Il primo giorno pt1~

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Finalmente era arrivata la mia prima giornata lavorativa. Mentre mi guardavo allo specchio pensai che avrei iniziato la mattina con un'ottima colazione consumata in un bar che mi era stato consigliato vicino all'azienda.
Mi diressi a piedi al "Bonjour" e ringraziai il cielo per non aver scelto di muovermi in uno di quei taxi gialli. I turisti li adoravano, in realtà io li consideravo semplici auto. Insomma, cosa avevano di speciale? Col traffico di New York, poi, non sarei mai e poi mai arrivata in orario.
Mi diressi alla cassa visto che un cartello specificava che bisognava fare lo scontrino prima di richiedere qualunque consumazione ma la signorina, Jenny era il nome riportato sul cartellino, mi colse alla sprovvista.
Signora Nicholson? Mi domandó, aspettando con certezza la mia risposta affermativa. Ma cosa? Lo tenevo scritto in fronte? Pensai sbalordita tra me e me.

Allora? È lei o no? Non ho tempo da perdere, mi scusi. Continuó quasi implorante, fissandomi con un sopracciglio alzato. Stentavo davvero a crederci. Era questa l'accoglienza che riservavano ai nuovi clienti? Ottimo.

Si sono io! E lei cosa ne sa? Chiesi quasi trattandola con la stessa aria di sfida e maleducazione che mi aveva riservato lei poco prima.

È passato un uomo ieri sera che ha fatto la sua descrizione fisica e le ha offerto la colazione. Fece una breve, brevissima pausa e poi continuó, con tono ironico
Le sconsiglio vivamente lo yougurt. Sa, potrebbe inacidirla ancora di più.

Decisi all'istante che quella donna non avrebbe meritato la mia attenzione un secondo di più, quindi, dopo averla squadrata con aria inferocita da capo a piedi, alzai i tacchi e mi avviai al bancone del caffè.

Signora Nicholson, giusto? Sentii dire da un uomo girato di spalle che lavorava alla macchina del caffè. Non potevo crederci, mi stavano prendendo tutti in giro oppure la notte non era ancora finita e io stavo ancora sognando? Sgranai gli occhi e riuscii solo a dire

Si sono io. Un caffè, grazie.

L'uomo, Ben si chiamava, mi sorrise ironicamente anche lui e poi si voltó nuovamente per preparare il mio caffè ma borbottó qualcosa che non riuscii ad afferrare. Decisi che prima fossi uscita da quel posto e meglio sarebbe stato. Bevvi il caffè, bruciato per giunta, tutto d'un sorso e poi mi voltai frettolosa e scappai da quel covo di matti.
Mentre camminavo per raggiungere l'azienda che si trovava solo a pochi passi dal magnifico bar, mi resi conto di non aver chiesto chi fosse stato l'uomo tanto gentile da offrirmi la colazione. Il pensiero scattó immediatamente su Adam e quindi scrissi un messaggio a kat per sentire cosa ne pensava.
"Hey Kat, eccomi, sono viva, sono sopravvissuta alla mia prima nottata Newyorkese. Stamattina peró già c'è stata la prima sorpresa. Qualcuno mi ha offerto la colazione, penso sia stato Adam.."
Chiaramente, nemmeno il tempo di posare il cellulare in borsa che squilló per l'arrivo di un nuovo messaggio. Kat era un fulmine.
"Ma che dici sciocchina, sarà stato il capo per ringraziarti di aver accettato l'offerta del lavoro a New York"
Ma certo. Adesso aveva senso. Che stupida. Adam non si era nemmeno fatto più sentire dopo l'episodio di quel sabato mattina se non per riavere le sue cose e quelle della donna di turno e io addirittura avevo pensato che avesse avuto il pensiero di offrirmi la colazione.
Quasi ebbi vergogna di quel pensiero che mi era balenato in testa, come se mi fosse proibito pensare ad Adam, come se qualcuno avesse potuto ascoltare la voce dei miei pensieri e ridere di me.
Mi diedi un contegno e attraversai la porta di vetro scorrevole non appena mi trovai di fronte un enorme palazzone di chissà quanti piani, che corrispondeva esattamente alla descrizione che il mio capo mi aveva minuziosamente fatto. Lasciai i miei stupidi pensieri fuori da quell'ufficio e mi diressi in ascensore. Avevo ripreso il controllo di me stessa, mi ero ridata un tono. Avevo chiuso per l'ennesima volta i miei pensieri a chiave e chissà quando li avrei di nuovo aperti.

Continua...

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Per chi non lo sapesse, ho creato un account su instagram in cui pubblicheró citazioni del libro e spoiler, seguitemi se vi fa piacere!! Il nick è lo stesso, @piienneggiu
Piccolo estratto del prossimo capitolo
Certo. Era giovedì. E Dan era Daniel. Molto bene, ero ancora più felice di aver rifiutato il suo invito a pranzo. Sorrisi fiera di me. Era quella la Gen che avrebbero conosciuto in azienda.

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