"Sembra l'inizio di una barzelletta, ma ok. Se c'è bisogno, chiamami"

Il locale era deserto. Sarà stato forse il freddo d'Autunno, ma quella sera la gente aveva deciso di starsene a casa e lasciare a Samantha tutto il tempo di pregustarsi amaramente il siparietto che stava per apparirle davanti.

Un messaggio di Nina diceva: "siamo in sala dance, per fortuna non c'è quasi nessuno".

A passo svelto, Samantha si dirigeva verso la sala, stringendo il cellulare in mano.

Aveva frequentato quel locale così tanto, negli anni, che si orientava perfettamente nonostante il buio e l'adrenalina a mille.

Le mani le sudavano ed aveva il cuore in gola. Quando fu a pochi centimetri dalla tenda nera che la separava dalla sua destinazione, si fermò e trasse un profondo respiro.

Dio, aiutami tu.

Fa che sia solo un malinteso.

Fa che quella tipa sia lì per caso.

Fa che non si sia calato un acido o qualcosa di simile.

Al suo ingresso, tre volti si girarono verso di lei.

Nina, Erik ed una biondina vestita di poco più che aria. Erano riuniti in cerchio davanti ad un divanetto, su cui sedeva Fadi, con le braccia incrociate e lo sguardo assente.

Nina le corse incontro.

"Ma che cazzo succede?"

"Guarda Sam... io non so cosa sia successo tra di voi..."

"A me lo chiedi? Non so neanche perché sono qui!"

"So solo che l'ho trovato che chiedeva insistentemente a questa tipa perché l'avesse tradito. Ora... lei dice di non avere la minima idea di chi sia. Lui continua a chiamarla Samantha... credo l'abbia confusa con te."

"Ma se è BIONDA! Ma quanto ha bevuto?"

"Non ne ho idea. Nemmeno Erik sapeva fosse qui."

"Ok... credo mi abbia vista"

Fadi sgranò gli occhi ed iniziò a gesticolare. Stava sicuramente cercando di dire qualcosa, e Samantha ringraziò di non poterlo sentire.

"Ok beh... preparati"

Le ragazze si incamminarono, fianco a fianco, verso il divanetto.

"Samantha! Baby! Ma sei tu? Come fai ad essere qui..." la indicò con una bottiglia di Heineken che stringeva in mano "...e anche lì?"

Questa volta la mano libera indicava la ragazza bionda, anch'essa ubriaca, giudicava Samantha.

La puzza di birra del suo alito (e probabilmente di metà dei suoi vestiti) le fece arricciare il naso.

"Ciao Fadi. Io sono qui, unica ed inimitabile. Tu piuttosto, chi saresti?"

"Piacere, sono Erika. Credo che quel gran figo mi abbia scambiata per te!"

"Nina tienimi o le mollo un pugno" sussurrò Samantha.

Nina le cinse la vita con il braccio, sapendo di doverla prendere alla lettera.

"Sam! Sei tu quella vera?"

"Sono io, stupido. Riesci ad alzarti?"

Fadi tentò, inutilmente.

"Ehm, Erika, puoi anche andare ora... il figone qua ha palesemente avuto un abbaglio."

"Non mi ringrazi nemmeno?"

Fiamme Gemelle, amore e destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora