30

15.8K 1.1K 1.3K
                                    

30.


LOUIS.


Per tutti gli adolescenti il risveglio la mattina è sempre traumatico. La mia sveglia continuava a suonare imperterrita, tutte le mattine, anche se non lavoravo e non andavi a scuola.

Odiavo la sveglia, odiavo alzarmi presto, ma con mia sorella che la mattina si asciugava i capelli e mia mamma che passava la aspirapolvere prima di andare a lavoro, era quasi impossibile non svegliarsi presto.

Presi il cellulare appoggiato sul comodino e qualche messaggio su Snapchat.

☎️Buongiorno Lewis

☎️Buongiorno Stanley, quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?

☎️Troppe Lewis, non chiamarmi Stanley. Solo Stan

☎️Solo Louis.

☎️Okay Lewis.

☎️Stan!

☎️Mi ami lo stesso, piccolo Lou.

Non risposi lasciando il cellulare ancora in carica in camera e scesi le scale per dirigermi al piano inferiore. Prima però bussai alla camera di mia sorella per farle capire che era l'ora di alzarsi se voleva utilizzare il bagno prima di me.

«Buongiorno mamma.»

Dissi sorridendo mentre entravo in cucina, dove mia madre stava preparando la colazione per tutta la famiglia.

«Questo sorriso?»

Chiese lei mentre mi porgeva la tazza.

«Ho chiarito con Harry.»

Dissi ripensando ai messaggi che mi ero scambiato con lui ieri sera.
Mi spuntava un sorriso al sol pensiero, mi era mancato tutto di Harry.

«Possiamo fare una festa allora!»

Esclamò mia sorella entrando dalla porta della staziona e scompigliandomi i capelli.
Feci una smorfia di disappunto e le feci la linguaccia.

«Non toccarmi i capelli.»

«Louis, sei peggio di una femmina.»

Aprii la bocca per ribattere e iniziare una discussione con Lottie, come sempre, ma mia madre si intromise separandoci.

«Basta voi due. Lottie lascia in pace tuo fratello e Louis non iniziare.»

«Ma mamma!»

«Niente Louis, finisci e fuori dalla mia cucina.»


-


Camminai svogliato nel cortile di casa mia per cercare di combattere la noia che assaliva la mia insolita vita.

Da ieri sera, non avevo più parlato con Harry e la cosa cominciava a farmi preoccupare.
Non aveva molto senso, visto che ero stato il prima ad evitarlo per giorni interi, ma Harry mi era mancato e ora volevo recuperare tutto il tempo che avevo perso.
Mi erano mancate le sue battute stupide, il suo egocentrismo, i suoi baci, i suoi occhi e la sua voce.
Mi erano mancate le sue abbraccia attorno al mio esile corpo e il modo in cui mi faceva sentire speciale.

"Perché non mi scrivi."

Pensai tra me e me.

«Perché non gli scrivi tu invece?»

Sussultai a sentire il suono della voce maschile proveniente da dietro di me.

«L'ho detto ad alta voce?»

Dissi girandomi e incontrando gli occhi di mio padre, che stava seduto su un gradino della veranda.

Rise annuendo. Batté la mano sullo spazio vuoto vicino a lui e lo raggiunsi.

«Come va con Harry?»

«Posso sapere chi te lo ha detto papà?

Chiesi perplesso.

«Tua mamma. Non ti avevo mai visto così giù e non capivo il perchè.»

Sospirai e portai i ginocchi al petto appoggiandoci la testa sopra.

«Louis, non sono nessuno per parlarti dell'amore. Se non mi avesse trovato tua madre sarei ancora un uomo di mezza età single, grasso e un po' sfigato. Ho cresciuto te e tua sorella come se foste figli miei. Eri così piccolo la prima volta che ti ho conosciuto, non camminavi neppure. Mi sono commosso la prima volta che mi hai chiamato "papà", mi sono commosso ai tuoi primi passi, mi sono commosso al tuo diploma. Mi commuoverò sempre pensando a te e al ragazzo che sei diventato. Sarò sempre fiero di te, hai superato tantissimi ostacoli e ora sei arrivato a questo punto.
Non conosco Harry, ma conosco suo padre. Posso assicurarti che suo padre è la persona che ammiro di più, riesce sempre ad avere il controllo su tutto e non far mancare mai niente alle persone intorno a lui. Io e Des siamo cresciuti insieme, è sempre stato il mio migliore amico è appena ci siamo laureati è pure diventato il mio socio in affari.
Se Harry è come suo padre, allora è davvero un ragazzo speciale e non te lo devi far scappare figlio mio.»

Le parole di mio padre mi avevano sconvolto. Nella mia vita lui era stato la figura maschile più importante, non mi aveva mai fatto mancare nulla.
Mia sorella non l'aveva mai chiamato "papà", ma gli voleva bene e lo rispettava. Infondo ci aveva cresciuto, quando nostro padre biologico se n'era andato.

«Ti voglio bene, papà.»

«Anche io, Louis.»

Mi strinsi tra le braccia di mio papà mentre lui mi accarezza la schiena.

«Devo andare a casa degli Styles osa.»

Alzai subito lo sguardo appena sentii il cognome di Harry uscire dalle sue labbra.

«Vuoi venire a trovare Harry?»


-


☎️Non farti trovare in pigiama, tra poco sono da te.

☎️Aspettavo solo un tuo messaggio. Dio Louis, ti voglio a casa mia tra cinque minuti.

☎️Aspettami.

☎️Ti ho aspettato per tutta la vita piccolo, adesso muoviti.




Continua...



Snapchat  ➳  LarryWhere stories live. Discover now