finale

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Arrivò il giorno della finale. Tutto si giocava contro i Piccoli Giganti. Ero triste perché tra poche ore tutti stava per finire ma emozionata perché si sarebbe disputata la finale. Ma una doccia gelata mi cadde addosso; io non potevo giocare perché avevo la caviglia slogata. Volevo piangere ma ricacciai indietro le lacrime e mi feci forza perché sapevo che sarei tornata a giocare.
Avrei così tanto voluto giocare la finale con loro ma purtroppo ciò non potrà succedere. Entrammo in campo e i ragazzi si andarono a scaldare mentre io li guardavo dalla panchina assieme alle manager. Avevamo tutte le carte in regola per batterli e per portare la nostra squadra alla vittoria del football frontier international. La partita iniziò, erano assai bravi, perfino più del Regno! Caspita! I ragazzi se la vedranno dura e anche se erano tosti e non era dicerto facile fare goal avrei voluto essere in campo, a sentire il vento in faccia, a sentire dolori muscolari dopo ore di corsa avanti e indietro per il campo. Farei questo e altro per lo sport che amo, la ragione per cui mi sento viva. Il calcio. Sembrerà uno sport banale ma in realtà è tutto l'opposto. Il calcio è uno sport di squadra dove ci si supporta a vicenda, ti misuri con squadre sempre più forti e ti metti alla prova, ti da lezioni di vita, appassiona tutti: grandi e piccini, ti sfoghi e soprattutto ci metti il cuore. Già perché il calcio non è solo uno sport ma è anche stringere amicizie e tanto altro. Tutto ciò di cui ho bisogno: il calcio, mio fratello, Cal, la mia squadra e le mie amiche. Mentre mi immergevo nei miei pensieri un fischio mi riportò a terra. I Piccoli Giganti avevano segnato e a segnare il primo goal fu Drago Hill con la sua tecnica speciale. Successivamente la partita riprese e riescono però a pareggiare grazie alla Scarica Stellare di Xavier. Nel secondo tempo Hector si sposta in attacco e riesce a segnare con la sua tecnica portando così i Piccoli Giganti in vantaggio sul risultato del 2-1.
Durante la pausa cominciai un discorso perché volevo che capissero quanto vorrei vederli alzare quella coppa
Io: dai ragazzi! Questa è la partita decisiva per far capire chi siamo! Siamo la leggendaria Inazuma Japan! Siamo stati scelti perché abbiamo un talento e ora è il momento di far capire chi siamo. Se non lo facciamo ora quando lo faremo? Quando loro avranno vinto? No. Io non ci sto. E ora vinciamo, vinciamo con il cuore e dimostriamo di che pasta siamo fatti. Difenderemo la porta con gli artigli e attaccheremo come se fosse la nostra ultima partita è così che faremo vedere quanto siamo forti e quanta passione ci mettiamo in questo sport. Perché si, so quanto amate il calcio, lo amate tanto quanto lo amo io e vi assicuro che solleveremo quella coppa. E ora andate a vincere
Mark: si ragazzi..Kira ha ragione! Dobbiamo vincere e per farlo dovremmo lavorare insieme e si vinceremo!
Tutti: si!
La partita riprese riescono a pareggiare grazie alla tecnica creata da Xavier, Jude e Shawn arrivando così al punteggio del 2-2. Mancava un fottuto punto e avevamo vinto. E ciò accadde. Mark Axel e Austin segnarono battendo così non solo la difesa impenetrabile di Hector ma anche il goal decisivo. Avevamo vinto. Una sola parola.
Vinto.
Mi alzai dalla panchina e zoppicando arrivai in campo e abbracciai tutti, uno per uno. Avevo le lacrime agli occhi. Non ci potevo credere.
Io: ragazzi abbiamo vinto! Avete vinto!
Xav: no..abbiamo vinto
Mi buttai addosso a Xavier e lo stritolai.
Io: oddio Xav non ci posso credere io io-
Xav: ce l'abbiamo fatta! Siamo i campioni!
Andai ad abbracciare forte Mark perché lui c'è sempre stato per tutti. È un vero capitano. Andai da Axel e stritolai anche lui.
Io: ti voglio bene porcospino
Axel: anche io nana
E poi vidi Cal. Gli andai incontro è appena gli ero abbastanza vicina gli presi il viso e lo baciai. Lo baciai con l'amore più puro che ci fosse, come se fosse un diamante in mezzo alla tempesta. Lui ricambiò subito e mi strinse tra le sue grandi braccia.
Io: ti amo, ti amo più di qualsiasi cosa. Non ti devo lasciare andare mai più. Ti amo brutto cretino
Cal: ti amo anche io stupida mocciosa. Sei la cosa più bella che mi potesse capitare. Ti amo kika
Ci baciammo di nuovo e quando ci staccammo gli accarezzai il viso e mi persi nei suoi occhi. Ci staccammo definitivamente e andai dal mister.
Io: grazie mister. Grazie davvero di tutto, in primis per gli allenamenti in cui ci diceva sempre cosa migliorare, per le sgridate, e per l'affetto dimostrato nei nostri confronti. Davvero mister grazie anche per avermi accettata nella sua squadra
Mister: Grazie a voi che mi avete fatto aprire gli occhi e mi avete fatto nuovamente innamorare del calcio.

Appena tornammo in sede eravamo più emozionati della prima partita del FFI.
Io: abbiamo vinto ci riuscite a credere? Io ancora no!
Mark: oddio ragazzi ma siamo i campioni! oddio santo aiuto vi prego
Axel: ce lo siamo meritati, ci siamo fatti il culo per arrivare fin qui; abbiamo affrontato molte difficoltà, abbiamo usato tutte le nostre energie e finalmente siamo arrivati alla fine
Io: si però non lo dire così che mi vien da piangere. Cosa faremo dopo di questo?
Mark: semplice ci continueremo ad allenare insieme e ci vedremo spesso! Giusto ragazzi?
Tutti: ovvio che si capitano!
Io: siete stati la mia seconda famiglia vi voglio tanto bene
Tutti: anche noi te ne vogliamo
Quella sera la passammo a vedere un film e a giocare a carte. Ad una certa però avevo sonno e presi per mano Caleb che si stava addormentando e andammo in camera.
Io: dormiamo?
Cal: tu vuoi dormire?
Io: si, cioè no vabbè hai capito
Si avvicinò e mi baciò, un bacio lungo; in men che non si dica i nostri vestiti finirono in giro per la stanza e dedicammo la notte ad amarci come solo noi sapevamo.
Una volta finito mi rimisi l'intimo, stessa cosa lui, e mi accoccolai vicino a lui.
Io: Cal
Cal: mh?
Io: ti amo
Cal: ti amo anch'io kika
Mi baciò la fronte e mi strinse a lui
Io: ma ti ricordi quando ci siamo conosciuti la prima volta?
Cal: oh certo che me la ricordo eri veramente cocciuta e aggressiva
Io: io? sei tu che mi avevi dato contro
Cal: nahh non così tanto. E ti lamenti pure, se non avessimo parlato ora non ero neanche qui, vicino a te, a provare amore, una sensazione che con le altre non avevo mai provato prima
Io: sei speciale, tanto. Comunque non mi hai mai raccontato la tua storia
Cal: nemmeno tu
Ci raccontano le nostre storie fin quando uno sbadiglio si impossessò di me.
Cal: dormi kika
Io: devi dormire anche tu
Mi girai sul fianco dandogli le spalle quando un braccio mi si posò sulla vita attirandomi a lui e le sue labbra si posarono prima sulla spalla, poi sul collo e infine sulla testa. Ci copri con le coperte e mi sussurrò: notte kika. Ti amo

Ti amo anche io

~𝑠𝑒𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑑𝑖~|| Caleb StonewallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora