Prologo

87 11 6
                                    

Un raggio di sole sfiorò le folte ciglia scure della minuscola fanciulla che addormentata riposava su un tenero bocciolo di fiore; una morbida orchidea dalla corolla tinta dei colori più vivi, di un rosa acceso che andava a intensificare la propria vivacità con l’avvicinarsi allo stelo, o almeno a quello che ne rimaneva visto che era stato reciso per poter trasportare il piccolo fiore nelle stanze private della Principessa, in modo tale da accompagnare il suo sonno grazie alle sue note agrumate. A breve, visto l’ovvio marcire della pianta, sarebbe stato sostituito da una delicata quanto romantica rosa, perfetta con il suo aroma dolce e persistenze per servire la figlia reale più giovane di quel regno nascosto nel profondo della foresta. Una zona talmente incontaminata che nessun Alto vi aveva mai messo piede e con ovvie ragioni. Il popolo fatato, quel che ne rimaneva in realtà, era dovuto fuggire dalla cupidigia dell’uomo e dalla sua crudele violenza.
Erano queste le storie che gli antichi avevano tramandato, leggende di odio e decimazioni. Leggende macchiate del rosso del sangue di innumerevoli prima di loro; tutto per colpa di un singolo, una fata che aveva insegnato agli alti come scovarli, intrappolarli e i misteri legati al loro popolo che li rendeva così speciali ai loro occhi. Un uomo che aveva tradito la propria gente per raggiungere i propri scopi, divenendo un’aberrazione tra le fate, un essere macchiato di oscurità e abbandono. Una creatura malvagia e priva di cuore che ormai sedeva alla destra del Re del Regno degli Alti e che aveva venduto i suoi simili per una sola cosa.
Il potere.
Aveva insegnato loro come le ali di una fata donavano beltà e giovinezza, le loro morbide carni riaccendevano gli appetiti sessuali più spenti e rendevano le donne feconde. Un miracolo della natura racchiuso in appena qualche pollice che aveva immediatamente scatenato una caccia folle, portandoli alla loro lenta ma ovvia estinzione nel giro di pochi secoli. Se dapprima il loro popolo copriva un terzo della vasta terra di Imenotte, ormai non rimanevano che poche migliaia della loro specie e la magia insita nei loro corpi si stava esaurendo. Ogni nascituro, per quanto raro vista l’inquietante sterilità che impediva alla popolazione di accrescere, possedeva sempre meno energie naturali, il tocco della Loro Madre li aveva abbandonati e per ovvie ragioni.
I sopravvissuti, consapevoli dei rischi, scortarono in tutta fretta la famiglia reale il più lontano possibile, in un luogo scoperto dai Pekkian, soldati scelti dalla forte resistenza e dalle incredibili capacità mimetiche, i quali, erano riusciti a scovare nel profondo delle montagne, una valle circondata da vette candide e acuminate impossibili da scalare per un semplice umano; sempre immersa nel verde e illuminata dalla costante benevolenza del sole, che coi suoi raggi, accarezzava l’erba coperta di rugiada e dava il via al giorno, ricordandolo loro che, nonostante tutto, erano al vivi e al sicuro.
Ma questa non è solo la storia della splendida principessa dai lunghi capelli corvini che ancora giace sdraiata comodamente sui soffici petali dell’orchidea, ma il suo futuro si intreccerà presto a quello di una ragazza ben più umile, una fata decisa a cambiare le sorti del proprio regno, una fata insolita nata benedetta dai colori del ghiaccio, pronta a ogni costo a salvare la propria gente, a salvare la sua Principessa, a salvare sé stessa.

The Fairy QueenOnde as histórias ganham vida. Descobre agora