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POV: Mercoledì

La mattina dopo avevo deciso di svegliarmi presto per andare a fare colazione a Jericho, così non avrei dato troppo nell'occhio e avrei evitato compagnie inutili. L'unica cosa a cui non pensai fu il come ci sarei arrivata, nessuno si sarebbe volontariamente offerto di portarmi alla presta ora delle sei di mattina, quindi Mano mi suggerì di andare a piedi, prendendo la strada nella foresta.

-Non ci avevo proprio pensato, sei un genio- gli dissi in modo sarcastico ricevendo un dito medio in cambio. Nonostante fosse estate faceva parecchio fresco, nell'aria la brina mattutina era sospesa per formare un leggero strato di nebbia che andava a coprire ogni cosa. I boschi assunsero un'atmosfera agghiacciante, ma non mi spaventavo con così poco. Mano, d'altro canto, era visibilmente nervoso.

-Sei patetico quando hai paura, Mano- lui non mi rispose, era troppo concentrato sulla strada e a girarsi ogni volta che sentiva un fruscio che non fossero i miei passi tra le foglie.

Continuavo a pensare alle parole di Goody, erano rimaste impresse nella mia mente come un tatuaggio, uno di quelli con un significato nascosto, non solo parole senza senso. Mi chiedevo se Tyler fosse ancora in circolazione, se fosse solo o se avesse trovato un nuovo padrone. Forse aveva intenzione di vendicare il suo precedente padrone, uccidendo il suo assassino, ovvero me. Se fosse stato così, allora sarebbe stato meglio per me non tornare affatto a Nevermore, mettevo tutti in pericolo solo con la mia presenza. Eppure, Goody mi aveva dato un compito: proteggere la scuola da ogni possibile attacco, quindi non potevo semplicemente andarmene e sfuggire dalle mie responsabilità.

Ero talmente immersa nei miei pensieri che non notai i tentativi disperati di Mano di riportarmi alla realtà. Mi stava scuotendo violentemente la gamba destra, e quando finalmente lo notai mi disse che aveva sentito qualcosa nelle vicinanze. A quel punto lo sentii anch'io, un fruscio nei cespugli, e dei passi veloci che si stavano avvicinando sempre di più a noi. Non feci nemmeno in tempo a nascondermi che qualcuno mi afferrò una spalla trascinandomi verso di loro. Il mio cuore saltò un battito. Mi aspettavo di trovare Tyler quando contorsi il braccio del mio avversario per poterlo guardare in faccia, ma non fu così.

-Tu. Spero tu sia consapevole che ti stavo per spezzare un braccio-

-Sì, sì lo sono- disse Xavier tenendosi fermamente l'arto nel punto in cui l'avevo colpito.

-Ora mi segui anche? - gli chiesi mentre lo guardavo sofferente piegato su sé stesso.

-Cosa?! No, stavo facendo la mia corsa mattutina, come ogni cazzo di Mattina. Tu più che altro che stai facendo qua? - disse lui quasi ringhiando.

-Indagini-

-Oh ciao Mano, come va? - chiese Xavier notando il mio compagno che decide di uscire dal suo nascondiglio.

Non prestai attenzione a cosa gli stava dicendo, invece controllai il telefono che stava vibrando nella mia tasca. Era un altro messaggio dal mio stalker. Erano delle coordinate, e quando andai a vedere dove portavano indicavano esattamente la mia posizione. Mediocre.

-Davvero? Bhe, in effetti anche io ho fame. Mi unisco a voi- dire all'improvviso Xavier.

-Cosa?!- guardai il colpevole di quella situazione, Mano, e lo maledissi con gli occhi.

-Si, Mano mi ha appena invitato a fare colazione- disse Xavier con un sorrisino malizioso che avrei voluto strappare, bollire e dare in pasto agli uccelli.

-Fantastico, non vedo l'ora- mi incamminai senza dire niente, velocizzando il passo per arrivare il prima possibile a Jericho. Non mi piaceva affatto il gioco a cui stava giocando Mano.

Midnight rain- WavierWhere stories live. Discover now