Prologo

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«Nonna, nonna! Raccontamela ancora ti prego!»
«Bambina mia, ma non ti stanchi mai di sentirla?»
«No, nonna. E' così bella.»
«E va bene.»
Sedevo a gambe incrociate sul grande tappeto ai piedi di mia nonna. Lei come al solito sedeva sulla sua poltrona rosso scuro, sulle gambe teneva i ferri e l'inizio della sciarpa che mi sta ricamando.
Il tepore piacevole del caminetto ci riscaldava e illuminava il viso della mia nonnina.
«La leggenda del filo rosso, bambina mia, è una leggenda che ha origini molto antiche. Si dice che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra.» D'istinto sposto lo sguardo alla mia mano agitando piano il mignolo.
«Questo filo ci unisce indissolubilmente alla nostra anima gemella. A prescindere dal tempo, dal luogo o dalle circostanze le due persone legate insieme dal filo sono destinate ad incontrarsi e stare insieme per sempre. Il filo può allungarsi, attorcigliarsi ma, bambina mia, non potrà mai spezzarsi.»
«Nonna, secondo te è vero?»
«Certo bambina mia, ci credo con tutto il cuore. Quando incontrai il nonno per la prima volta lo sentii, sentii il filo tirarmi a lui.»
«Pensi che succederà anche a me? Troverò la mia anima gemella e sentirò il filo tirare forte forte?»
«Certo, bambina. Ricordi? E' un legame indissolubile, non si può sfuggire al nostro destino.»

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