Capitolo XXVII

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Le due macchine sfrecciavano veloci come razzi sull'autostrada semideserta per via dell'ora. Il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo e rimanere sola in macchina con Demetri ,dopo quello che era successo a casa sua ,la faceva un po' agitare. Guardava fisso fuori dal finestrino e nonostante la macchina fosse lanciata ad alta velocità per la strada , la vampira riusciva a vedere il paesaggio che si susseguiva fuori dal finestrino nei minimi dettagli.
Fu lei stessa a rompere il silenzio e chiese al segugio«Dem, perchè non mi racconti un po' di te e della tua vita? Sono curiosa di sapere quali sono i tuoi trascorsi e cosa ti piace fare». Il segugio abbozzó un sorriso quasi impercettibile e con voce dolce le disse«Non c'è molto da dire... In vita mia ho commesso tanti errori ... Mi sono macchiato di terribili colpe da quando ho accettato di far parte della guardia:ho giustiziato molti vampiri, sgozzato miliardi di persone ma , te lo posso assicurare, rifarei tutto da capo perchè ogni singola tappa del mio trascorso mi ha portato in qualche modo a conoscere te. Se non avessi accettato di entrare nella guardia non avrei mai avuto occasione d'incontrarti... Per un lungo periodo di tempo sono stato un cupo, grigio e spietato vampiro che eseguiva gli ordini di Aro, Caius e Marcus senza pensarci. Adesso tu hai fatto riemergere dal buio della mia monotona e sanguinosa vita un Demetri diverso: il vero Demetri.
Il Demetri che in pochi conoscono , il ragazzo greco che amava ridere e vivere. Te ne sono immensamente grato, grazie per avermi riportato alla vita. Per quanto riguarda cosa mi piace fare la risposta è semplice: stare con te». "Amore mio..." si disse la ragazza. Se fosse stata un'umana sarebbe arrossita diventando più rossa di un peperone. «Sei straordinario Dem. Per me sei molto speciale. Non m'importa quello che hai fatto in passato. Non m'interessa quante persone e vampiri tu abbia ucciso... Per me quello che conta è il presente. Ti amo». Il vampiro le rivolse un sorriso capace di far sciogliere qualsiasi ragazza esistente al mondo poi sporgendosi verso di lei la bació . Andarono avanti così per un po' finchè il telefono di Demetri squilló e lui mise il vivavoce.
«Chi parla?» domandó con voce divertita. Dall'altra parte del telefono si sentì qualcuno ridere poi una voce disse«Caro segugio, potresti smetterla di scambiare effusioni con Carlotta? È alquanto fastidioso sentire Alec gridare vendetta e sentirlo continuamente urlare per dolore che Jane gli provoca ogni cinque minuti» era Felix.Carlotta scoppió a ridere «Povero Felix, deve esserci il delirio in quella macchina. Comunque va bene, la smetteremo ma solo perché ho paura di finire in un fossato». «Non è una paura accettabile! Noi siamo vampiri e non possiamo farci alcun male» protestó Demetri.
«Giuro che appena usciró da questa macchina ti ammazzeró!» gridó Alec infuriato. «Chiudi quel maledetto becco!» strilló Jane e un urlo straziante non tardó ad arrivare. «Adesso basta , fatela finita. Io e Carlotta la smetteremo ma voi non chiamateci più» concluse Demetri riagganciando.
"Saranno pure il gruppo di vampiri più crudeli e sadici di questo mondo ma sono simpatici" pensó Carlotta.
Arrivarono a Volterra dopo circa quattro ore di viaggio e Demetri andó a parcheggiare la macchina . Carlotta scese e aspettó gli altri. Dopo cinque minuti arrivó Mia sorridendo «Hey... Allora è tutto vero, tu e Demetri state insieme! Sono felice» . Carlotta annuí«Già facciamo coppia fissa. Demetri è meraviglioso, mi fa stare bene. Sinceramente non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno in così poco tempo ma è successo... È un'emozione indescrivibilmente bella , è come camminare mezzo metro sopra il suolo. Lui è parte di te e tu sei parte di lui». La vampira sorrise «Pensi che possa succedere la stessa cosa anche a me? Credi che possa trovare l'altra mia metà qui dentro?».
«Perchè no? Ti vedrei benissimo accanto a Felix...» scherzó Carlotta facendo l'occhiolino alla sua amica. Mia incroció le braccia al petto e assottiglió gli occhi facendoli diventare due piccole fessure«Simpatica... Veramente molto divertente. Io non ci starei nemmeno per un minuto con quel bestione rompiscatole... Poi non è nemmeno il mio tipo». Aveva appena finito di pronunciare la frase quando Felix spuntó alle loro spalle e schiarendosi la voce disse rivolto a Mia«Chi disprezza compra , non te l'hanno mai detto?». Carlotta scoppió a ridere e cominció ad avviarsi verso l'ascensore lasciando Mia e Felix a chicchierare. Era pensierosa . "Che cosa accadrà ora? Che succederà ad Alec? I Maestri lasceranno i miei grnitori liberi di vivere a Roma?". L'ascensore arrivó e appena le porte si aprirono Alice saltó fuori abbracciando Carlotta«Carly! Allora sei viva! Stai benissimo! Mi ero molto preoccupata per te, non riuscivo a vedere cosa ti fosse successo dopo il morso che ti ha dato Alec... Ci hai fatto prendere un bello spavento». La neovampira sciolse l'abbraccio e sorrise ad Alice«Sto benissimo... Come puoi vedere sono una vampira in splendida forma». Le due vampire risero poi Alice prese Carlotta per mano e cercando di trascinarla dentro l'escensore le disse«Dai, andiamo dagli altri! Non vedono l'ora di vederti». Appena prima che Carlotta varcasse la porta d'entrata dell'ascensore qualcuno l'afferró per l'addome e la tiró indietro facendola staccara dalla presa di Alice. «Ma come funziona in questo posto? Siamo appena ritornati e già tentate di rubarmi la mia Carlotta? No, non se parla proprio» disse Demetri. Carlotta rise e lo abbracció. Alice sorrise e scosse leggermente il capo. «Sai, vorremmo stare anche noi un po' con lei. D'altronde tu , sei stato con lei per molto tempo» .Demetri, stringendo ancora di più a se la ragazza, disse di rimando alla vampira dagli occhi gialli come il grano« Sono rimasto con lei per poco tempo durante la nostra assenza per colpa di quel vampiro da strapazzo di Alec. Se permetti, vorrei rimanere con lei per un po' prima di raggiungere gli altri». Alice alzó gli occhi al cielo «E va bene. Ci vediamo dopo». Demetri , quando Alice se ne fu andata, guardó Carlotta negli occhi «Che ne dici di andare a fare una bella passeggiata? Solo io e te ... Questa volta ,te lo giuro , nessuno ci disturberà». Carlotta annuì e strinse la mano del segugio«Andiamo». I due vampiri scesero in una botola del castello e seguirono un percorso sotterraneo. I cunicoli diventavano sempre più stretti mano a mano che procedevano e sembravano essere infiniti. Ogni tanto qualche torcia illuminava un piccolo tratto di quell'opprimente oscurità che regnava nei corridoi e Carlotta dovette ammettere di avere un po' paura così si strinse ancora di più al suo compagno. «È così strano adesso non sentire il tuo cuore battere all'impazzata quando hai paura o sei emozionata: prima riuscivo a percepire ogni tuo singolo battito cardiaco. Un po' mi manca il dolce suono del tuo piccolo cuore». "A me non manca per niente... Prima riusciva a capire che cosa provavo solamente prestando attenzione alla frequenza dei miei battiti cardiaci. Adesso, a meno che non glielo sveli io, non riesce a capire quali sentimenti provo". «Credo che ormai dovrai abituarti a 'sentire' uno spaventoso silenzio nel mio petto Dem» rispose alla fine lei. Il segugio rise e il suono della sua seducente voce rieccheggió per tutto il corridoio. «Quando manca ancora per arrivare?» chiese la vampira . Il segugio le indicó un punto lontano dal quale sembravano filtrare alcuni raggi solari. «Manca poco. Lì c'è una botola che ci permette di uscire da qui. Non preoccuparte per la luce del sole , questo è un parco riservato e nessuno ci viene eccetto noi Volturi». Quando arrivarono Demetri salì per primo all'aria aperta e tese la mano verso Carlotta. La ragazza l'afferró e risalì verso quel luogo aperto e soleggiato. La sua pelle, come quella di Demetri, appena venne a contatto con la luce solare ,cominció a brillare come se fosse stata una miniera di scintillanti diamanti. «Sei fantastica» le sussurró Demetri accarezzandole una guancia. «Anche tu...» rispose lei. Demetri si sporse in avanti per baciarla ma lei ridendo si spostó lasciandolo a bocca aperta«Perchè ti sei spostata?». "E no caro Demetri... Non puoi farmi cedere così, voglio scommeterlo questo bacio" pensó lei. «Non credere che io non desideri baciarti ma voglio proporti una scommessa. L'accetti?». Demetri fece un sorriso malizioso e disse«Certo, accetto qualsiasi scommessa». «scommetto un bacio che tu non riesci ad acciuffarmi» disse lei . Demetri annuì e alzó la posta«Scommettiamone di più» . Carlotta annuì e dopo aver mosso due piccoli passi verso la zona alberata che si estendeva davanti a loro , cominció a correre più veloce che poteva per creare più distanza possibile tra lei ed il segugio. Demetri rise ma non la inseguì subito. L'avrebbe raggiunta in un batter d'occhio sfruttando delle scorciatoie. La vampira mentre correva di tanto in tanto si lanciava delle occhiate dietro le spalle per cercare Demetri ma con sua enorme sorpresa non lo vide. "Dov'è?" Si domandó fermandosi.

Demetri cominció la caccia dopo circa cinque minuti dalla partenza della sua bramata preda . Riusciva a sentire l'odore di Carlotta per tutto il bosco e dopo che ebbe capito dove si era diretta decise di optare per una scorciatoia che gli avrebbe permesso di catturarla.
D'un tratto la intravide tra gli alberi stava correndo ma ,dopo essersi lanciata un'occhiata alle spalle , arrestó la sua corsa. "Scacco Matto my dear" pensó il segugio e dopo aver respirato profondamente si scaglió contro di lei con le braccia protese.

D'un tratto la vampira avvertì un rumore di foglie calpestate dietro di se e si voltó ma ormai era troppo tardi per reagire, troppo tardi per scappare. Demetri le avvolse la vita con entrambe le braccia  e insieme precipitarono a terra. «non puoi essere stata così sciocca da sfidarmi...» le sussurró lui all'orecchio. Carlotta rise«Non puoi essere imbattibile... Speravo di batterti e credo che un giorno ci riusciró».
Il vampiro le tolse due due foglie leggermente ingiallite dai capelli e la guardó fissa negli occhi . "La mia cantante-pensó- non riuscirei mai ad immaginare un mondo senza di lei ora che l'ho trovata". «Comunque sia io ho vinto la scommessa... Quel bacio lo voglio. Mi spetta» le disse lui dolcemente. La vampira gli accarezzo il volto poi annuì«Una scommessa è una scommessa» poi posó le sue labbra su quelle morbide di Demetri.

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