Relazione (III)

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Durante una delle pause Jisang si era fatto coraggio e aveva chiesto a Key di scambiare due chiacchiere in privato. Key riusciva con facilità a mettere in soggezione le persone, soprattutto quando era vestito per un'esibizione: gli abiti aderenti, gli accessori preziosi, la pettinatura e il trucco perfetto amplificavano a tal punto il suo fascino che l'idol riusciva persino ad oscurare la bellezza di alcuni degli attori invitati a presentare i premi.

Il leader dei Rubin Crow era stato colto alla sprovvista dalla richiesta, ma aveva accettato senza chiedere spiegazioni, seguendo Jisang all'esterno.

«Devo preoccuparmi?» domandò il sunbae quando furono soli nel parcheggio sotterraneo dell'arena.

«So che non siamo molto in confidenza...» esordì Jisang, «ma ti stimo molto come leader e sei l'unico di cui mi fido abbastanza all'agenzia.»

L'altro sembrava sempre più confuso, ma parve apprezzare il complimento dell'hubae. Jisang la prese alla lontana, chiedendogli in generale quale fosse il modo migliore per aiutare un membro che rischiava di mettersi nei guai e rovinare la reputazione del team.

«Innanzitutto devi capire se si tratta di qualcosa che può risolvere Song PD. Però devi avere ben chiara una cosa, Park Jisang: nessun membro di un gruppo, all'inizio, è insostituibile. Solo dopo anni i fan sono affezionati a tal punto da prendersela con l'agenzia se succede qualcosa. All'inizio per Song PD è molto facile liberarsi di un idol che gli crea problemi. Dunque ci penserei due volte prima di correre da lui...»

«Sì, è quello che temevo anche io...»

«Certo,» lo interruppe Key, «purché la persona di cui stiamo parlando non stia mettendo a repentaglio la sua salute. Ci sono cose ben più importanti della carriera di idol. Se mi dicessi chiaramente di chi e di cosa stiamo parlando potrei consigliarti meglio...»

Jisang aveva già deciso di condividere i dettagli con Key, ma fece finta di valutarlo per la prima volta in quel momento. «Si tratta di Hajoon» disse infine.

«Oh no!» esclamò Key portandosi una mano al petto. «Anche se lo sospettavo. Per questo sei venuto a chiedere aiuto proprio a me, non è così?»

«Magari l'avrei fatto lo stesso, se si fosse trattato di un altro dei ragazzi» disse subito Jisang, anche se non era del tutto vero. «Ma dal momento che si tratta di Hajoon non ho avuto dubbi. So che siete amici.»

«Mi sono accorto che non si è ripreso del tutto da quello che gli è successo quest'estate» annuì Key.

«Beve quasi sempre prima di entrare in scena» gli confessò Jisang. «Abbiamo paura che prima o poi esageri...»

«È una pratica più comune di quanto credi.» Key sembrava essersi tranquillizzato. «Non mi pare performi da ubriaco, altrimenti non riuscirebbe a eseguire le coreografie.»

«Ai Melon Music Awards ci è andato davvero vicino. E se fosse solo una questione di tempo?»

«Ascolta, Park Jisang, secondo me vi state preoccupando per nulla. Hajoon ha sempre bevuto molto, magari con voi si tratteneva, ma quando usciva con noi spesso dovevamo portarlo a casa in spalla. Per carità, se pensi che ora beva di più, oppure che si rifugi nell'alcol per qualche motivo, sono d'accordo che bisogna intervenire, ma è impossibile risolvere un problema se la persona interessata non è la prima a volerlo risolvere...»

Jisang dovette ammettere che quella considerazione non era sbagliata: non sarebbero mai riusciti ad aiutare Hajoon se il ragazzo non avesse prima ammesso di aver bisogno di aiuto. Solo in quel momento Jisang si rese conto che non era stato corretto mettere la debolezza di Hajoon sotto gli occhi di una persona che lui ammirava tanto.

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