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"Jenna il ragazzo carino li dietro ti sta fissando" bisbiglio mia madre.
Raggelai e fissai il pavimento.
Sapevo che non sarei dovuta andare al supermercato. C'era la possibilità che ci fosse qualcosa sul mio viso o sulla mia maglietta, e io non lo sapevo.
Non volevo guardarlo negli occhi per paura che potesse ridere di me. E non avevo la minima intenzione di smettere di fissare il pavimento. Tirai le mie maniche fino alle mia dita chiudendo a pugno le mie mani.
"Perché non gli vai a dire ciao?" Suggerì mia madre.
Chiedermi "perché non vai a digli ciao" sarebbe come chiedermi "perché non fai uno strip su una canzone e ignori tutti i sentimenti che ti causa il tuo disturbo?"
Io non posso andare a dirgli semplicemente ciao.
"Oh guarda sta venendo qui" sussurrò "ti prego non essere strana" mi pregò.
Alzai lo sguardo provando a seguire mia madre ma lui mi fermò.
"Ciao. Ho notato che fissi insistentemente il pavimento e volevo sapere cosa c'era di tanto interessante"
Il suo accento australiano suonò melodico alle mie orecchie.
Lo guardai. Guardai le sue scarpe nere, i suoi skinny neri strappati. Guardai alla sua maglietta bianca e marrone dei Mirvana. Guardai le sue belle braccia muscolose. Ma non lo guardai in viso. Non riuscivo a guardarlo in viso.
"Quindi cosa vedi?" Chiese ridendo nervosamente.
L'avrei lasciato da un momento all'altro. Non potevo solo essere normale per una volta. Volsi lo sguardo altrove, cercando di non guardarlo in faccia. Probabilmente sta pensando che sono così strana.
"Stai bene?" Chiese, provando a farsi guardare in viso abbassandosi.
Lui vuole che lo guardi. Lui vuole che lo guardi negli occhi e che gli dica si. Lui vuole che gli parli.
Respirare diventava sempre più difficile e iniziavo ad avere giramenti di testa.
Dove era mia mamma? Perché mi aveva lasciata sola? Perché mi ha fatto parlare con lui? Perché non riesco a respirare?
"Oh Dio. Okay. Vado a cercare tua madre, siediti a terra, così. Okay. Stai qui. Non muoverti." Disse preoccupato, facendomi sedere con la schiena vicino allo scaffale dei cereali.
Sentii la suola delle scarpe sul pavimento e frasi confuse, poi vidi mia madre davanti a me. La fissai con gli occhi aperti e affianco a lei c'era il ragazzo che tentava di nascondersi dietro di lei. Io non intendevo guardarlo.
I suoi capelli erano ricci. Sembravano soffici e avevo voglia di far passare le mie dita tra di loro. Il suo viso era concentrato, e continuava a parlare ma non sentivo bene. Aveva le fossette, ed erano bellissime.
"Ashton mi ha detto che è successo. Ti avevo detto di non essere strana." Disse mi madre.
Chi era Ashton? Il ragazzo?
"Dai alzati" disse mia madre aiutandomi ad alzarmi.
"Vai in macchina, vengo subito" disse dandomi le chiavi.
Mi diressi velocemente verso l'auto mentre Ashton continuava a seguirmi.

~•~•~•
Scusatemi gli errori di battitura, non li ho controllati. :c

Social Anxiety Disorder  ☹ a.i {Italian translation}Where stories live. Discover now