19. La casa in riva al mare

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«Io non scapperei mai via da te.»

«Mai?»

«Perché dovrei?», dissi con leggerezza. «Tutti hanno dei segreti, ma questo non ci rende cattivi. Siamo solo persone che vivono i propri sentimenti in maniera diversa.»

Elia piegò il mento, portando il braccio dietro la nuca e guardandomi più intensamente. «Posso rivelarti un segreto?»

«Mh-hm», annuii, serena.

Assottigliò le palpebre e si umettò le labbra, pensieroso. «Mi piaci.»

Ridacchiai, «Come?», Elia mi prese la mano e mi tirò sul suo petto. «Che segreto è?» Mi poggiai con le braccia incrociate sul suo petto e lo osservai con il mento su di esse.

«Se nessuno lo sa, non si ritiene un segreto?»

«Sì, ma non è un segreto.»

«Io penso proprio di sì.»

«Perché devi contestare ogni cosa?» Elia non rispose, alzò lievemente il capo e chiuse le labbra sulle mie. «Non puoi baciarmi ogni volta che non siamo d'accordo.»

«Nessuno ha detto che non si può fare.»

Mi baciò di nuovo.

«Io lo dico.»

Un altro. Quando si allontanò lo guardai male. Elia spostò una ciocca color fragola dietro il mio orecchio: «Ci sono cose che vorrei veramente raccontarti», iniziò, «Ma preferisco vivermi questi momenti con te, senza rovinarli con cose brutte.»

Sorrisi, portai le dita tra i suoi ricci, «Tu non potresti rovinare niente, Elia.» Presi un bel respiro, «I mostri fanno paura, ma non sono immortali.»

Mi sorrise a sua volta. Sembravamo dei stupidi e infantili ragazzini, ma la verità era che ci era impossibile non essere felici e senza pensieri quando eravamo assieme.

«Mi prometti che se scappo via, tu provi a riprendermi?» Il mio dito percorse una linea immaginaria perfettamente al centro del suo viso: dalla fronte al mento.

«Perché vuoi che te lo prometta?»

«Perché ho bisogno di sentirtelo dire.»

Elia annuì, «Ti prometto che ti riprendo.»

«Bene.» Mi alzai di soppiatto, «Provamelo.» Inchiodai le mani sui fianchi.

Lui si accigliò, metà confuso e metà divertito. «Che vuoi dire?»

«Sto scappando adesso.»

«Che?» Rise.

«Sì, prova a prendermi.»

Elia con un sospiro si alzò e si avvicinò, ma io mi allontanai. Lui aggrottò la fronte e riprovò ad afferrarmi il braccio. Cominciammo questa specie di acchiapparella buffo, dove io correvo e lo schivavo ridendo e lui che mi insultava e mi metteva a dura prova.

I piedi a sferzare il terriccio arido, il Sole a inseguirci e le nostre risate e le nostre urla a riecheggiare fra le montagne. Poi Elia mi afferrò per il bacino, mi schiacciò contro il suo petto alzandomi da terra. I miei capelli a impedirmi di vedere bene poiché davanti agli occhi ed Elia che rideva contro la mia spalla.

Alla ricerca dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora