della spazzatura. «Col cazzo.»

Soffocai una risata mentre raggiungevamo l'aula di Storia Moderna.

«Ehi, perché mangiavi una ciambella alle otto di mattina, comunque?»

«Perché ho un insaziabile bisogno di zuccheri» ammisi, passandomi una mano sul ventre. «E di una borsa di acqua bollente. E di un divano. E di un cucciolo di canguro da accarezzare.»

«Aspetta, è iniziata la tua settimana rossa? Che cavolo, non avresti dovuto darmi la tua scorta di zuccheri» un'espressione dispiaciuta le si aggrappò sul viso mentre mi si stringeva a un braccio. «Adesso mi sento in colpa.»

«Per cosa ti senti in colpa, serpe?» Entrambe ci voltammo verso Elis. «Per non avermi ancora dato un bacio?» 

Era con Freydis e nessuna delle due si era accorta che fossero dietro di noi. Juni si schiarì la gola e nascose i biglietti dietro la schiena.

«Per aver tolto una ciambella ad Ari» rispose, dissimulando la sorpresa. «Sono una ladra di ciambelle. E una persona orribile. E senza cuore.»

«È vero, sei senza cuore» concordò Elis, aggiudicandosi un'occhiataccia. «Perché la mia bocca è ancora senza bacio. Vedi?» Si passò le dita sulle labbra. «È triste e sola e vorrebbe tanto che la tua le facesse compagnia.»

𝐃𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora