CAPITOLO 27 - 27.3 Pace

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Lei si chinò per regalare un ultimo attimo di amore al più piccolo.

"Promettimi che ti prenderai cura dei tuoi fratelli. A volte sanno essere così testardi che dimenticano di badare a loro stessi."

"Certo... soprattutto Namis!", esclamò Pietà abbassando la voce.

Poi Lìfe tornò dalla figlia.

"So che stai soffrendo e che per nessuno di voi sarà facile superare la scomparsa di Kana. Ma Zemlyan ha bisogno di una guida e io credo che tu abbia le qualità per diventarlo. Tuttavia, accettare o meno la proposta, sarà una tua decisione. Da oggi in poi, le Virtù saranno libere di aiutare chiunque avrà bisogno di loro. Hanno già approvato questo accordo, ma ne discuterete insieme una volta tornati a casa."

Miu era sbigottita, ma Taiki annuì in segno di appoggio e così fecero tutti gli altri.

"Heiko, avvicinati", proseguì Lìfe e il giovane obbedì. "Amare è giusto. Se così non fosse, sia tu sia Yami sareste stati puniti. Invece, i soli a condannare le vostre azioni siamo stati noi, io nel caso del Sacerdote, e tu verso te stesso. Quindi ti chiedo: sei sicuro che il futuro che hai scelto sia quella giovane umana."

Il figlio attese qualche istante, ma quando sollevò lo sguardo non vi era traccia di incertezza.

"Sì, sono innamorato di Yumiko, madre."

A quella conferma lei lo strinse.

"Sento il tuo cuore così sincero e delicato. Ricorda anche tu di ascoltarlo, perché a volte le ragioni dell'anima sono più importanti di qualsiasi regola", disse e datogli un ultimo bacio sulla fronte, il principe scomparve.

Infine si rivolse a Taiki, mentre il corpo iniziava a sbiadire.

"Sappiate che voi umani non potrete più tornare a Zemlyan, ma il passaggio resterà aperto per ogni volta che i miei figli vorranno tornare a trovarvi. E se ne avrete la forza, vi prego, aiutate chi si è smarrito a ritrovare la strada."

"Scusami Kudo, non posso neanche immaginare il dolore che hai dovuto sopportare in tutti questi anni

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"Scusami Kudo, non posso neanche immaginare il dolore che hai dovuto sopportare in tutti questi anni. La mia assenza ti ha costretto a un'esistenza di tormenti, fino a portarti tra le grinfie di un mostro."

Yami fissò il figlio mentre guariva dalle cicatrici in bella mostra sul petto scarno e pallido.

"No, papà. È stata colpa mia. Avrei dovuto essere più forte e meno egoista, e combattere il male che mi stava crescendo dentro. Mi sono lasciato ammaliare da Vark senza pensare a quante persone avrei fatto soffrire, compresa la mamma."

"Sarebbe stato meglio se ti avessimo parlato di me molto tempo fa. Io e Yua eravamo d'accordo che solo quando saresti stato pronto avresti saputo la verità. Ma piccolo o grande, avresti dovuto decidere tu se accettarla o no. Per favore, quando la rivedrai, dille che non l'ho dimenticata e stalle vicino. Avrà bisogno di te."

Zemlyan: RebirthWhere stories live. Discover now