cap. III

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Le lezioni scorrono lente e noiose anche il primo giorno.
Alcuni professori usano la loro ora per presentarsi e allacciare rapporti con la classe, mentre quelli più severi iniziano da subito con il programma.
Ma Christian sembra non accorgersene, preso dai pensieri sul come contrastare il nemico ed entrare nelle grazie della bella ragazza seduta due banchi più in lá.

l'orologio segna le 13.35,
la campanella suona e i ragazzi si precipitano fuori dalle aule come se non vedessero la luce del sole da anni.
All'uscita, la ragazza alta che si chiama Letizia, Leti per gli amici, stava raccogliendo i numeri di telefono per creare un gruppo dove scambiarsi circolari e informazioni riguardanti la scuola.
"Ottimo!" pensa Christian,
"un pretesto per avere il numero di Carlotta!".
Appena dato il numero alla ragazza, indossa le cuffiette e si dirige verso la Stazione Centrale ascoltando la sua band preferita.

"ARE YOU MIIINEEEEE" Canticchia nella testa gioiosamente mentre sale sul treno che lo porta a casa, sgomitando per trovare posto a sedere, quando ad un tratto intravede una sagoma familiare.
Si avvicina con fare furtivo e realizza;
Era lui, il suo rivale.
"Ciao Christian, che coincidenza che prendiamo lo stesso treno! Vieni che qui c'è posto!" esclama con voce roca il ragazzone.
"Ah, ciao, Matteo." Christian si siede svogliatamente vicino al compagno.
"Mi chiamo Mattia in realtà" sorride nervosamente lui
"Ah si perdonami" ribatte Christian con un finto imbarazzo.
Per tutto il viaggio rimasero silenti, e Christian avvertì tutto il tempo lo sguardo penetrante di Mattia su di lui.
Ad un certo punto, in soggezione, gira la testa verso il ragazzo per capire il motivo dello sguardo, ed incontra due occhi profondi, dolci di un color marroncino chiaro attraversato da un raggio di sole che trasformava le iridi facendole sembrare delle pozze di miele d'acacia.

Occhi color mieleWhere stories live. Discover now