L'accappatoio

46 1 0
                                    


Qualche giorno dopo scoppiò un altro ulteriore casino.
Era stata una giornata piuttosto del cavolo. Mattinata grigia al lavoro, pomeriggio depressione passato navigando su siti porno, cercando inutilmente di lenire l'immenso buco nero che ti divora quando hai una lesione al midollo e il tuo cervello non riesce sentire le sensazioni che il tuo corpo prova.
Finalmente scende la sera e mi collego con Messenger. Tanto per finire di farmi del male mi videochiama Andrea e me la vedo apparire appena uscita dalla doccia ancora in accappatoio, con i lunghi capelli biondi e lisci ancora gocciolanti sulla fronte e sulle spalle. Mentre mi saluta e mi chiede della mia giornata, non riesco a staccare gli occhi dalla sua scollatura immaginando, senza nemmeno troppo sforzo di fantasia, la meraviglia di quel corpo celato solo da un dannatissimo accappatoio lillà. C'è da impazzire veramente. Le vorrei chiedere di aprirlo e regalarmi, per un secondo, la gioia di vederla nuda.
Ma io non sono così, cerco di controllarmi e resistere alla parte animale che è in me. Cerco di riprendere il controllo e a raccontare qualcosa della giornata omettendo però di far trasparire quanto sono stato male e ben sapendo che, dopo lo spettacolo che mi ha regalato, la notte non potrà che essere peggiore del pomeriggio.
In quel momento vidi aprirsi sotto lo schermo la finestra lampeggiante di qualcun altro che mi stava scrivendo: era Eleonora che mi chiedeva se ci fossi perché aveva bisogno di parlarmi.
Eleonora, tesoro mio, penso, sei tanto cara ma non capita tutti i giorni una videochiamata così... Potrà aspettare qualche minuto no?
Andrea intanto si asciuga i capelli col phon e talvolta il getto d'aria e i movimenti, fanno aprire la scollatura regalandomi centimetri di pelle e tanto materiale su cui fantasticare nelle mie nottate insonni. È uno spettacolo dolcissimo e al tempo stesso terribile! Intanto, in basso, vedo che Eleonora continua scrivermi cose. Ad un certo punto, quando Andrea si allontana, ahimè, per rivestirsi lontano dalla webcam, ne approfitto per andare a vedere i messaggi di Eleonora. Subito capisco che deve essere successo qualcosa di grosso perché sembra molto agitata, ha provato a chiamarmi e mi scrive frasi sconnesse perché deve aver litigato di brutto con il suo tipo.
Mi scuso con la biondina dicendo che devo allontanarmi qualche minuto per una emergenza, ma che spero di riuscire a risolvere presto per tornare a parlare con lei. Andrea si dice dispiaciuta ma aggiunge che capisce e spera di resistere ancora un po'. La doccia le ha fatto uscire la stanchezza della giornata e vuole andare a dormire presto. Mi manda un bacio e mi saluta.
Intanto Eleonora mi chiede con chi ero in chat e mi chiede se me ne frega ancora qualcosa di lei.
"Certo che mi interessa di te sciocchina" rispondo. "È solo che stavo parlando di una cosa importante con una mia amica di Bologna".
"E adesso questa stronza chi sarebbe? Accusa lei.
"We we we calmiamoci un momento! Sei tu che mi hai ricordato fino all'altro giorno che sei fidanzata e, sostanzialmente, io per te non sono nulla, per cui vedi di non fare la gelosa per favore!"
Vedo comparire una richiesta di video chiamata di Eleonora. La lascio squillare, dubbioso se accettare o meno. Poi clicco su conferma e me la vedo comparire davanti in lacrime.
"Ma che cosa è successo Ele?" le chiedo preoccupato.
"È Uno stronzo! Uno stronzo di merda! È andato a farsi fare un pompino da una Troia quello stronzo fottuto!"
"Ma chi? Il tuo ragazzo? Bel genio che ti sei trovata, complimenti!". Le rispondo.
Lei piange convulsamente e mi rendo conto di essere stato pessimo a dirle così, la rabbia e una sorta di ingiustificata gelosia mi hanno portato a parlare senza collegare il cervello. Le chiedo scusa e la prego di calmarsi e raccontarmi bene che cosa è successo. Solo così potrò cercare di aiutarla.
Lei, tra un singhiozzo e una soffiata di naso, mi racconta che appena visto il suo ragazzo da poco tornato da una trasferta al nord di cinque giorni. Avevano programmato di uscire e passare la serata sulla spiaggia con alcuni amici per poi allontanarsi dietro le dune e stare un po' da soli. Ad un certo punto però lui aveva detto che doveva confessare di aver combinato una cazzata la sera prima quando, con i colleghi del lavoro, erano usciti a bere due birre e, tornando verso l'albergo, si erano fermati lungo la provinciale perché loro volevano scopare.
Lui ovviamente non ne voleva sapere ma poi si era ritrovato da solo fuori dal furgone mentre i suoi colleghi all'interno si montavano due ragazze dell'est. Sulle prime aveva resistito alle avances dell'amica di queste due ma alla fine, per non far brutta figura, aveva accettato di farsi fare "solo un pompino" dietro un casotto  dell'Enel lì vicino. E il bello era che diceva che non gli era nemmeno piaciuto!

"Che pezzo di coglione" dissi "E magari pensava anche che per questa sua sincerità tu lo avresti perdonato giusto"?

Storia di un amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora