XXVIII

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Dolce Parigi, il tempo non è chissà ché, ma continua comunque a splendere.
"citta dell'amore" viene definita da alcuni, infatti era anche la mia: la sfilata in cui ci eravamo visti per la prima volta era proprio a Parigi.
<<Qua fa molto freddo! >> si lamentò Selene accocolandosi con la coperta
Torti non non ne ha, stava nevicando.
<<Vado ad accendere il riscaldamento al massimo allora>> si alzò Neymar per poi uscire dalla stanza.
Per la prima volta dopo anni: noi tre in una casa da soli, suonava tutto come una piccola famiglia.
<<Va meglio ora piccola? >> le diede un bacio sull'angolo della bocca, annuii e mise le sue manine sulle guance del padre e sorrise
<<Papi ma tu starai sempre con noi? >> quella domanda mi sciolse il cuore, a dirla tutta anche io l'ho sempre desiderato.
Si voltò a guardare prima me facendo un mezzo sorriso
<<Certo, sempre con te>> rispose riportandò lo sguardo su di lei.
All'improvviso mi arrivò una chiamata
Dumb sis❤️
Lessi sul display,
<<ei che succede? >> domandai confusa visto che ci eravamo sentite mezz'oretta fa'
<<Icy sta male! >> esclamò si sentivano singhiozzi la vicino, potrei riconoscere benissimo quelli delle mie sorelle, in questl caso era Sadie...
Sua figlia era Icy.
Anche se mi ha fatto tanto male è pur sempre mia sorella.
Forse ho reagito leggermente male, ma ero presa dalla rabbia, non capivo più nulla in quel momento... Ma Insomma perchè avrebbe dovuto mentirmi?
Restai in silenzio, non capendo cosa fare o cosa dire, il mio cervello era mezzo bloccato
<<Scarlett, ci sei? >> domandò richiamandomi non ricevendo risposta
<<Scar, ti prego dimmi che non stai pensando a quello! È tu sorella, merda! >> aveva ragione, non dovevo pensare neanche lontanamente quel fatto, paragonandolo a uno molto più grave riguardante la salute.
<<Non stavo pensando a quello! Ora vengo, dimmi dove siete>> mentii all'inizio, avrei fatto la figura dell'egoista e che non le interessava minimamente della sua famiglia, ma in verità era il contrario...
Le mie sorelle sono sempre in cima, a prescindere da cosa mi abbiano fatto.
<<Siamo all'ospedale ****>> rispose, sentivo ancora Sadie piangere accanto a Samantha...
Attaccai velocemente e mi alzai derigendomi verso la mia enorme cabina armadio, tirai fuori un paio di jeans normali e semplici e lasciai la felpa che indossavo, sopra indossai il primo cappotto che trovai e ai piedi un paio di scarpe accasissimo.
<<Che succede? >> chiese preoccupato vedendomi scendere le scale frettamente
<<Icy è all'ospedale, hanno detto che sta male>> risposi prendendo una delle tante auto che avevo in garage.
<<Appena arrivi chiamami! >> disse prima di lasciarmi uscire dalla porta d'ingresso.
Misi a moto la macchina e partii in tutta velocità, visto anche che in quel quartiere snob non si girava mai.
Ero veramente preoccupata , Icy, mi nipote aveva undici anni.. Non so cosa sia potuto accadere di così grave, spero solo non molto grave.
Parcheggiai di fronte all'ospedale indicato da Samantha nella chiamata, scesi dall'auto sbattendo fortemente la portiere, in quel momento non mi interessava per niente.
Era un miracolo se durante la strada non venni fermata da qualche vigile o investito qualcuno, dato il mio zero rispetto verso i cartelloni e le regole stradali, ma dovevo arrivare qui il prima possibile.
<<Mi scusi, dove potrei trovare "Icy Norman"? >> domandai alla reception che si limitò a squadrarmi e cercare con tranquillità l'elenco dei pazienti
<<Entro oggi, grazie>> sorrisi falsamente abbassandomi il cappuccio, mi guardò leggermente incredula riconoscendomi
<<Al terzo piano, stanza 9B>> rispose, non la ringraziai nemmenl e mi diressi verso il primo ascensore che ho trovato.
Ero da sola, ed ero felice così sarei passata direttamente al piano in cui volevo andare senza troppi giri
<<Scusi signorina, io dovrei andare al secondo piano in fretta, mio padre sta rischiando la morte>> la lasciai fare, il rischio di morte del proprio padre era terribile.
Non ho avuto un fantastico rapporto con il mio, era molto diverso da quello che avevo con mia madre: lei non ci considerava solo figlie, ma anche amiche... Ci dava consigli, incoraggiamento a non mollare mai, da parte grazie a lei che sono arrivata fino al mio successo.
<<Sei qui... >> sussiste una voce un po' roca dal pianto, l'abbracciai stringendola a me
<<Scusami Scar, sul serio! >> si scusò più volte, sciolsi l'abbraccio e le asciugai le lacrime
<<Tranquilla, davvero, anzi scusami tu. Ti ho urlato contro senza nessun motivo>> affermai con mezzo sorriso
<<Lei ora dov'è? >> domandai ritornando seria, speravo in una buona notizia tipo: "non era niente di ché" oppure "Hanno detto che è tutto apposto!" ma anche "Si riprenderà"
Ma in realtà non ricevetti niente di simile
"Lei è vicina alla morte" il mio cuore quasi si fermò di colpo,
Non riuscivo più a sentire niente tranne il sottofondo dei pianti da parte dei presenti.
Il punto è che anche loro hanno avuto questa notizia solo ora, insieme a me.
Mi dispiaceva tantissimo, sopratutto per Sadie... Perdere una figlia di soli undici anni,
Potrà rattristire tutti quantl volete, ma mai quanto lo farà la propria madre..
Se la porterà nel cuore fino alla sua di morte.
Sadie poi è molto sensibile nei confronti di queste cose.
Ma c'è una piccola percentuale che potrebbe andare tutto bene, non ci resta altro che sperare, sperare e ancora sperare!

"Amore, qua va tutto male, hanno detto che
è un passo alla morte, ma c'è probabilità, speriamo. "

Digitai questo messaggio per non farlo preoccupare molto, anche se dovrebbe.
La sua risposta non tarda ad arrivare.

"Stai tranquilla!
Andrà tutto bene, me lo sento"


non dimentico, neymar jrWhere stories live. Discover now