Cap. 39 Egoista -.

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La biblioteca aveva appena aperto e il desiderio di tornare a casa che avevo prima se ne era completamente andato.

«Andiamo un po' in biblioteca, magari ti aiuta un pochino. »

Non sapevo se anche angli altri facesse lo stesso effetto che faceva a me, ma stare in silenzio mi aiutava a riflettere su me stessi e a calmarmi; ma sentivo che quella familiare sensazione di confort era quello che serviva a Hyunjin. Si alzò e lo aiutai ad asciugare le lacrime con il pollice, risi tra me per la differenza di altezza che in quel momento -con lui chino su di me- si notava fin troppo; ma non volevo rovinare il momento e lasciai perdere le battutine.

Entrammo nella grande struttura ed un profumo di carta e legno vecchio ci riempì le narici. Un dolce e accogliente profumo di inchiostro ci avvolse completamente, mi sentivo protetto. Una ragazza, sorprendentemente giovane si avvicinò a noi, e subito attirò tutta la mia attenzione per i suoi particolari: i capelli leggermente crespi e decolorati di un marrone tenue, erano raccolti in una mezza coda spettinata e di tanto in tanto si scorgevano delle piccole ciocche attorcigliate tra loro, tanto da formare delle treccine decorate da delle perline in legno colorato.
All'interno della struttura il gelido vento di inizio dicembre, non penetrava neanche un pochino e questo dava alla stanza un tepore tenue che andava a rendere l'atmosfera ancora più accogliente; addirittura si poteva quasi azzardare e dire che facesse caldo -al massimo del possibile- e non mi stupì nel vedere la giovane con una semplice camicia dai ghirigori floreali sopra ad una maglietta corta, interamente bianca; gli stivali in pelle scura erano quasi impossibili da vedere sotto ai jeans larghi che la donna indossava, ma dal suono che produceva il piccolo tacco, quando sbatteva sulle vecchie assi di legno, facevano intuire non si trattassero sicuramente di un paio di scarpe da ginnastica.
Ci rivolse uno sguardo amorevole, non aveva neanche un minimo di sfaccettature misteriose o riservate, era quasi da considerare un libro aperto.

«Salve, se avete bisogno di qualsiasi cosa venite a chiedere subito a me; e scusate per la richiesta, ma vi pregherei di fare il meno rumore possibile, grazie mille. »

Un altro dolce sorriso e un piccolo inchino chiusero definitivamente la frase e stava quasi per andarsene, se solo non fosse stato per gli occhi di Hyunjin rossi e gonfi, che ancora buttavano giù qualche lacrima.

«Scusa, hai bisogno di un fazzoletto? »

Non aspetto risposta da Hyunjin ma guardò me, come se avesse capito che l'altro non era in vena di parlare.

«Ehm.. si grazie, non è una buona giornata. »

Balbettai senza essere troppo specifico, ma facendo intuire che sapevo per cosa stesse male: speravo di non far preoccupare nessun'altro. Dopo aver preso il pacchetto di fazzolettini da dietro il bancone me ne passò uno. Giusto in quel momento, mi fu possibile notare ogni particolare di lei, gli occhi dai tratti occidentali, truccati leggermente da un filo di mascara erano di due colori differenti, il cambio di tonalità non era particolarmente visibile, ma a tale distanza era impossibile non notarlo. La fine montatura dorata di un paio di occhiali dalle lenti spesse, posavano sul naso appunta e una catenella agganciata alle due aste, passava dietro la nuca e si nascondeva tra i capelli, andandosi a camuffare con alcune collane che la giovane portava. I grandi ciondoli erano molto colorati e raffiguravano cose differenti come il segno della pace o dei piccoli cuori, potevano essere anche delle semplici pietre con incisi dei disegni stilizzati, invece gli orecchini a forma di conchiglie erano talmente colorati da spiccare anche attraverso quel cespuglio di capelli.

Sembrava uscita da uno di quei fi lm europei anni '70, molto stile Hippie; veramente carina, sembrava anche gentile, ed un aroma di incenso si sperdeva nell'aria dovunque lei passava.
Mentre io aiutavo Hyunjin a calmarsi e a tornare a respirare regolarmente lei era tornata dietro al balcone e si era chinata per recuperare qualcosa. Tornò da noi con una bottiglietta d'acqua.

Io e TeWhere stories live. Discover now