Niente è come sembra

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La residenza oscura e buia svettava di fronte ai suoi occhi. Era difficile immaginarsi quel luogo così cupo colpito da dei raggi di sole. Non era carenza di melanina quella delle loro carnagioni si disse. Prese coraggio, ma prima che potesse suonare la strana campana alla sua destra, il  cancello si spalancò cigolando di fronte ai suoi occhi. Vide un uomo fissarlo con un sigaro tra le strette labbra appoggiato alla colonna del porticato.

Si fissarono a lungo finché Gomez fece un cenno di entrare.Con le mani tra tasche, assicurandosi di aver una pistola con un colpo inserito, passò tra le tombe di tutte le generazioni degli Addams.

"Buongiorno"

"Giornata bellissima non trovi?" Disse Gomez aspirando il suo sigaro e fissando il cielo grigio e in procinto di piovere.

"Beh per gusti piuttosto sinistri Sì"

"Considerato che la mia piccola vipera non è ancora uscita dalla sua stanza, e considerato che non ho sentito di omicidi affascinanti che mi riguardano, credo di sapere perché sei qui"

"Vogliamo parlarne dentro o su un porticato?"

Gomez spense il sigaro tra le sue mani come se non bruciasse affatto e fece cenno di entrare.

La casa era enorme, cosparsa di ragnatele e con un odore terribile di muffa. La perfetta casa per dei reietti.

"Se vuoi accomodarti"

Gomez fece cenno di accomodarsi sulla poltrona nera e piena di buchi fatti dal tempo o chissà da quale strana creatura.

"Sai che la poltrona su cui sei seduto apparteneva a Genny Addams, nostra trisavola. A lei piaceva cucinare i lombrichi e altre strane creature, seduta proprio su quella poltrona. Che bei tempi. Mia nonna mi raccontava sempre di quanto fossero buoni" sorrise sotto i baffi il padrone di casa.

Lo sceriffo la fissò con disgusto cercando di non adagiarvisi troppo sopra.

"Sono qui per Tyler"

"Lo so. Ma vede sebbene sia ammirato dal modo in cui ha torturato quelle persone, ha cercato di uccidere anche la mia piccola nuvoletta di tempesta."

Lo sceriffo ignorò le sue accuse e proseguì.

"Ci deve essere una cura. Tu hai due figli e una moglie che ami alla follia. Io ho solo lui"

"Non c'è cura. L'unica cosa che conosco è l'ipnosi e l'uso di farmaci che creeranno in lui un'amnesia permanente. Resterà dormiente, come una mina vagante."

"Vorresti che tua figlia si dimenticasse di te? Ricominciare tutto da capo con la paura di perderla? Lo so che tu hai un libro sulla cura degli Hyde"

Gomez trasalì.

"Dimentica quelle pagine. E' pericoloso e c'è solo una testimonianza in tutta la storia degli Hyde di guarigione. Persone son morte per provarci."

"Morirei se solo sapessi di aver una speranza di salvare mio figlio. Meglio morto che vederlo in catene per il resto della mia vita."

"Non posso aiutarti"

Lo sceriffo si gettò alle sue caviglie e per la prima volta pianse.

"Devi aiutarmi. Me ne assumerò ogni responsabilità e se non riuscisse la cura lo ucciderò io stesso."

Gomez lo fissò intensamente.

"A che stadio è?"

"Stadio?"

"Sì. Lo stadio è fondamentale per capire quanto margine di manovra abbiamo per aiutarlo"

"Cosa si intende per stadio?"

Love-Hate-Tyler: Wendsday caosWhere stories live. Discover now